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Audible Club 8: Lamento di Portnoy

Audible Club 8: Lamento di Portnoy

Non serve essere un grande appassionato di letteratura americana per conoscere Philip Roth, uno degli autori più importanti del secolo scorso. Nato da una famiglia ebrea di Newark nel 1933, dopo essersi laureato lavorò come critico cinematografico e professore di scrittura creativa in varie università prestigiose; iniziò a scrivere seriamente alla fine degli anni ‘50, conquistandosi subito una certa fama tra gli addetti ai lavori, ma l’opera che lo consacrò definitivamente fu Lamento di Portnoy, scritto nel 1969, poi seguita da molti altri volumi di grande successo. Roth è autore di 24 romanzi, numerosi racconti e alcuni saggi. I suoi temi ricorrenti sono l’identità ebraica e le considerazioni sulla situazione socio-politica e sessuale dei suoi tempi, trattati sempre con un tono disincantato, una grande dose di ironia e satira e una frustrazione sempre presente sullo sfondo.

Andrea Gancitano e Maura Colamedici ti accompagnano alla scoperta di questo autore così particolare nel loro nuovo episodio dell’Audible Club.

Lamento di Portnoy

Lamento di Portnoy racconta la storia di Alexander Portnoy, un giovane ebreo di New York che confessa al suo psicanalista tutte le sue sfortune, tragedie e misfatti in un lungo, divertente, sconnesso e incredibile “lamento”. Scrivere apertamente di mastrurbazione, frustrazione sessuale e tabù erotici valse a Roth più di qualche critica da parte dei suoi contemporanei, e il libro venne giudicato scandaloso. L’autore però parla anche di molto altro: la famiglia ebraica, con la madre castrante e il padre debole, è raccontata nel romanzo in modo satirico. Ascoltato oggi, non si direbbe che Lamento di Portnoy ha più di 50 anni, forse perché tratta un tema comune a molti di noi: il dilemma tra il peccato e la voglia di normalità. Nonostante gli attacchi, il libro ebbe un successo enorme, tanto che in una scena della famosissima serie Mad Man, il pubblicitario Don Draper legge proprio Portnoy’s Complaint.
La lettura di Luca Marinelli riesce a rendere la storia ancora più esilarante e i nostri ascoltatori ne hanno recensito l’interpretazione con una valutazione media di 4,8 stelle su 5.

Lamento di Portnoy

Se dopo aver ascoltato l’episodio dell’Audible Club ti sei convinto a lanciarti alla scoperta di Lamento di Portnoy, oggi ti consigliamo anche altri audiolibri che ti potrebbero piacere.

Pastorale americana

Il primo consiglio, se hai amato Lamento di Portnoy, è quello di cimentarti nell’ascolto di altri romanzi di Roth, proprio perché l’autore ha uno stile e delle tematiche che tendono ad essere ricorrenti nelle sue opere e che quindi ritroverai con piacere. Quello che ti proponiamo è un testo importante (in tutti i sensi, visto che richiede 18 ore di ascolto!), universalmente considerato un capolavoro, una pietra miliare della letteratura da leggere almeno una volta nella vita. La storia è quella di Seymour Levov, detto lo “svedese” per i suoi tratti somatici che poco hanno a che fare con la sua origine ebrea; ragazzo talentuoso nello sport, sposa una Miss New Jersey e diventa direttore dell’azienda di famiglia; ha quindi tutte le carte in regola per diventare protagonista del grande “sogno americano”. Dietro la copertina patinata si nasconde però il dramma, perché la storia arriva a scombinare i piani e alla fine non tutto va come uno vorrebbe. Personaggi e situazioni epiche disegnano il quadro di un’America in perenne contraddizione.

Stoner

La vita di un uomo, come in Lamento di Portnoy, è al centro di questo romanzo di John Edward Williams scritto tra l’altro pochi anni prima dell’opera di Roth, nel 1965. In questo caso però non ci sono eccessi, malefatte o impulsi sessuali irrefrenabili… c’è solo un uomo normale, che riesce a conquistare proprio con la sua semplicità. Perché con Stoner si empatizza, si fa il tifo per lui, ci si emoziona per le sue avventure quotidiane e i suoi progetti di vita. Insomma, Stoner diventa un amico che ti accompagna ben oltre la fine dell’ascolto. La lettura di Sergio Rubini ha ricevuto commenti molto positivi da parte degli ascoltatori.

Chiedi alla polvere

Siamo sempre nel territorio della letteratura americana, c’è ancora un uomo come protagonista e un grande autore a raccontarne le avventure. Non sono gli anni ‘60 però, ma i ‘30, e Arturo Bandini non è ebreo ma italoamericano. Bandini, che altro non è che l’alter ego di John Fante, è un ventenne sognatore e sbandato, approdato a Los Angeles in cerca di fortuna come scrittore; qui incontrerà Camilla, bella e tormentata cameriera che gli causerà non pochi turbamenti sentimentali. Perennemente indeciso, bloccato dalla sua insicurezza e dalla paura di fallire, indolente in modo quasi fastidioso, Arturo è però un altro protagonista memorabile, che chiude qui la serie cominciata con Aspetta la primavera, Bandini e La strada per Los Angeles.

La coscienza di Zeno

Come Alexander Portnoy, anche Zeno Cosini va dallo psicanalista, ed è la prima volta che in un romanzo italiano la psicoanalisi entra così prepotentemente nella trama di un’opera. Zeno, personaggio più conosciuto dell’autore Italo Svevo, ha bisogno di aiuto perché vuole smettere di fumare. In realtà, dietro questa richiesta si nascondono vari problemi: una bassa autostima, una profonda inettitudine, un’ipocondria usata come alibi per non prendere in mano la propria vita. Con sottile ironia, l’autore ci racconta di un conflitto interiore sempre in bilico tra salute e malattia, gioia e tristezza, vocazione e inabilità

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