Dopo l'arresto del 28 dicembre del 2014, Alexander Boettcher e Martina Levato, noti come "la coppia dell'acido" dovranno rispondere di quattro aggressioni.
Un complice, un movente fuori da ogni logica, scambi di persona, la gravidanza di Martina, la nascita in carcere del piccolo Achille, rendono questo caso un fenomeno mediatico.
Maria Pia Izzo ed Eva Balzarotti, con le loro competenze tecnologiche, studi giuridici e un sesto senso tutto femminile hanno saputo trovare le prove fondamentali per poter chiudere il caso.
La serie completa è composta da 6 episodi:
- Una sera a Milano,
- Il complice,
- Un tragico scambio di persona,
- Un rapporto fugace,
- Il terzo attacco,
- Condannati.
Sofia e Vittorio, sposati da vent'anni, vivono a Milano con i figli, Roberto e Sara. Sofia è l'assistente dello stilista di moda Manuel e Vittorio è il direttore di una società turistica internazionale.
La loro tranquilla routine familiare inizia a vacillare quando Vittorio viene convocato a Roma per un importante incontro lavoro: in aeroporto incontra un vecchio amico e commilitone Carlo, che diventa suo compagno di viaggio, e riceve la telefonata di Marcella, moglie di Gianni, il suo capo, che gli dichiara il suo amore.
Nel frattempo, Sofia, informata dalla madre Edda del ricovero del padre in ospedale, scopre che il primario del reparto è il suo grande amore di gioventù Mario, che le confessa di non averla mai dimenticata. A Roma Vittorio incontra Gianni che gli propone la compartecipazione a una nuova società creata insieme a un ricco imprenditore americano Paul.
Vittorio è combattuto anche perché scopre che nella nuova impresa è coinvolta anche Marcella, con la quale ha un rapporto difficile a causa di una storia d'amore adolescenziale complicata e da una recente notte di passione. Attorno alla storia principale, altri personaggi affrontato diverse vicende che diventano spesso trappole, le trappole della vita.
Questa audio fiction è un'opera molto simile ad un film senza immagini, dove le voci dei protagonisti, inserite nello spazio d'azione scenico appositamente ricreato ricco di effetti sonori e musica, agiscono perfettamente con risultato emozionante e coinvolgente.
La recitazione è affidata ad attori professionisti e i tecnici del suono e musicisti, rendono l'opera unica, inimitabile, esclusiva, da collezione. Il risultato di tanta accuratezza sarà immediatamente percepibile sin dal primo ascolto.
La registrazione è ottimizzata per essere ascoltata in cuffia e mantiene alto il livello di realismo anche dalle casse acustiche.
L'amore per una squadra è illogico: cambiano i giocatori, cambiano gli allenatori, cambiano i presidenti. Restano colori, ricordi intensi, serate sospese davanti al televisore, pomeriggi allo stadio, ritorni a casa silenziosi, gioie fulminanti.
Beppe Severgnini racconta l'avventura della sua amata Inter in questo secolo. Vent'anni di Interismi, dal 2000 al 2020, passando per il meraviglioso Triplete del 2010. Con un aggiornamento e una nuova prefazione.
Vi sono luoghi dove i due mondi sono vicini tra loro come le pieghe di un drappo. Uno di questi luoghi è quello che gli uomini chiamano Avalon.
Qui, nascoste dalle nebbie che separano il regno di Faerie dal mondo degli uomini, tre sacerdotesse dell'Isola Sacra preparano il terreno per l'avvento del difensore, il leggendario Figlio di Cento Re, l'uomo destinato a salvare la Britannia...
Per Caillean, che è stata costretta a lasciare la Casa della Foresta portando con sé Gawen, giovane erede di una mitica stirpe reale, la salvezza non giunge attraverso la vittoria sui Romani invasori, ma attraverso il più amaro dei sacrifici.
Due secoli dopo Dierna, la nuova Signora di Avalon, è chiamata a fronteggiare un nuovo, crudele nemico venuto dal mare, e per salvare la sua gente dalle incursioni dei Sassoni deve guidare Avalontra i burrascosi flutti della politica con forza, saggezza e amore.
Eppure, quando la giovanissima Viviane viene convocata sull'Isola per essere iniziata agli antichi Misteri, la Britannia sembra irrimediabilmente perduta. Poi, però, i Druidi eleggono un nuovo Merlino, e tutto a un tratto il giorno in cui si compirà la profezia e il difensore tornerà per portare la pace in quella terra dilaniata dalle guerre non sembra più così lontano...
Ambientato tra il 96 e il 452 d.C., Signora di Avalon, riproposto in versione integrale e nella nuova traduzione di Flavio Santi, ripercorre la storia dell'Isola Sacra, vero cuore della Britannia, a partire dai tragici eventi che concludono La casa della foresta e fino a quelli immediatamente precedenti ai fatti narrati nelle Nebbie di Avalon.
