"Dacché la Terra ebbe degli uomini, il cielo ebbe degli ammiratori" - Giacomo Leopardi.
Dopo il grande successo di VS - Verso lo Spazio e IgNobel - l'utilità dell'inutilità scientifica , i divulgatori Luca Perri e Adrian Fartade tornano su Audible per raccontare la storia dell'astronomia e dell'astrofisica.
Un viaggio di 32 mila anni compiuto sì attraverso le scoperte, ma soprattutto tramite le vite e le vicende delle persone che hanno fatto progredire la conoscenza inseguendo la propria curiosità.
Cosa ha spinto queste persone? Cosa le ha ispirate? Scopriremo che quasi mai sono esistiti dei geni isolati, ma che la scienza è un'impresa collettiva in cui anche gli attori apparentemente secondari hanno un ruolo fondamentale.
Monumento agli astronomi ignoti
Per centinaia di generazioni le persone hanno ammirato la volta celeste, trasformandola in uno strumento su cui basare lo scorrere delle proprie esistenze. Non conosciamo i loro nomi, ma senza di loro non avremmo l'astronomia.
"Ogni mattina Anita si accomoda alla Olivetti e digita digita digita. Le storie che deve trascrivere sono belle. Anita coi personaggi entra subito in confidenza. Tempo due racconti e le sembra di conoscerli da una vita. In ogni storia il protagonista di turno si ritrova in un agguato, in una sparatoria, in una rissa.
E Anita ormai lo sa che il personaggio ne uscirà intero, o perlomeno con buone prospettive di ripresa, perché sono racconti seriali, giusto?
Mica lo fai crepare, il protagonista che deve tornare ancora e ancora, ci arriverebbe anche un cretino; eppure a ogni lama di coltello che balugina nel buio di un vicolo, a ogni sguardo nero dell'occhio cavo della canna di una pistola, a ogni sagoma minacciosa che si staglia contro la porta di una bisca, Anita trasale e digita più in fretta per vedere come andrà a finire."
Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo.
Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime.
Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa.
Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente?
Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi.
Tutto quello che passa dalla penna di Alice Basso risplende di unicità e stile. Dopo aver creato Vani Sarca, uno dei personaggi più amati degli ultimi anni dagli ascoltatori e dalla stampa, l'autrice torna con una nuova protagonista indimenticabile: combattiva, tenace, acuta, sognatrice.
Sullo sfondo di una Torino in cui si sentono i primi afflati del fascismo, una storia in cui i gialli non sono solo audiolibri ma maestri di vita.
Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.
Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.
Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.
Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.
La serie completa è composta da 10 episodi:
- Catene,
- Telefoni,
- Il segreto della segretaria,
- Colpevoli,
- Armi alla Sapienza,
- La verità delle perizie,
- Ricordi subliminali,
- Recluso,
- Fine pena mai,
- Giustizia ingiusta.
Il rione Sanità, dove è nato il principe della risata Totò, è uno dei più affascinanti e misteriosi di Napoli. Qui vive, con la sua famiglia allargata, Tonino Esposito, orfano di un boss della camorra. Tonino riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si intestardisce a voler imitare le gesta paterne, senza riuscirvi.
Perché è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un antieroe tragicomico e decadente, che tra incubi e visioni, ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori. Uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza per un futuro migliore.
L'interpretazione straordinaria di Dario Agrillo da vita e colore agli indimenticabili personaggi che animano questo romanzo, la sua voce e la sua narrazione regalano un ascolto quanto mai realistico, davvero difficile da dimenticare.
Benvenuti in casa Esposito. Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista, di Pino Imperatore è un audioBook realizzato con ambientazioni e sound design originali che vi regaleranno una nuova esperienza di ascolto. Una produzione GOODmood in accordo con Malatesta Literary Agency.
"Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.
L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia.
Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.
Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. Un saluto veloce all'ingresso, i gesti automatici di sempre, qualche pensiero per la testa. Poi, all'improvviso, un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. E così quella commissione insignificante diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo, o addirittura tra la vita e la morte.
