Barbascura X è un chimico con dottorato in chimica verde e produzione di materiali da fonti rinnovabili; ma soprattutto, gli è stato appioppato il titolo di divulgatore scientifico perché adora raccontare la scienza male. E’ proprio questo l’obiettivo del suo podcast creato per Audible, Storie brutte sulla scienza: svelare i retroscena che si nascondono dietro quelli che noi consideriamo “geni”, persone che hanno si rivoluzionato la scienza ma che altro non sono che gente (anzi spesso gentaglia) normale, con i loro problemi, le loro fisse, nevrosi, sfighe e botte di culo. Smettiamola quindi di adorarli sul loro piedistallo e di pensare che nessuno potrà mai essere come loro, perché non c'è nulla di più sbagliato!
Lasciati quindi trasportare dal capitano della bagnarola che naviga per la acque tortuose e disagiate della scienza e che si rivolge a te, parte della sua fedelissima ciurma, mentre dialoga con le sue varie personalità. Si, perché a quanto pare anche Barbascura X proprio normale non è, diciamo che ha solo un piccolo problema di identità multiple…
Da Edison a Spallanzani, scoprirai storia, scoperte e esperimenti di grandi uomini che hanno rivoluzionato il mondo, e li vedrai finalmente per quelli che erano: degli idioti di talento!
Troppo spesso ci immaginiamo le persone che hanno contribuito al progresso dell’umanità come delle specie di creature aliene, dei miracolati che si sono visti le idee cadere dal cielo. Si dice che erano dei geni, ma cosa vuol dire poi essere un genio? Che se non lo sei allora è inutile faticare nella vita? Molte delle storie di questi scienziati non sono altro che la storia di gente fissata, furba o bastarda, con problemi, che ha faticato come una bestia, o semplicemente che ha avuto clamorose botte di culo.
Prendiamo Thomas Edison, ad esempio: molte delle sue invenzioni furono solo leggeri miglioramenti di idee che avevano avuto altre persone prima di lui. Lui era più un paraculo, un imprenditore che sapeva dove investire e aveva un ottimo team di ricerca. Anche se il lavoro lo facevano loro, poi il merito se lo prendeva solo lui. Bisogna anche dire che Edison era un grande stakanovista, ed è sempre stato consapevole della necessità di lavorare duro per ottenere risultati. Sua infatti la frase “il genio è l’1% ispirazione e il 99% sudore”.
Parlando di disagio scientifico, non si può non citare Nikola Tesla, uno che si presentava con un baffetto da porno attore e il taglio da leccata di mucca e faceva spettacoli incredibili davanti a platee di giornalisti per stupirli con i miracoli dell’elettricità. Tesla era un pubblicitario nato, ma era anche un personaggio un po’ antipatico: un super secchione fin da piccolo, venne poi soprannominato “scienziato pazzo” per il suo aspetto fisico (era magrissimo e altissimo), perché era spessissimo malato, aveva crisi nervose, fu dipendente dal gioco d’azzardo ed era depresso. Insomma uno con una mente eccelsa ma che nascondeva una personalità da nevrotico ossessivo compulsivo!
E dopo Tesla arriva finalmente il primo chimico: Antoine Lavoisier. Vi dice niente questo nome? Dovrebbe, perché stiamo parlando nientemeno che del papà della chimica moderna, di colui che mandò in soffitta l’alchimia e quel modo un po’ magico di risolvere i misteri della vita, dello scienziato che scoprì il ruolo della respirazione degli esseri viventi. Lavoisier fu senza dubbio un giovane pieno di fascino: studente brillante e amante focoso, non aveva però le idee molto chiare: a 20 anni non sapeva cosa avrebbe fatto in futuro, non sapeva nemmeno a quale scienza dedicarsi. E poi, gli piaceva fare degli esperimenti un po’ strani: per esempio, voleva dimostrare che esistesse una correlazione tra elettricità e amore… un tipo un po’ eccentrico non ti pare?