E lo fa attraverso la vita di tre delle sue sacerdotesse più potenti: Caillean, Dierna e Viviane, la futura Signora del Lago, custode del santo Graal.
Sui giornali non troverete nessun accenno all'"incidente". I governi dei Paesi coinvolti non hanno nessun interesse a rendere pubblica la faccenda. Inoltre, dato che l'"incidente" non è apparso sui media, in realtà non è mai avvenuto. Questa è la sua storia.
Che cosa ci fa un ex terrorista a Colonia, mentre la città intera si prepara all'arrivo degli uomini più potenti della Terra, convocati per l'imminente G8? È la domanda che tormenta Liam O'Connor, fisico irlandese di fama mondiale, candidato al premio Nobel e autore di bestseller, arrivato in Germania per un tour promozionale.
Perché Liam è certo di aver visto proprio all'aeroporto un suo vecchio amico, Paddy Cholessy, un tempo membro dell'IRA e adesso, almeno in apparenza, impiegato come tecnico in quella struttura che è ovviamente al centro della rete di massima sicurezza che circonda la città.
Genio per natura - e spesso ubriaco per scelta -, Liam non riesce a convincere nessuno del potenziale pericolo: la sua addetta stampa, Kika Wagner, è troppo occupata a fargli rispettare gli impegni presi con i librai e con i notabili cittadini per dar retta ai suoi sproloqui; la polizia è travolta da una valanga di problemi ben più concreti; i responsabili dell'aeroporto sono sicuri di aver creato intorno a loro una fortezza inattaccabile.
Eppure Liam ha ragione: qualcuno ha deciso che quel G8 è il momento giusto per colpire al cuore la comunità internazionale, per generare un formidabile buco nero nella Storia, per compiere un attentato così eclatante da cambiare per sempre il destino dell'umanità. E soltanto lui può capire sino in fondo la tecnologia avveniristica che si nasconde dietro quel progetto e fermarlo. Sempre che il killer non fermi prima lui...
Pregata da un'amica, Miss Marple si è trasferita temporaneamente nell'immensa villa vittoriana di Stonygates dove il proprietario, Lewis Serrocold, ha organizzato un istituto di rieducazione per giovani delinquenti. Sull'antico edificio regna un'atmosfera di mistero che culmina nell'assassinio di un ricco filantropo in visita.
L'ispettore Curry, incaricato nelle indagini, non sa come muoversi in quello strano ambiente di bizzarri idealisti, psichiatri e minorati mentali, e di sicuro le sue indagini si risolverebbero in un fiasco se in suo aiuto non intervenisse proprio quella strana vecchietta che sembra capace di osservare più a fondo le cose, scindendo l'illusione dalla realtà. Sarà infatti proprio Miss Marple, alla quale è tornato in mente un gioco di prestigio, a risolvere l'intricato caso.
Renisenb, rimasta vedova, torna nella casa del padre Imhotep, sacerdote del dio Ka. La giovane cerca conforto e serenità, ma trova una situazione di caos: i suoi tre fratelli sono sempre in contrasto, mentre le cognate e la vecchia malvagia Henet gettano olio sul fuoco.
Le cose peggiorano con l'arrivo della sensuale Nofret, la giovanissima nuova concubina di Imhotep. In questa atmosfera di gelosia, passioni e rancori incominciano a verificarsi strane morti: sono il risultato di una maledizione divina? O di molto più umani intrighi?
"Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.
Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.
Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici - diavoli bianchi, li chiamano - ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i 'fiori di roccia'.
Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l'eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita.
Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire. Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima."
Con Fiore di roccia, Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima Guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Tutto comincia una sera, quando un regista turco che vive a Roma decide di prendere un aereo per Istanbul, dov'è nato e cresciuto. L'improvviso ritorno a casa accende a uno a uno i ricordi: della madre, donna bellissima e malinconica; del padre, misteriosamente scomparso e altrettanto misteriosamente ricomparso dieci anni dopo; della nonna, raffinata "principessa ottomana"; delle "zie", amiche della madre, assetate di vita e di passioni; della fedele domestica Diamante. Del primo aquilone, del primo film, dei primi baci rubati. Del profumo di tigli e delle estati languide, che non finiscono mai, sul Mar di Marmara. E, ovviamente, del primo amore, proibito, struggente e perduto.