Proprio in quell'attimo, ostaggio di una rapina, Cristina percepisce l'essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi. E si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita; una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza - forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità.
È un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato; un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere. È l'incipit di un romanzo che sa sorprenderci e metterci in discussione a ogni pagina. Perché tutti noi, come Cristina, siamo sospesi tra occasioni che non sappiamo cogliere e scorci di felicità che ci fanno paura, tra mani che la vita ci tende e assi nella manica che potrebbero regalarci la mossa vincente.
Il destino potrà confonderci con i suoi percorsi imprevedibili, ma a salvarci sarà solo il nostro coraggio: quello di inseguire i nostri sogni o di concederci l'occasione di amare di nuovo.
È andata così ripercorre la straordinaria parabola artistica di Luciano Ligabue, disco per disco, concerto per concerto e hit dopo hit, svelando aneddoti, retroscena e dettagli creativi completamente inediti. Quando Luciano Ligabue apre le porte a Massimo Cotto a Correggio, tutto sembra chiaro: ha voglia di raccontare 30 anni di musica e di carriera.
I due si rifugiano a Ca' di Pòm, la palazzina dove Ligabue ha scritto (nella famosa Stanza rossa) la maggior parte delle canzoni di Buon compleanno Elvis. Una giornata a ricordare e registrare, a sbobinare ricordi e accumulare materiale. Ma accade l'imprevedibile.
La situazione in Italia peggiora. Dal giorno successivo, è lockdown. Impossibile vedersi. Ma l'audiolibro oramai deve andare avanti, c'è l'urgenza di raccontare. Cambia il metodo, e i due iniziano a confrontarsi e a scambiarsi i racconti via mail. Sembra un ripiego, invece è una bellissima scommessa, un modo diverso di confessarsi.
In questo audiolibro Ligabue racconta come sono andate davvero le cose, spazza via leggende metropolitane e racconta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità. È un viaggio bellissimo, una storia unica, una parabola lucente. Nel periodo più brutto - l'isolamento, la paura, il Covid - nasce la cosa più bella: un audiolibro dove Luciano Ligabue dice a Massimo Cotto: "È andata così".
Dalla caduta della luna sulla terra ai vertiginosi paradossi logici dell'abate Faria che scava labirintiche gallerie per evadere. Una serie di racconti sulla scienza e sulle dimensioni spazio-temporali nei quali "ogni secondo, ogni frazione di tempo, diventa un universo".
"L'intricata stradina di montagna si svelava lentamente, curva dopo curva, senza mai mostrarsi nella sua interezza. La gente del posto diceva che quella era una valle ferita ma discreta. D'improvviso la villa apparve nella sera. Il ragazzo fermò l'auto e osservò il suo riflesso nello specchietto. Gli tremavano le mani. Era il momento della verità. Quel complesso meccanismo di leve, molle e insicurezze chiamato Giovanni Cerioni si fece coraggio e si diresse verso il cancello".
Ci sono istanti capaci di rivoluzionarti la vita, perché ti disarcionano dalla sobria routine a cui sei abituato e ti scaraventano in luoghi in cui non saresti mai andato (e che stranamente ti parlano più di quelli che ti hanno visto crescere). Per Giovanni, ingegnere ventisettenne alto e curvo abituato a tenere sempre lo sguardo basso per controllare che i piedi siano ben ancorati al terreno - perché si sa che la più grande paura degli ingegneri è quella di volare via -, uno di quegli istanti è quando l'esuberante madre Milly, poco prima di spirare, gli regala l'ultimo grande dramma: il nome di suo padre.
Un altro, altrettanto fondamentale, è quando lui decide di andare a cercarlo, quel padre che non ha mai conosciuto, per esaudire l'ultimo desiderio (o ordine?) della mamma: "Chiedi a quello str... di venire al funerale". Ma ancora Giovanni non lo sa, mentre il suo dito inciampa sul campanello della villa dell'uomo, che, una volta varcato quel cancello, nulla per lui sarà più come prima.
