Attrice di teatro, cinema e televisione, diplomata nella scuola di recitazione più importante d’Europa, il Conservatoire National d’Art Dramatique di Parigi, da qualche anno Viola Graziosi è anche una narratrice di audiolibri. Un ruolo che interpreta talmente bene da essere stata definita la “voce più amata dagli italiani” da Donna Moderna. Un riconoscimento che si rispecchia nel grande affetto che a Viola riservano gli utenti Audible, per i quali è una delle interpreti di audiolibri più piacevoli da ascoltare.
Abbiamo incontrato Viola in occasione del Salone del Libro 2022 e ne abbiamo approfittato per fare quattro chiacchiere con lei e rivolgerle alcune domande dei membri dell’Audible Club, il nostro gruppo Facebook di amanti degli audiolibri.
Resto qui, i titoli di Isabel Allende, La bella estate di Cesare Pavese… gli utenti Audible ti hanno apprezzato in tante interpretazioni memorabili. Per chi ascolta gli audiolibri, la voce è un fattore molto importante che si affianca al contenuto; immagino sarai felice di essere considerata la voce più amata dagli italiani, ma che effetto ti fa sapere che la tua interpretazione ha un peso così forte nella ricezione di un audiolibro?
È per me un grande onore, onere e responsabilità. È una responsabilità perché nella mia esperienza ormai quinquennale come lettrice, con 10-15 audiolibri letti per anno, mi sono accorta che un libro letto male non si salva; nemmeno se si tratta di un’opera capitale, prevale sempre la voce sulla storia. Una voce che è sì fondamentale, ma che dev’essere al servizio della storia, facendo prevalere appunto la voce, il suono, e non l’attore che ci sta dietro.
Quando si legge un audiolibro bisogna pensare che non si tratta mai di un’esibizione vocale, che io non sono chiamata a fare un mio monologo, ma che agisco come un mezzo, come la carta che veicola il libro, ma in questo caso un mezzo umano, vivo. Mi è richiesto di muovere una macchina sensibile che è la macchina attoriale, quella dell’”atleta del cuore” come mi piace definirla -e non ho inventato io questa meravigliosa espressione ma Antonin Artaud, un grandissimo teatrante francese- che si allena costantemente per muovere mente, corpo ed emozioni.
Se nella lettura solitaria ognuno compie il proprio viaggio, la lettura fatta da una voce professionista è un po’ come il piatto cucinato da uno chef, che esalta gli alimenti e li fa scoprire in modo diverso. Il mio compito è quello di tirare fuori e completare quello che sta sotto le parole, mettendomi in ascolto della voce dell’autore.
Quando mi preparo per intepretare un audiolibro, non ne faccio una lettura né di Viola persona né di Viola attrice, che andrebbe a scegliere di esaltare solo alcune parti; io mappo l’audiolibro, leggendolo in trasversale, tralasciando il finale, facendo una lettura d’impronta per allenarmi alla gara.
Dice Maurizio De Giovanni che chi scrive deve inventare scrivendo, mentre uno che dà voce a un romanzo deve inventare parlando, con le parole dell’autore però. Un connubio strettissimo quello tra autore e voce, molto intimo. Per me infatti il complimento più bello è quando le persone mi dicono: io non ho sentito te, ho sentito l'autore. È anche per questo che non studio mai troppo il libro, altrimenti la mia professione rischierebbe di deformare il compito.
Ma come inteprete non sono solo una un'antenna ricetrasmittente che si mette in ascolto dell’autore, ma anche dell’ascoltatore. È molto prezioso per me sapere cosa sentono, recepiscono e percepiscono gli ascoltatori. Perché quando io leggo e do voce a un libro, penso già a chi lo sta ricevendo, a non annoiarlo usando la musicalità e l’emozione. E parlando di emozioni, mi è successo spesso che qualcosa mi emozionasse e dovessi fermarmi, tanto quanto invece a volte mi sono permessa di condividere anche l'intimità di una mia emozione, o l'ironia, con l'ascoltatore, sempre stando attenta che queste sfumature non prevalessero sulla voce dell'autore.
Quando poi leggi tanti audiolibri della stessa autrice o autore, come nel caso della Allende o di De Giovanni, gli autori diventano per me un po’ come degli amici. Non sai quanto vorrei un giorno incontrare la Allende e dirle quanto le sono affezionata!