Ma Istanbul sa cogliere ancora una volta il protagonista di sorpresa. E lo trattiene, anche se lui vorrebbe ripartire. Perché se il passato, talvolta, ritorna, il presente ha spesso il dono di afferrarci: basta un incontro, una telefonata, un graffito su un muro. I passi del regista si incrociano con quelli di una donna. Sono partiti insieme da Roma, sullo stesso aereo, seduti vicini. Non si conoscono. Non ancora. Lei è in viaggio di lavoro e di piacere, in compagnia del marito e di una coppia di giovani colleghi. Ma a Istanbul accadrà qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Tra caffè e hamam, amori irrisolti e tradimenti svelati, nostalgia e voluttà, i destini del regista e della donna inesorabilmente si sfiorano e, alla fine, convergono.
Questo libro è una dichiarazione d'amore a una città, Istanbul.
La mattina del primo gennaio Veronica Del Muciaro, inviata di un programma televisivo di grandi ascolti, sta per morire soffocata da una brioche in un caffè storico di Suverso, prospera cittadina del nord.
La salva uno strano e affascinante archeologo, il marchese Guiscardo Guidarini, che le rivela di aver riportato alla luce un sito importante. L'inviata scopre di cosa si tratta e lo rende pubblico in diretta tv, scatenando una furiosa competizione tra comuni, partiti rivali, giornalisti e autorità scientifiche.
Con Il teatro dei sogni, Andrea De Carlo applica le sue capacità di osservazione sociale e di indagine psicologica a un romanzo fortemente contemporaneo, polemico ed esilarante, che scava nelle ragioni dei quattro protagonisti e ne fa emergere verità, segreti, ambizioni, paure e sogni sopiti.
Odio e amore, colpi di fortuna e giochi di potere. Due famiglie in balia di un destino che non dà loro tregua. Ottobre 1964. Le strade dei Clifton e dei Barrington corrono parallele, segnate da colpi di fortuna, disavventure e scherzi del destino.
Quando il nuovo piroscafo della Compagnia di navigazione Buckingham diventa bersaglio di un attentato dell'IRA, Emma Clifton deve vedersela con i membri del consiglio d'amministrazione che vorrebbero le sue dimissioni, prima fra tutte la perfida Virginia Fenwick.
Henry intanto, diventato presidente di un'associazione di scrittori, lancia una campagna per la scarcerazione di un autore russo che si oppone al regime: non immagina che così facendo rischierà la vita.
Giles Barrington, ormai ministro, aspira a una carica ancor più alta... finché un viaggio a Berlino non si trasforma in un disastro diplomatico per colpa del suo vecchio avversario, il maggiore Alex Fisher.
Questa volta, chi sarà il vincitore? A Londra Sebastian, il figlio di Henry ed Emma, sta facendo carriera alla banca Farthing, ma trova sulla sua strada Adam Sloane, un collega disposto a tutto pur di rovinarlo.
Un romanzo avvincente, dalla trama splendidamente congegnata e caratterizzato dagli implacabili colpi di scena che hanno reso Jeffrey Archer uno dei più famosi romanzieri del mondo.
Il giornalista, regista e critico Marco Spagnoli incontra dodici grandi personalità del cinema italiano per delle brevi monografie sulla loro carriera e sulla loro passione per il lavoro.
Dodici incontri esclusivi per parlare di cinema, di lavoro, di vita. Registi, attori, attrici raccontano con grande sincerità e libertà i loro successi, i loro fallimenti, ma soprattutto provano a descrivere cosa unisce le loro vite così saldamente al loro mestiere di registi, attori, attrici.
Un dialogo emozionante e divertente per andare a scoprire storie, aneddoti tra luci ed ombre della storia del nostro cinema.
Elenco episodi:
- Gianni Amelio: Finale aperto
- Pupi e Antonio Avati: I Fratelli irresistibili
- Liliana Cavani: Una donna tra scienza e storia
- Claudia Gerini: I miei primi quarant'anni
- Fabrizio Gifuni: L'uomo dalle mille voci
- Luigi Lo Cascio: Il piacere della ricerca
- Valentina Lodovini: Tra l'azione e lo stop
- Giuliano Montaldo: Cineasta e gentiluomo
- Laura Morante: La danza del talento
- Ferzan Özpetek: La felicità è quello che conta
- Alba Rohrwacher: Le vite degli altri
- Carlo Verdone: Io la Penso così.
Musiche originali di Max Di Carlo.
Partito da ragazzo per amore in Argentina, si butta nella furiosa lotta clandestina contro la dittatura quando gli ammazzano la sposa. Scende in fondo all'America per salvarsi la vita e impara il rovescio geografico del mondo: quello toccato non è il fondo delle ultime terre, ma il culmine delle prime. Il sud è il cappello, non le scarpe, del mondo.
Molti anni e molta fortuna dopo, una donna in Italia gli rinnova in corpo l'amore e l'Argentina insanguinata. Fa il giardiniere, capisce gli alberi e la solitudine. Da un africano immigrato impara che il futuro è pieno di avvisi e che la gratitudine sta tra un coltello e i fiori. Chi cerca in questo uomo un verbo rivolto al passato non lo troverà.
