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Cadaveri Eccellenti

Di: Miguel Gotor
Letto da: Miguel Gotor
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  • Riassunto

  • Una serie di attentati che hanno colorato con il colore del piombo gli anni 70 del Novecento: omicidi che hanno segnato non solo una svolta nella storia sociale e politica del Paese, ma hanno influenzato anche la sua coscienza collettiva. Alcuni di questi delitti sono rimasti senza colpevoli, altri hanno visto accertate le responsabilità della mafia o del terrorismo di diversa matrice ideologica. Le vittime sono tutte "cadaveri eccellenti", per riprendere l'espressione del celebre film di Francesco Rosi, ossia sono state quasi tutte uccise a causa di un perverso intreccio tra politica, sovversione e poteri occulti che merita di essere dipanato anche perché rappresenta uno dei caratteri originali della storia italiana.


    Di ognuno di questi delitti viene raccontato l'attentato, ricostruito dagli occhi dei testimoni e dei familiari, ma anche dei media dell'epoca; il personaggio, ritratto a tutto tondo – nella sua umanità e nel suo ruolo istituzionale - attraverso l'opinione degli affetti più cari, dei colleghi e dei suoi nemici; e il tortuoso percorso d'inchiesta che prova a far luce, prove alla mano, su mandanti, esecutori e moventi, a volte politici.


    Un percorso fatto da testimonianze originali, dichiarazioni inedite, lettere e documenti d'epoca, conversazioni e interviste, tasselli di un puzzle che l'ascoltatore potrà ricomporre, guidato dal sapiente racconto di Miguel Gotor, storico ed esperto di crimini politici e terrorismo dell'età contemporanea.
    Un podcast realizzato da Frame in esclusiva per Audible.

    • 1. 1976, Vittorio Occorsio: un "giudice pericoloso" che cercava "la verità della verità" PARTE1
    • 2. 1976, Vittorio Occorsio: un "giudice pericoloso" che cercava "la verità della verità" PARTE 2
    • 3. 1979, Giorgio Ambrosoli: l'avvocato che sfidò il banchiere PARTE 1
    • 4. 1979, Giorgio Ambrosoli: l'avvocato che sfidò il banchiere PARTE 2
    • 5. 1980, Piersanti Mattarella: la guerra a Cosa Nostra PARTE 1
    • 6. 1980, Piersanti Mattarella: la guerra a Cosa Nostra PARTE 2
    • 7. 1980, Walter Tobagi: la libertà di informazione e la ricerca della verità PARTE 1
    • 8. 1980, Walter Tobagi: la libertà di informazione e la ricerca della verità PARTE 2
    • 9. 1982, Carlo Alberto Dalla Chiesa: il generale e la sfida al potere corrotto PARTE 1
    • 10. 1982, Carlo Alberto Dalla Chiesa: il generale e la sfida al potere corrotto PARTE 2
    ©2022 Audible Studios (P)2022 Audible Studios
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  • 1976, Vittorio Occorsio: un "giudice pericoloso" che cercava "la verità della verità" PARTE 1
    Sep 4 2022

    Lo stesso giorno del disastro ambientale di Seveso, il 10 luglio 1976, viene ucciso a Roma con 32 colpi di mitra il magistrato Vittorio Occorsio. L'autore materiale dell'omicidio, reo confesso, verrà arrestato nel febbraio 1977: è Pier Luigi Concutelli, capo militare di Ordine Nuovo. Per una volta tutto appare chiaro: c'è un morto, c'è l'autore dell'omicidio, c'è un plausibile movente di evidente matrice neofascista. Ma chi era il giudice Occorsio? E perché fu ucciso? Romano, classe 1929, Vittorio Occorsio era un ottimo magistrato, un buon padre di famiglia e un uomo solare e sicuro di sé.