Perché mettendo piede nella casa - e nella vita - del padre, una vecchia gloria in cerca di oblio, entrerà anche nel suo mondo, fatto di sensi di colpa e segreti incartapecoriti, mezze verità, spacciatori improbabili, musica, animali impagliati, preti facili al vizio, bestemmie, nasi che raccontano di destini perfetti, gatti che ogni tanto si credono leoni, e nebbia.
Una nebbia per alcuni invadente e pericolosa in cui è facile perdersi, ma che per chi, come Giovanni, ha puntellato la propria esistenza di tranquille certezze, diventa ossigeno che sa di libertà...
Nonostante le profonde diversità, Bella e Kate sono amiche fin da bambine: Bella, introversa e insicura, vive all'ombra di Kate che invece ha imparato a utilizzare il suo fascino per manipolare le situazioni e si nutre dell'ammirazione dell'amica. Quando i genitori di Kate si trasferiscono in un'altra città, Kate tradisce la promessa di rimanere in contatto con Bella e sparisce.
Molti anni dopo, si trovano a vivere nello stesso quartiere, entrambe adulte e sposate: Bella è un'artista affermata, Kate invece un'attrice di scarso successo, ma basta un attimo perché Bella ricaschi nella rete magnetica e pericolosa di Kate. Con il passare dei mesi la spirale di ambiguità della loro amicizia diventa sempre più feroce fino a degenerare durante una festa, dove Bella, complice l'amica, perde completamente il controllo.
Una sera che segnerà per sempre il destino delle due donne con esiti drammatici. Jessica Fellowes, autrice della celebre serie I delitti Mitford, mette in scena un gioco di specchi in cui le due protagoniste sono a tratti complici, a tratti rivali, vittime e carnefici al tempo stesso. Il risultato è un noir domestico a regola d'arte.
Da un po' di tempo, Antonio Costanza ha preso la vita contromano: non per scelta e nemmeno per ostinazione. A quarant'anni, è vittima di un'indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi di due prostitute.
Non sarebbe troppo grave se Antonio fosse solo Antonio. Invece è anche il dottor Costanza, psichiatra e consulente del Tribunale per i crimini violenti. Uno che se la vede con disadattati cronici, finti pazzi e bastardi veri.
Così, quando l'ombra di un serial killer si allunga su Salerno, città sospesa tra vecchi sapori di provincia e vanità da metropoli sul mare, Antonio fa l'impossibile per non essere coinvolto. Vagamente sociopatico e teneramente narcisista, se ne resta ripiegato in un guscio di piccole fobie, appresso alle scelte dell'ex compagna e a un rapporto complicato con il figlio.
La sveglia però sta suonando, tanto più che di mezzo ci si mette una giornalista dal sorriso favoloso. Il sonno della svogliatezza è finito e al dottor Costanza toccherà sondare la mente omicida di uomini che odiano le donne, trascinato in un caso in cui la Legge sembra incapace di fare giustizia.
Corrado De Rosa attinge alla sua esperienza di psichiatra, perito in vicende giudiziarie eccellenti, per costruire una commedia nera dal tono amaro e scanzonato. La dedica a una generazione a tratti infantile, maldestra in amore, che è cresciuta con i Lego rimanendo incastrata tra i mattoncini colorati delle possibilità e le macerie del disincanto.
Gugù ha i capelli rossi, la pelle bianco latte e vive in Africa con i suoi genitori. Ha una scimmietta e un camaleonte per amici e un posto speciale dove rifugiarsi quando si sente un po' giù...
Perché Eraclito morì sepolto vivo sotto il letame? Cosa ci raccontano il dolce morire di Democrito in una vasca piena di miele e il tuffarsi nell'Etna di Empedocle? Perché Thomas More fu decapitato e Giordano Bruno arso vivo? Cosa nascondono la cicuta di Socrate, la polmonite di Descartes e la pleurite di Schopenhauer?
Per Matteo Saudino, il Prof più seguito d'Italia, morire è l'atto più filosofico del nostro vivere. La morte è un caleidoscopio attraverso cui osservare frammenti di puzzle esistenziali e ricostruire trame del pensiero.