L'ultima opera dell'autore de L'ombra del vento, l'omaggio letterario con cui Carlos Ruiz Zafón ha voluto congedarsi per sempre dai suoi lettori.
"Posso evocare i volti dei bambini del quartiere della Ribera con cui a volte giocavo o facevo a botte per strada, ma non ce n'è nessuno che desideri riscattare dal paese dell'indifferenza. Nessuno tranne quello di Blanca."
Si apre così la raccolta di racconti che lo scrittore della saga del Cimitero dei libri dimenticati ha voluto lasciare ai suoi lettori.
Un ragazzino decide di diventare scrittore quando scopre che i suoi racconti richiamano l'attenzione della ricca bambina che gli ha rubato il cuore. Un architetto fugge da Costantinopoli con gli schizzi di un progetto per una biblioteca inespugnabile. Un uomo misterioso vuole convincere Cervantes a scrivere il libro che non è mai esistito. E Gaudí, navigando verso un misterioso appuntamento a New York, si diletta con luce e vapore, la materia di cui dovrebbero essere fatte le città.
La città di vapore è una vera e propria estensione dell'universo narrativo della saga di Zafón: pagine che raccontano la costruzione della mitica biblioteca, che svelano aspetti sconosciuti di alcuni dei suoi celebri personaggi e che rievocano da vicino i paesaggi e le atmosfere così care ai lettori. Scrittori maledetti, architetti visionari, edifici fantasmagorici e una Barcellona avvolta nel mistero popolano queste pagine.
Per la prima volta pubblicati in Italia, i racconti della Città di vapore ci conducono in un luogo in cui, come per magia, riascoltiamo per l'ultima volta la voce inconfondibile dello scrittore che ci ha fatto sognare.
La guida definitiva per tornare in forma con allenamenti semplici ma efficaci, consigli di carattere medico e scientifico e un po' di sana ironia.
"Se non riesco a fare un esercizio non significa che non sono brava. Devo semplicemente cambiare allenamento, e posso farlo rimanendo comodamente a casa". Federica Accio chiede alle sue "antiallieve" e ai suoi "antiallievi", come li ha ribattezzati, di ripetere queste parole ogni giorno come un mantra.
Perché a ciascuno di loro lei insegna a raggiungere la consapevolezza di sé e di quello che si può ottenere con quella che chiama "ginnastichina", la sua idea di fare attività fisica e mantenersi in forma. Non si tratta soltanto di muscoli ma soprattutto di un percorso di "trasformescion", scherza Federica.
Un percorso lontano dai frustranti canoni estetici che la società ci impone e vicino a proficui parametri di benessere psicofisico: una condizione più difficile da raggiungere ma più facile da conservare nel tempo. Esatto, niente paura: per fare la "ginnastichina" non vi serviranno attrezzi da palestra come bilanceri, pesi da palestra, manubri vari, panche, tapis roulant e altro.
Al massimo un comodo tappetino da fitness o da yoga, degli elastici e un paio di cuffie (bluetooth è meglio, vedrete) per fare i vostri esercizi da palestra a casa e allenare addominali, glutei, braccia e gambe senza sforzarvi eccessivamente.
Questo libro è un percorso graduale per entrare nel mondo di @informaconfede e diventare "antiallieve" e "antiallievi" a tutti gli effetti, partendo da un test di autoconsapevolezza fino ad arrivare a un "antiallenamento" di 4 settimane, passando per la filosofia alla base di questo metodo e le sue basi scientifiche.
Seguendo i consigli contenuti nell'audiolibro di Federica Accio otterrete:
- un programma di allenamento graduale della durata di 4 settimane;
- una serie esercizi da fare a casa a basso impatto e praticare con costanza anche in seguito;
- un modello di sana alimentazione da seguire, senza rinunciare a piccoli sfizi;
- uno stile di vita che evita i grandi eccessi (pur tollerando le trasgressioni!);
- una buona dose di divertimento per l'allenamento in casa con il giusto sottofondo musicale;
- una riduzione dello stress per il fisico e per la mente.
È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c'è Violet, la sua enigmatica figlia, che dall'altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile.
Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet. Quando ne parlava con Fox, il marito, lui tagliava corto, tutto era come doveva essere, diceva. Era cominciata così, o forse era cominciata molto prima, quando era stata lei la bambina di casa.
Blythe ora è pronta a raccontare la sua parte di verità, e la sua voce ci guida dentro una storia in cui il rapporto tra una madre e una figlia precipita in una voragine di emozioni, a volte inevitabili, altre persino selvagge. Un tour de force che pagina dopo pagina stilla tutto quel che c'è da sapere quando una famiglia, per preservare la sacralità della forma, tace.
