Niente di particolare

Brava la lettrice nel cercar di far scivolare il racconto al meglio delle sue capacità, ma la storia di per se è alla stregua di una fiaba per bambini e non di un Horror…

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Disdicevole ma piacevole

Il titoletto è una frecciatina alle millemila ripetizioni dell'autrice, nei passaggi in cui voleva sottolineare le rigide imposizioni dell'epoca in fatto di rapporti fra uomini e donne. Credo siano ben chiare a tutti, quindi mi aspetto che non vi sia traccia nel terzo libro, se non un singolo accenno. Mi pare inoltre di capire che la protagonista sia finalmente arrivata a una svolta con le proprie paranoie, quindi anche qui, mi aspetto una O.R. cresciutella nel prossimo libro.
Per il resto, la storia suscita curiosità e la voce l'ho trovata più a fuoco rispetto al primo libro.

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lettera leggera e svaga testa

Lettura leggera e poco impegnativa, un tocco di paura e suspance che accompagnano un pizzico di romance..interpretazione della narratrice superba!

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Libro fantastico, lettura spettacolare

Questo è il secondo libro della saga ed è bellissimo come il primo. La lettrice mi ha letteralmente sorpreso in modo positivo, in quanto la criticai sul primo libro, ma devo dire che nel secondo si è superata, una lettura superba e piena di emozione. Bravissima Elisa Giorgio!

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Se non fosse per:

tutti i sinonimi coloriti e improbabili per dire cose che potrebbero essere dette in modo semplice e più pratico... Avrei dovuto e voluto prendere il conto del "come se" che la scrittrice usa abbondantemente,ma ad un certo punto ho perso il conto e ci ho rinunciato.
Non serve dire" sentivo il mio cuore sbattere contro la gabbia toracica"... è sufficiente dire, sentivo il mio cuore sbattere forte o incessantemente o come lo si voglia dire.
Troppe frasi arzigogolate per dire cose normali.. lungaggini inutili per riempire pagini altrettanto inutili.
La storia è interessante, più del primo racconto che dà una versione molto personale della storia del famigerato Jack lo squartatore.
La giovane scrittrice sembra stia maturando e ascoltando chi di scrittura e romanzi ha più esperienza di lei.
Il fatto che abbia una buona conoscenza della lingua,non significa che debba ostentarla,le storie possono essere raccontante bene anche con un linguaggio più semplice, più "normale".
Non è un compito di letteratura in cui si spera che riempiendo la pagina di paroloni e sinonimi fuori dal comune,la prof darà un buon voto.
Scrivere romanzi è diverso.
Se la storia è accattivante, come questo secondo libro,non necessita di troppi sinonimi o Frasi pieni di luoghi comuni linguistici.
Ora mi appresto al terzo libro.
Anche la lettrice ha perso un po' di quell'aria truce che usava nel primo volume... anche se è un Thriller, è pur sempre la protagonista a raccontare la storia e non serve farlo con voce cupa e baritonale... altrimenti non si avverte la differenza dai momenti più ostici a quelli più leggeri nel racconto .

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Carino ma niente di più

Voce narrante incredibile! Il romanzo di per sé mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato molto.

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Alla ricerca del principe Dracula

Kerri Maniscalco mi ha piacevolmente sorpreso, inserisce fatti reali in un contesto piacevolmente gotico. Ben studiato e ben letto

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Fantatheiller

Kerri Maniscalco non delude mai, anche con questo secondo libro della saga di jack lo squartatore conferma il suo stile unico. Divorato.

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Ma l'ambientazione?

Non saprei dire a oggi se ho preferito lui o il primo. Sapevo però che mi avrebbe presa in egual misura. Ogni pagina ti spinge a leggere la successiva senza renderti conto di quanto effettivamente stai leggendo. L'ambientazione è un qualcosa di spettacolare e, per come viene descritta, sembra di essere lì con i protagonisti. Non voglio fare spoiler ma verso la fine quel colpo di scena, come mi piace definirlo, mi ha fatta urlare. Mi procuro subito il terzo e si continua.

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Un passetto in avanti

Un ascolto piacevole, la storia in sé è carina e ideale per staccare la spina e fare un tuffo nel gotico passato in cui è ambientato.
Nota dolente sono le ripetizioni descrittive usate dall'autrice che spesso utilizza interminabili giri di parole anziché limitarsi a un singolo termine.
Ho apprezzato però la coerenza col primo volume della serie e i fugaci riferimenti a quello che sarà il seguente.
La lettrice migliora notevolmente rispetto al libro precedente.
Speriamo continui in salita.

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