Dal personaggio di Doc di Ritorno al futuro o quello di Yoda di Star Wars, dalla stampa della sua immagine sulle ciabatte o sulle saponette, la cultura pop un giorno ha deciso che lo scienziato dal capello arruffato che faceva la linguaccia mentre scriveva le formule alla lavagna e si faceva fotografare in bicicletta dovesse diventare un’icona mondiale. Il risultato è stato che il suo “marchio” è stato iper abusato, che tante delle frasi che gli sono attribuite sono false e che attorno a lui si è creata una nube esagerata di santità. Ma chi era davvero Albert Einstein? Un uomo che è divenuto celebre per i suoi esperimenti mentali, quegli esperimenti da “fattone” in cui chiudeva gli occhi e immaginava cose incredibili, tipo cavalcare un fotone nello spazio profondo. Eppure, Einstein era anche un disadattato, uno che c’è l’ha fatta senza avere propriamente i numeri per il successo, uno che amava fare cose diverse dal lavoro, ma mentre lavorava...
Finalmente una donna! Che tristezza questa immensa disparità di genere che ha sempre caratterizzato la scienza… pensa che solo poco più del 4% dei premi Nobel è stato assegnato a donne. Una di queste poche privilegiate è stata anche la prima scienziata a vincerlo e l’unica ad ottenere due volte il prestigioso riconoscimento: stiamo parlando di Marie Curie, una donna orgogliosa, ribelle e sicura di sé che ha deciso di prendersi quello che le spettava. Marie Curie ha cambiato il mondo scoprendo la radioattività e ha messo le basi per la comprensione dell’atomo. La sua vita però è stata segnata dal disagio: la sua famiglia era povera, dovette iscriversi all’università clandestinamente e lavorare, insomma dovette letteralmente farsi “due ovaie” così per farsi rispettare.
Che ci fa Galileo Galilei in questo elenco di scienziati un po’ spostati se lui era un perfettino, un uomo attento e ligio al dovere senza nessuna macchia? In verità, Galileo non era affatto così: era un pessimo studente, che alle lezioni preferiva le osterie e i luoghi di piacere e che amava divertirsi. Non si laureò mai, ma siccome l’unico corso che seguiva era quello di matematica e astronomia, ebbe la fortuna di conosce le teorie copernicane che gli fecero apprezzare l’astronomia. Attorno a Galileo Galilei aleggiano molte leggende, ma la realtà è che era un uomo molto in gamba seppur peculiare, ed è a lui che dobbiamo l’invenzione del metodo scientifico e alcune incredibili scoperte come le montagne sulla luna, i satelliti di giove, le macchie solari.
Uno dei personaggi preferiti del capitano Barbascura X è il nostro amico Charles Darwin. Lui è uno di quelli che tutti studiamo sui libri avendo l’impressione che si tratti di un dio, di un genio inarrivabile, ma quello che ti serve davvero è qualcuno che ti spieghi come è arrivato a diventare un mito, o come in realtà non lo è mai stato. Darwin infatti era un po’ scemo e fallì praticamente tutto nella sua vita: era la pecora nera della famiglia, faceva schifo a scuola, cambiò due università, pensava di vivere in campagna a sparare ai topi. Se siamo qui oggi a parlare di lui è solo perché ebbe una botta di fortuna tremenda: si trovò nel posto giusto al momento giusto. Oltretutto, Darwin non scoprì l’evoluzione; la teoria dell'evoluzione era infatti già stata avanzata da diverse persone prima di lui. Il suo merito è stato soprattutto quello di riuscire a spiegarla meglio.
Il podcast che racconta male la scienza si chiude con un episodio un po’ hardcore, che parla di un italiano a cui sono state intitolate strade, scuole, ospedali: Lazzaro Spallanzani. Uno scienziato sadico del ‘700 che ha rivoluzionato la biologia e la medicina usando una fantasia malsana, e che provava un particolare gusto nel seviziare le proprie cavie… una mente eccelsa senza dubbio, ma che pochi avrebbero voluto come amico.
Vuoi ancora di piu? Ecco Barbascura che speiga il progetto nelle sue parole!
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