Viscerale, onesto fino alla brutalità, La spinta è un viaggio ipnotico e necessario nella psiche di una donna a cui nessuno è disposto a credere.
Gennaio 1970. Il commissario Bordelli in aprile andrà in pensione, dopo quasi un quarto di secolo in Pubblica Sicurezza, e ancora non sa cosa aspettarsi, non riesce a immaginare come accoglierà questo totale cambiamento.
Ma per adesso è in servizio, e il tempo per riflettere e farsi troppe domande non c'è: in una via del centro di Firenze avviene un omicidio brutale. Sarà proprio quel crimine odioso il suo ultimo caso? Ma soprattutto, riuscirà a risolverlo?
Lui e il giovane Piras, che nel frattempo è diventato vice commissario, lavorano a stretto contatto, spinti come ogni volta dal senso di giustizia, ma in questa occasione anche dalla intollerabile inutilità di quell'omicidio. Passano i mesi, arriva la primavera, la data del pensionamento si avvicina.
La relazione del commissario con la bella Eleonora sembra essere sempre più solida. Non mancherà la cena a casa di Franco Bordelli, dove come d'abitudine ognuno racconterà una storia. Ma una mattina il commissario riceve una telefonata dalla questura... un altro omicidio?
Margherita Hack, "un bestione tutto senso e stupore", come l'ha scherzosamente definita un collega, ha attraversato il Novecento con lo sguardo rivolto verso un ignoto da indagare continuamente, ma "con i piedi ben saldi per terra", mettendo la propria intelligenza e sensibilità al servizio di tutti sin dai suoi primi passi da ricercatrice.
La sua contagiosa sete di conoscenza non si è mai placata. Dall'adolescenza in tempo di guerra, alla scoperta casuale dell'astrofisica, e nonostante le difficoltà incontrate all'inizio nell'ambiente universitario fiorentino, si è conquistata il proprio successo passo dopo passo senza mai dimenticarsi dei maestri che hanno contribuito a renderla la persona straordinaria che è: i suoi genitori, raro esempio di libertà e coerenza durante il fascismo, Otto Struve che l'ha invitata ad Harvard e il marito Aldo, l'"enciclopedia vivente" di cui si è cibata per una vita intera.
In occasione dei suoi novant'anni, Margherita Hack si confida con acume e impertinenza; a noi "fratelli di zuppa", nati insieme a lei da quella primordiale esplosione di particelle, ricorda l'importanza dei principi che hanno guidato la sua vita: l'etica del lavoro, l'ostinazione, l'impegno civile e morale, la fiducia in se stessi e nelle proprie idee. Testimonia la sua partecipazione civile alle vicende della società italiana, ripercorre con la memoria la sua straordinaria avventura intellettuale contro corrente, e gli "scompigli" che non ha mai smesso di provocare.
L'ultima opera dell'autore de L'ombra del vento, l'omaggio letterario con cui Carlos Ruiz Zafón ha voluto congedarsi per sempre dai suoi lettori.
"Posso evocare i volti dei bambini del quartiere della Ribera con cui a volte giocavo o facevo a botte per strada, ma non ce n'è nessuno che desideri riscattare dal paese dell'indifferenza. Nessuno tranne quello di Blanca."
Si apre così la raccolta di racconti che lo scrittore della saga del Cimitero dei libri dimenticati ha voluto lasciare ai suoi lettori.
Un ragazzino decide di diventare scrittore quando scopre che i suoi racconti richiamano l'attenzione della ricca bambina che gli ha rubato il cuore. Un architetto fugge da Costantinopoli con gli schizzi di un progetto per una biblioteca inespugnabile. Un uomo misterioso vuole convincere Cervantes a scrivere il libro che non è mai esistito. E Gaudí, navigando verso un misterioso appuntamento a New York, si diletta con luce e vapore, la materia di cui dovrebbero essere fatte le città.
La città di vapore è una vera e propria estensione dell'universo narrativo della saga di Zafón: pagine che raccontano la costruzione della mitica biblioteca, che svelano aspetti sconosciuti di alcuni dei suoi celebri personaggi e che rievocano da vicino i paesaggi e le atmosfere così care ai lettori. Scrittori maledetti, architetti visionari, edifici fantasmagorici e una Barcellona avvolta nel mistero popolano queste pagine.
Per la prima volta pubblicati in Italia, i racconti della Città di vapore ci conducono in un luogo in cui, come per magia, riascoltiamo per l'ultima volta la voce inconfondibile dello scrittore che ci ha fatto sognare.
È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. Di lì a poco il nostro paese scivolerà in uno dei suoi periodi più bui, i cosiddetti "anni di piombo", "la notte della Repubblica". Quei due colpi di pistola però non cambiarono solo il corso degli eventi pubblici, ma sconvolsero radicalmente la vita di molti innocenti.