Sia sentendoti parlare che ascoltando gli audiolibri narrati da te, mi sembra proprio che tu abbia trovato un equilibrio perfetto tra la preparazione e la magia che in qualche modo riesci a creare. E, a proposito di preparazione, dall’Audible Club è arrivata una domanda che riguarda la tua formazione come attrice professionista: essere un'attrice ti aiuta con la professione di lettrice di audiolibri?
Sì, per me è fondamentale, perché leggere audiolibri è una corda in più del mio strumento sonoro. Sono dell’opinione che si debba utilizzare il proprio strumento in modo completo, per questo sono un'attrice di teatro, cinema e televisione, ho fatto doppiaggio e poi soprattutto audiolibri. I miei mezzi del cuore sono il teatro e l’audiolibro, che hanno in comune la parola, che diventa immaginazione e sprigiona il suo potere curativo, salvifico, catartico. La parola doppiata è un'esperienza diversa, comunque bella ma più vicina al cinema, all'immagine.
Mi sento un po’ come un cantante che lavorando i toni gravi trova meglio gli acuti, mi piace spaziare. La mia fioritura avviene nell’interscambio.
Parlando un po’ della mia carriera, la mia preparazione è iniziata presto, intanto perché sono figlia d’arte; mio papà (Paolo Graziosi, ndr), che è mancato pochi mesi fa, non si è mai comportato con me come un maestro, è sempre stato invece un compagno di corsia che mi ha stimolato a studiare e poter gareggiare con lui e anche a vincere. Un grandissimo artista, una persona meravigliosa a cui devo moltissimo. Ho iniziato a recitare presto perché appena ho espresso questo desiderio a papà, lui mi ha coinvolto subito in tutti i suoi progetti. Poi ho continuato interpretando a teatro Ofelia di Shakespeare a 17 anni, con un grande maestro della scena italiana, Carlo Cecchi; per 2 o 3 anni sono andata in scena d’estate, mentre finivo il liceo. Dopo la scuola sono andata in Francia, ed essendo bilingue mi sono presentata al concorso della scuola di teatro più importante d’Europa, il Conservatoire di Parigi, e mi hanno presa, quindi ho passato tanti anni oltralpe. Sono tornata in Italia una decina d'anni fa e ne sono contentissima, qui c'è tanto talento e tanta bellezza e bisogna farla fiorire al meglio, e io mi sento parte di un movimento che è la nostra salvezza.
Prima hai accennato a cosa si prova a dare voce a un personaggio, e hai anche detto che quando leggi più libri di uno stesso autore tendi ad affezionarti ai suoi personaggi. La domanda del Club a questo proposito è: come riesci a rendere visibili agli occhi e alle orecchie dei lettori i personaggi che interpreti? La narrazione solo con la voce rende più difficile dare spessore a un personaggio rispetto alla recitazione?
No, usare solo la voce dal mio punto di vista libera tantissimo, perché in realtà io rendo visibile il personaggio per me ma ciascuno poi lo vede per sé. È una ricchezza grandissima il fatto di non controllare tutto, permette di superare la competizione, mentre la timidezza o l’ego si mettono a tacere perché non c’è di mezzo il corpo, e tu sei libero di immaginare quello che vuoi. Una mia fan una volta mi disse: non voglio sapere come sei, ti voglio immaginare a modo mio. Mi piace che attraverso la voce ci sia più libertà, per questo non leggo mai il finale di un libro, altrimenti poi deciderei cose sul personaggio che sarebbero solo mie, e ne uscirebbe qualcosa di storpiato.
È molto interessante il tuo racconto sui finali, dimostra come ogni narratore abbia il suo personale approccio alla lettura e all'interpretazione. Un’ultima domanda: come è avvenuto il tuo incontro con la lettura degli audiolibri? È qualcosa che hai cercato attivamente oppure è capitato?
Un giorno una mia cara amica, dopo avermi sentito ne Il giovane favoloso (il film di Mario Martone sulla vita di Giacomo Leopardi nel quale Viola doppia Anna Mouglalis, ndr) mi disse: devi fare audiolibri! È stata lei a parlarmi di Audible, che a quel tempo era appena approdata in Italia. Chiamai e cercavano voci, ero arrivata al momento giusto! Sono stata io infatti a narrare il primo audiolibro in italiano disponibile su Audible, Lo splendore casuale delle meduse, un libro particolarissimo che mi è piaciuto molto. Da quel momento è nato un amore, io mi sono appassionata, gli ascoltatori pure e abbiamo continuato con grande slancio.
Se ti abbiamo fatto venire voglia di ascoltare le interpretazioni di Viola, scopri tutti gli audiolibri narrati dalla sua splendida voce su Audible.