Partendo dal racconto delle memorabili morti di quindici grandi filosofi, Saudino ci svela lo stretto legame che intreccia vita e pensiero: ecco quindi che nella loro fine ritroviamo l'essenza del loro sistema filosofico che, così raccontato, ci appare inaspettatamente chiaro, logico, lineare e, soprattutto, indimenticabile.
Una prospettiva originale e intrigante per comprendere a fondo il pensiero dei grandi filosofi e arricchire la nostra conoscenza.
Di che cosa abbiamo paura, quando parliamo di catastrofi? Quali sono le nostre paure ataviche rispetto alla Terra? E perché abbiamo paura quando non dovremmo e non ne abbiamo quando dovremmo?
Questo audiolibro va al fondo delle nostre paure collettive, dalle alluvioni agli asteroidi, dalle eruzioni vulcaniche alle epidemie, con speciale attenzione ai terremoti, drammaticamente attuali.
Il problema è che le catastrofi naturali non esistono, esistono gli eventi naturali che trasformiamo in tragedia, spesso grazie al linguaggio iperbolico dei media. Inoltre siamo spesso ignoranti in campo scientifico e la scienza diffonde dubbi e non certezze: ricadiamo cosi nel fatalismo magico-religioso.
Per salvarci dalle paure immotivate dobbiamo informarci meglio, prestando attenzione ai veri problemi di oggi: cambiamento climatico, fine delle risorse, consumo del suolo e cosi via.
Scopriremo che le catastrofi non ci fanno solo paura, ma ci attraggono, perché l'umanità nasce dalle catastrofi e la sua storia ne è indelebilmente segnata.
Nomine, spartizioni, accordi sottobanco fra le correnti. Tutto avvilente, per carità. Ma c'è ben altro, ben altre infezioni, nel corpo malato della corporazione togata. Comportamenti e azioni davanti a cui si resta interdetti e si fatica a trovare parole adeguate.
Ci sono giudici che hanno depositato sentenze con mesi e mesi di ritardo e altri che hanno dimenticato in cella gli imputati per 51 giorni. Ci sono giudici che hanno chiamato i carabinieri per non pagare il conto al ristorante e altri che hanno smarrito pratiche e fascicoli, vanificando anni di processi.
Tutti giudici processati dalla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. Molti sono stati assolti perché c'è quasi sempre una scappatoia: troppo lavoro, il sistema che non funziona, la separazione dalla moglie, la malattia grave di un congiunto.
Altri, invece, non sono sfuggiti alla condanna del "Tribunale" dei colleghi con verdetti più di una volta di manica extralarge: l'ammonimento o la censura. Più di rado ecco la perdita di anzianità e, ancora meno, l'espulsione dalla categoria.
Sono centinaia i procedimenti disciplinari che si svolgono davanti al CSM: a volte i media ne parlano, della maggior parte invece si tace. Processi celebrati nel silenzio e che nel silenzio si chiudono.
"Il libro nero della magistratura", il nuovo audiolibro di Stefano Zurlo, traducendo dal burocratese le sentenze della Sezione disciplinare del CSM, illumina un versante sconosciuto della giustizia italiana: i peccati inconfessati delle toghe.
Quando all'inizio di una storia d'amore il nostro cuore batte all'impazzata, in realtà è il cervello, con le sue componenti chimiche, a scatenare quell'insieme di emozioni e di euforia. Ma anche quando l'amore finisce le aree cerebrali hanno un ruolo nella disperazione che subentra dopo la rottura.
Nei tanti modi di amare, a cominciare da quello così differente tra donne e uomini, sono allora i neurotrasmettitori, i geni, o i fattori relazionali, i responsabili di tanta diversità?
Qui si parla di rapporti di coppia, del loro nascere e mutare nel tempo, di crisi e infedeltà, e del buon andamento di una relazione: un racconto rigoroso e divertente, in cui ciascuno di noi si riconoscerà, che combina la prospettiva evoluzionistica con le neuroscienze, ma anche con storie di vita, letteratura e cinema. Per conoscere le ragioni biologiche del come e del perché amiamo.