La storia dell'omicidio Calabresi è anche la storia di chi è rimasto dopo la morte di un commissario che era anche un marito e un padre. E di tutti quelli che hanno continuato a vivere dopo aver perso la persona amata durante la violenta stagione del terrorismo. Mario Calabresi, oggi giornalista di "Repubblica", racconta la storia e le storie di quanti sono rimasti fuori dalla memoria degli anni di piombo, l'esistenza delle "altre" vittime del terrorismo, dei figli e delle mogli di chi è morto: c'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo; e c'è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria e per non farsi inghiottire dai rimorsi.
La storia della sua famiglia si intreccia così con quella di tanti altri (la figlia di Antonio Custra, di Luigi Marangoni o il figlio di Emilio Alessandrini) costretti all'improvviso ad affrontare, soli, una catastrofe privata, che deve appartenere a tutti noi.
In una terra selvaggia e primordiale, ammantata di storia e superstizione, un vomere traccia il solco di una città: nessuno immagina che è appena nata Roma, la Città Eterna.
La storia dietro quell'attimo fatale è però molto diversa dalla leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo di fame, freddo e carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di sopraffazione. E la lupa non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato.
Perché la fondazione di Roma è un'avventura cruda e disperata, un'epopea di resilienza, un solco di sangue tracciato nel nostro passato che racconta la sfida primordiale fra due gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso esito, che ne ha proclamato il vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha combattuto nel fango e nel dolore, l'uomo che per realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla violenza, dando così inizio alla più gloriosa potenza antica che la Storia ricordi. Romolo, il primo re.
IL SECONDO IRRESISTIBILE ROMANZO DELLA SERIE NOIR SCRITTA DA ROBERT GALBRAITH, PSEUDONIMO DI J.K. ROWLING, AUTRICE DI HARRY POTTER.
Londra. L'eccentrico scrittore Owen Quine non si fa vedere da giorni. Non è la prima volta che scompare improvvisamente, ma non è mai stato via così tanto tempo e la moglie ha bisogno di ritrovarlo. Decide così di assumere l'investigatore privato Cormoran Strike per riportare a casa il marito. Ma appena Strike comincia a indagare, appare chiaro che dietro la scomparsa di Quine c'è molto di più di quanto sua moglie sospetti.
Lo scrittore se n'è andato portando con sé il manoscritto del suo ultimo romanzo, pieno di ritratti al vetriolo di quasi tutte le persone che conosce, soprattutto di quelle che ruotano attorno al suo mestiere. Se venisse pubblicato, il libro di Quine rovinerebbe molte vite: perciò sono in tanti a voler mettere a tacere lo scrittore.
Undici racconti su altrettante situazioni estreme, sempre anomale, anche quando partono da premesse lontanissime: un gruppo di ragazzi che gioca una partita di pallacanestro a Sarajevo; le ultime memorie di un cecchino; un insegnante che decide di sigillarsi gli occhi con il nastro adesivo per comprendere fino in fondo le sensazioni della studentessa cieca di cui è innamorato; quattro amici che fanno del loro essere perbene, senza vizi, la più tremenda delle perversioni.
Un libro di cui è facile riconoscere, anche a distanza di diciassette anni dalla sua prima uscita, una continuità di progetto e di stile con La sposa.
Quando vennero avvistati per la prima volta gli UFO? E i vampiri esistono davvero? Nel corso dei secoli, leggende e fatti storici si sono talvolta rimescolati fino a diventare indistinguibili gli uni dagli altri: dagli avvistamenti del mostro di Loch Ness alle invenzioni di Leonardo da Vinci, questo volume raccoglie 20 dei più grandi inganni e misteri della Storia.
Perché oggi più che mai distinguere verità e falsificazioni è fondamentale per capire chi siamo. A volte si costruiscono false storie per nascondere, in mezzo a tante bugie, la verità. Età di ascolto: da 10 anni.
Questa solida sintesi della Grande Guerra è frutto del lavoro di due storici diversi ma affini: l'uno, Rochat, esperto della dimensione prettamente militare; l'altro, Isnenghi, versato nella storia della cultura e degli intellettuali.
Il volume intreccia così felicemente due filoni di studio per raccontare vicende politiche e culturali ma anche operazioni militari, ideologie e sogni ma anche cifre e fatti: il racconto stringente di come la guerra fu voluta e non voluta, condotta e contestata, maledetta e ricordata, di quale ruolo vi giocarono le forze politiche e gli intellettuali, di quale fu l'agire e il pensare di generali, soldati e società civile, donne, prigionieri.
La Bustina di Minerva è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell'Espresso nel marzo 1985 e continata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale.
