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Arruina
- Una favola oscura
- Letto da: Francesca Vettori
- Durata: 5 ore e 5 min
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Sintesi dell'editore
C'era una volta un paese in cui gorgogliavano i torrenti. Nel paese c'è una donna di mille anni che allatta bambini morti riesumati dalle ossa, un poeta che parla una lingua aliena, una vecchia con il latte nelle pupille, un contadino che in realtà è un cavallo, un matto che pesca lische di pesce dalla bocca di una tigre. C'è una terra piena di sterchi e pietraie, e chi vi cammina incontra presto la morte.
C'è una città, che da questa terra non si può vedere, dove streghe chiamate Nerissime da millenni dissanguano i bambini e inghiottono acque acide da una fonte che le rende immortali. E c'è una bambina, un gracile corpuscolo di carne e sangue, di spirito e saliva, e nella bambina germoglia una maledizione antica: la sua nascita prosciugherà le acque della fonte mettendo in pericolo la vita delle Nerissime; solo la sua morte potrà garantire la sopravvivenza del male. Così, nottetempo, le streghe la rapiscono dal letto, e i disperati abitanti del paese, scortando i genitori della bambina, decidono di attraversare le asprezze della terra per salvarla.
"Arruina", opera d'esordio di Francesco Iannone, è una favola oscura che si rifà alla tradizione fiabesca meridionale, un romanzo che echeggia, intrecciandoli nel racconto di un'epopea inaudita, i traumi e le penombre delle fabule medievali, inquietanti e allegoriche, riscrivendole nella lingua del contemporaneo, in una storia in cui l'impossibile divora a ogni passo la realtà.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Eugenio Maria Lauro
- 27/02/2020
malriuscito tentativo di prosa aulica
la metafora è una figura retorica interessante ma il suo abuso o uso inappropriato rende l'ascolto difficile al limite del fastidioso. All'esordio conviene fare le cose semplici.
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