Vesuviana Football Club è un podcast che racconta l'estate più assurda nella storia del piccolo e immaginario comune campano di Miracola Vesuviana: 8.487 abitanti compresi calciatori e staff tecnico che, dopo 8 promozioni consecutive dalla Terza Categoria, si ritrovano inaspettatamente catapultati in Serie A.
12 puntate, in stile mockumentary comico, che narrano in presa diretta la grottesca epopea di una piccola squadra di provincia che ambiva alle zone basse di Televideo e che si ritrova invece a monopolizzare i titoli della Gazzetta dello Sport.
Il tutto raccontato dalla viva voce dei suoi conduttori: il faziosissimo Francesco Innocenzo, l'inappuntabile Carmine Filangieri De Carlo e la sempre puntuale inviata Veronica Mantovani.
Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L'investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato.
Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili - e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità.
La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo...
La via del male è il terzo audiolibro dell'acclamata serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la giovane e determinata Robin Ellacott. Un giallo ingegnoso, con colpi di scena inaspettati, ma anche l'appassionante storia di un uomo e di una donna giunti a un crocevia della loro vita personale e professionale.
Prendete la pancia di un uomo, Roversi. Aggiungete una moglie, un lavoro e novantasei chili di abitudini. Ora siate rudi: togliete la moglie, il lavoro e le abitudini. I novantasei chili, invece, chiudeteli a chiave nel bagno delle donne del cinema Corallo. Deciso a non uscire più, Roversi si troverà a riflettere.
In fuga dal suo mondo, sarà il resto del mondo a venirlo a cercare: venditori porta a porta, preti, maniaci, idraulici, travestiti, cani, fotografi, psicanalisti, fabbri, cultori di film western. E donne, naturalmente. Tutti sostano davanti alla porta del bagno delle donne del cinema Corallo. Roversi darà udienza a ognuno di loro, ma non aprirà la porta a nessuno.
Il primo manuale che racconta, ispirandosi alla filosofia antica e usando esercizi pratici, come trovare la strada per trovare il cuore di noi stessi. E così fiorire.
La filosofia non è solo teoria, ma nasce come pratica trasformativa che aiuta a comprendere se stessi e il mondo. Questa è stata la filosofia antica, che ha elaborato una serie di esercizi e strumenti semplici eppure potentissimi, che ancora oggi risultano efficaci. Servono indicazioni botaniche per compiere una sana fioritura personale, che diventi infine una fioritura collettiva, in un tempo come il nostro carico di rischi e possibilità.
Perché quello che avviene dentro di noi possa creare un piccolo cambiamento anche fuori, perché una parte dell'impegno che mettiamo nel nostro percorso personale sia dedicato all'impegno nei confronti degli altri. Si tratta di scoprire il valore del prendersi cura abbandonando il bisogno di controllo e il delirio di onnipotenza, scegliendo quello che umanamente sei in grado di sostenere senza perdere il fiato e senza cedere alla pigrizia.
In altre parole, di trovare l'equilibrio, la dimenticata virtù della temperanza. Si tratta di liberarsi dall'ansia della performance perfetta e agire secondo i propri desideri, i propri tempi e le proprie inclinazioni, senza vergogna e senza auto-censura, coltivando la meraviglia e cercando di ascoltare sempre la propria vocazione.
"Quella di cui godevo in quei giorni afosi, camminando sui larghi marciapiedi di viale Manzoni e di via Merulana al riparo del fogliame dei platani, era indubbiamente una felicità partorita da un'illusione: l'illusione di un piccolo numero di strade e incroci capace di suggerirmi la sensazione, razionalmente insana, che esistesse per me, come di farmi sentire a casa, qualunque disastro fosse in corso o mi pendesse sulla testa..."
Arrampicata sulle rocce del lato inabitato di Tari, una piccola isola vulcanica nel Mediterraneo meridionale, sorge Villa Metaphora, costruita da un eccentrico barone siciliano. Un architetto e imprenditore milanese l'ha trasformata in un Resort esclusivo raggiungibile solo dal mare, dedicato a pochi ospiti internazionali ricchi e famosi, che, ognuno per ragioni diverse, cercano tregua dalle pressioni del mondo.