Quindi, anche considerando qualche settimana di sciopero e qualche numero doppio per Natale e Capodanno insieme, le Bustine dovrebbero essere ormai seicentosettanta o giù di lì. Una serie, con il titolo Istruzioni per l'uso, era stata pubblicata nel 1990 su Il secondo diario minimo.
Ne restavano abbastanza, anche lavorando sull'ultimo decennio, per selezionare quelle che qui ora appaiono, e che spaziano da riflessioni sui problemi del mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di Internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo Millenio e a una serie di "divertimenti" o raccontini.
La raccolta dà il senso della rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva.
Molti di questi pezzi hanno trovato polemiche, altri sono stati usati da insegnanti nelle scuole, quasi tutti hanno dato luogo a migliaia di lettere da parte dei lettori (che andavano dal consenso al consiglio e all'insulto).
Sulle Bustine pubblicate dal 1985 al 1994 è stata anche scritta una tesi di laurea, discussa da Joseph Cadeddu a Paris X. Benché volutamente occasionali e disposte a vistosi salti di registro, dal comico al tragico, queste Bustine raccontano la nostra storia degli ultimi anni.
La mattina del 2 novembre 1975 il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini viene ritrovato vicino alle baracche dell'idroscalo di Ostia. Marco Corvino, giovane praticante di "Paese Sera", grande ammiratore dello scrittore, è sconvolto dalla notizia.
Vorrebbe occuparsene per il giornale, ma è ancora alle prime armi e nessuno gli dà credito. Ma il cronista non si dà per vinto: decide di lanciarsi in un'inchiesta solitaria e non autorizzata che lo porterà a scoprire i tanti lati oscuri della vicenda e le incongruenze della versione ufficiale.
Verrà a contatto con ambienti e personaggi equivoci e pericolosi e rischierà in prima persona, inoltrandosi in una fitta rete in cui niente è quello che sembra. Dietro le ombre di ogni vicolo, infatti, si nascondono fosche verità. Una storia mozzafiato e piena di colpi di scena, che si ispira a un caso ancora da chiarire.
Questo è il diario dei giorni che Walter Veltroni ha vissuto da sindaco di Roma, succedendo a Francesco Rutelli che aveva determinato la ripresa della capitale.
È il resoconto dal vivo di quella esperienza di governo, dei giorni fondamentali di una stagione in cui Roma cresceva, in Pil e occupazione, tre volte più del resto del Paese, in cui si diede vita a una politica sociale e di inclusione che comportò idee inedite e mezzi nuovi.
In cui si affrontò il tema centrale della "ricucitura" di Roma, mettendo le periferie al primo posto. Le periferie che allora premiarono, con il consenso, quella esperienza di governo. È la città di cui i giornali internazionali parlavano in termini di "Rinascimento di Roma".
In queste pagine si racconta del piano regolatore approvato in consiglio comunale dopo cento anni e del piano regolatore sociale, esperienza innovativa di pratiche di ricucitura della città.
Si racconta delle grandi opere e della ricerca di un segno architettonico contemporaneo, della politica per la scuola, della vera situazione finanziaria del comune e delle scelte ambientali, della lotta all'abusivismo edilizio e della cultura come volano di crescita umana ed economica.
Come in tutte le avventure ci sono momenti di gioia e momenti di dolore, esperienze esaltanti ed episodi commoventi: la grande fiaccolata della pace su via dei Fori Imperiali all'indomani dell'attentato alle Torri Gemelle, il crollo della palazzina in via Ventotene in seguito a una fuga di gas, la serata inaugurale del nuovo Auditorium firmato da Renzo Piano, che i romani aspettavano dal 1936, e l'atto di coraggio di un senzatetto che salva cinque ragazze da due rapinatori.
Il programma di Veltroni nasce dalla "consapevolezza che una città cresce solo se lo fa insieme, senza separazioni tra centro e periferie, se è una comunità unita". Ed è proprio il senso di comunità che emerge da ogni riga di questo racconto in prima persona. Insieme all'amore dell'autore per Roma e la sua gente: un amore che non conosce discriminazione di sesso, età, stato sociale e colore della pelle.
È il 1898, un freddo mese di novembre. Sulle arcigne montagne tra l'altopiano di Asiago e la val Brenta, a Nevada, gli abitanti sono ormai quasi del tutto scomparsi: la maggior parte di loro, oppressa da una spaventosa povertà, ha abbandonato i luoghi d'origine per emigrare in America in cerca di fortuna.
Jole ha compiuto vent'anni e cresce sempre più bella mentre la sua giovane sorella Antonia ha seguito la vocazione religiosa e ha deciso di farsi monaca; il fratellino Sergio è preda di strani tremori dovuti a una causa misteriosa e viene affidato alle cure della "Santa", la guaritrice di un paese vicino.