    Per aver rinviato a giudizio in qualità di pubblico ministero Pietro Valpreda, entrò nel mirino degli anarchici e, scovando sospette infiltrazioni neo-fasciste nel gruppo degli anarchici, riuscì inimicarsi anche il terrorismo nero, e un personaggio come Stefano delle Chiaie, in contatto con i servizi segreti. Quando fu ucciso, il magistrato stava lavorando alle indagini di una serie di sequestri di persona avvenuti nella Roma del 1975 e la sua pista portava da più parti inequivocabilmente a punti di contatto con Licio Gelli e la P2.


    Un podcast realizzato da Frame in esclusiva per Audible.

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    39 min
  • 1976, Vittorio Occorsio: un "giudice pericoloso" che cercava "la verità della verità" PARTE 2
    Sep 4 2022

    Lo stesso giorno del disastro ambientale di Seveso, il 10 luglio 1976, viene ucciso a Roma con 32 colpi di mitra il magistrato Vittorio Occorsio. L'autore materiale dell'omicidio, reo confesso, verrà arrestato nel febbraio 1977: è Pier Luigi Concutelli, capo militare di Ordine Nuovo. Per una volta tutto appare chiaro: c'è un morto, c'è l'autore dell'omicidio, c'è un plausibile movente di evidente matrice neofascista. Ma chi era il giudice Occorsio? E perché fu ucciso? Romano, classe 1929, Vittorio Occorsio era un ottimo magistrato, un buon padre di famiglia e un uomo solare e sicuro di sé.

    Per aver rinviato a giudizio in qualità di pubblico ministero Pietro Valpreda, entrò nel mirino degli anarchici e, scovando sospette infiltrazioni neo-fasciste nel gruppo degli anarchici, riuscì inimicarsi anche il terrorismo nero, e un personaggio come Stefano delle Chiaie, in contatto con i servizi segreti. Quando fu ucciso, il magistrato stava lavorando alle indagini di una serie di sequestri di persona avvenuti nella Roma del 1975 e la sua pista portava da più parti inequivocabilmente a punti di contatto con Licio Gelli e la P2.


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    29 min
  • 1979, Giorgio Ambrosoli: l'avvocato che sfidò il banchiere PARTE 1
    Sep 4 2022

    Nell'Italia di fine anni 70, funestata dal terrorismo e dalla corruzione, l'avvocato Giorgio Ambrosoli viene incaricato come liquidatore fallimentare della Banca Privata Italiana di Michele Sindona, il potente banchiere siciliano acclamato come "salvatore della lira" dallo stesso Andreotti. Riuscì, anno dopo anno, a trasformare un esercizio contabile in un'attività investigativa: giorno dopo giorno, in 5 anni, l'avvocato era riuscito a penetrare i meccanismi segreti dell'impero economico-finanziario di Sindona svelandone le magagne ma, mentre la magistratura e la Banca d'Italia lavoravano per contestare i suoi reati, veniva portato avanti (sotto il patrocinio di altissime autorità governative) un progetto per salvare la sorte del banchiere.

    Dalle telefonate intimidatorie si passò alle minacce, e dalle minacce ai fatti: proprio la sera prima del giorno in cui avrebbe dovuto firmare il verbale decisivo per l'accusa di Sindona, l'11 luglio del 1979, Ambrosoli fu ucciso in un agguato. Fu arrestato il killer William Joseph Arico, e una sentenza di condanna colpirà nel 1986 anche il suo mandante: proprio lui, il banchiere Michele Sindona, dietro il quale si nascondono, come si evincerà dalle indagini giudiziarie, poteri di eccezionale levatura, legali e illegali: il presidente del Consiglio Andreotti, Licio Gelli, alla testa della loggia massonica P2 e la fazione di Cosa Nostra che fa capo a Stefano Bontate.


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interessante, si ascolta volentieri

interessanti ricostruzioni di alcuni delitti eccellenti avvenuti in un decennio terribile della nostra Repubblica. il taglio è informativo, le riflessioni dell'autore senz'altro condivisibili, le ipotesi a volte un filo dietrologiche ma non certo campate in aria...
Qualche incertezza nella sintassi non pregiudica la scorrevolezza dell'ascolto.

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da ascoltare

una nuova analisi dei fatti di sangue atroci degli anni 70 del nostro bel paese. l'autore eccellente come sempre.

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