Una vicenda avventurosa, drammatica, ironica, sentimentale, raccontata da quattordici punti di vista, in quattordici stili diversi che si alternano di capitolo in capitolo. Un romanzo che raccoglie la sfida di raccontare il mondo di oggi con i suoi vizi, le sue paure e le sue insostenibili contraddizioni.
"Mosè, primo alpinista, è in cima al Sinai. Inizia così il suo corpo a corpo con la più potente manifestazione della divinità".
Erri De Luca racconta l'eroe Mosè con la grazia del grande scrittore che reimmagina, attraverso la Scrittura, la grandezza sofferente dell'uomo alla guida di un popolo in fuga. "E disse": con questo verbo la divinità crea e disfa, benedice e annulla.
Dal Sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. Nell'impeto di un'ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "Faremo e ascolteremo". Luogo di appuntamento è il largo di un deserto, dove la libertà è sbaraglio quotidiano.
Notizia strepitosa: nell'antico ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile. Le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. Il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "Anokhi", Io, è il più travolgente pronome personale delle storie sacre.
Puglia 1956. Una famiglia di profumieri e una di coltivatori di fiori. Una bambina e un bambino. Un incontro che cambierà tante vite.
È l'ultimo giorno del 1955 e sulla campagna intorno a Bari cade leggera la neve, come non si vedeva da tempo. A casa Gentile c'è subbuglio: sta per nascere un bambino. Ma l'urlo della madre fa capire che qualcosa è andato storto. Per fortuna, dopo ore di paura, il Signore fa la grazia e finalmente si può festeggiare il lieto evento, e il nuovo anno.
Anche perché lavorare è impossibile: fuori è tutto bianco, e gli uomini della famiglia non possono recarsi nei campi per occuparsi dei fiori che da generazioni danno da vivere ai Gentile. Gli stessi fiori che, sotto un'altra forma, danno da vivere anche ai Fiorenza, la più importante famiglia di profumieri di Bari. E infatti, appena la neve inizia a sciogliersi e campi e strade tornano agibili, dalla città parte Adriano Fiorenza, il primogenito di Claudio, il grande maestro profumiere, e va dai Gentile per ordinare fiori da cui saranno tratte le essenze.
Quel giorno Adriano porta con sé sua figlia Teresa, che ha sei anni, e durante quella visita nasce un'amicizia speciale tra lei e il piccolo Michele Gentile, suo coetaneo. È un incontro importante anche per Maria, la zia di Michele, che non avendone di propri lo considera come un figlio.
Capisce che il bambino, con la sua straordinaria intelligenza, non può restare in paese, e così, con l'aiuto di Adriano, Michele sarà iscritto alla stessa scuola privata di Teresa, in città. I primi giorni sono difficili, Michele si sente un pesce fuor d'acqua e oltretutto subisce le angherie classiste dei compagni, provenienti dalle migliori famiglie di Bari.
Eppure, con tenacia e determinazione, riuscirà a farsi valere. E a scuola rinsalderà la sua amicizia con Teresa e conoscerà la cugina di lei, Vittoria, un poco più grande di loro, una ragazza dal carattere fiero e intraprendente...
Con Acqua di sole, Bianca Rita Cataldi dà vita a una meravigliosa saga familiare, popolata di personaggi indimenticabili e affascinanti, e pervasa dalle atmosfere, dai colori, addirittura dagli odori, della Puglia degli anni Cinquanta e Sessanta.
Teatro 2 è il secondo volume di testi scritti da Stefano Benni per registi e interpreti teatrali: dalla libera rivisitazione dell'opera collodiana in "Pinocchia", scritto per la donna burattino Angela Finocchiaro, a "Le canzoni di Amlieto", la commedia sul principe triste di shakespeariana memoria, scritta per i Broncoviz del Teatro dell'Archivolto; dal "Dottor Divago", un monologo interpretato da Ugo di Ghero, a "Il carnevale degli insetti".