La momentanea apparente quiete della zona viene sconvolta quando entrano in azione due banditi che hanno intercettato il tesoro di lingotti guadagnati dal capofamiglia Augusto nel vecchio contrabbando con l'Austria-Ungheria.
Jole si troverà da sola a fronteggiare il disastro: mossa da una sete di vendetta e armata soltanto del fucile paterno, si lancerà con l'inseparabile destriero Sansone sulle tracce degli assassini per fare giustizia. Ad accompagnarla saranno ancora una volta il vento e le stelle, che la circondano in uno scenario mozzafiato.
Durante l'inseguimento, Jole attraverserà all'ultimo respiro boschi e paesi innevati e supererà continue difficoltà, senza mai perdere la determinazione che la contraddistingue, in accordo con la magia della natura e la fedeltà ai propri valori, lungo un viaggio che la costringerà ad andare molto più lontano di quanto avesse mai immaginato.
"Perché, a differenza del confine tra due Stati, la frontiera tra il bene e il male quasi mai si riesce a scorgerla con gli occhi." L'ultima patria è il secondo romanzo della Trilogia della Patria.
Dopo L'anima della frontiera, Matteo Righetto riprende a narrare con inalterato vigore l'epopea dei De Boer in un western letterario di mirabile spessore e atmosfera, mettendo in scena l'incessante anelito del genere umano verso il riscatto.
Lo chiamano "il nido degli angeli" perché è un istituto che accoglie bambini senza famiglia. Mario è uno di loro, ha dodici anni ed è solo al mondo.
Quando vi arriva, ha già alle spalle una lunga esperienza di brefotrofi e collegi, ma spera di trovare finalmente calore umano e affetto. Tanto più che la direttrice, una ex suora che gode fama di donna caritatevole, afferma di voler essere per i suoi sfortunati ospiti "la mamma che non hanno mai avuto".
La realtà è ben diversa. Quello che Maria Diletta Pagliuca dirige con spietata crudeltà è un vero e proprio inferno in cui i bambini devono fare i conti con la fame, il freddo, i maltrattamenti, le più infami punizioni corporali.
Eppure la luce della speranza non si spegne, alimentata da gesti semplici e quotidiani. Mario riesce perfino a trovare un amico, Francesco. Insieme condividono piccole gioie e grandi sofferenze, ma una notte Francesco scompare e a Mario non resta che sperare che sia riuscito a realizzare il suo sogno di fuga.
Molti anni dopo, i lavori di demolizione di quel luogo di dolore riaprono la ferita che non si era mai rimarginata. E Mario deve affrontare di nuovo i fantasmi della sua infanzia rubata.
Lo incontriamo da ragazzino mentre "scarpagna" verso le Bisacconi (le scuole elementari del paese). Sono gli anni '50 e mentre ruba in una vigna un grappolo di schizzozibibbo, Lupetto, così lo chiamano, vede un uomo alto, con una barba immensa e un vecchio cane. È una divinità pagana, sporca come un letamaio, che gli regala una facoltà meravigliosa: un orologio interno, un orobilogio, che gli consentirà di correre avanti nel tempo. Così Lupetto diviene Saltatempo, cresce bislacco e distratto, mentre il paese dove vive si sta trasformando e l'orobilogio con i suoi giri improvvisi e vorticosi prospetta il tempo che verrà.
Sposare una vegana ha conseguenze imprevedibili. Puoi ritrovarti a brucare l'erba da un vaso sul terrazzo, e sentirti in colpa per tutte le telline mangiate nella tua "crudele" vita precedente.
Seguire questa dieta, scopri inoltre, comporta un grande dispendio di energie e - chissà perché? - di denaro. Roba da diventare nervosi per davvero, ancor più quando, dopo mesi di torture, con sorpresa e quasi fastidio, sei costretto ad ammettere che i tuoi esami medici sono, per la prima volta, perfetti.
A ogni modo, la storia di Fausto e Claudia ha un lieto fine, nel senso che Claudia vince (stravince, sarebbe più corretto dire) e Fausto si arrende (senza nemmeno l'onore delle armi).
Le cose vanno bene. Solo che, proprio sui titoli di coda, spunta una complicazione: l'imminente arrivo di una figlia. Avrà cuore, Fausto, di farne un'erbivora fin dalla nascita?
Mia madre è un'arma è la prima raccolta poetica dei registi (e gemelli) Damiano e Fabio D'Innocenzo, un'opera scritta a quattro mani per raccontare in versi sciolti del tempo contemporaneo e dei sentimenti che lo abitano, degli appartamenti in affitto, dei cani amati e dei genitori, del futuro che va registrato e tramandato, della scrittura che - come il cinema - vive di un gesto quotidiano e necessario, radicato nell'intimità delle cose più piccole, microcosmi emotivi, generatori di storie.