Camere separate
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Letto da:
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Matteo Martari
A proposito di questo titolo
“Camere separate è il libro dell’amore tra Leo e Thomas e della morte di Thomas, è il libro della solitudine di Leo e della sua rinascita. È l’ultimo romanzo di Tondelli, quello con cui si chiude l’utopia cosmopolita e chiassosa degli anni Ottanta.”
Dall’audiointroduzione di Alessandro Zaccuri
©2017 Giunti Editore S.p.A. / Bompiani. Introduzione di Alessandro Zaccuri (P)2023 Emons Italia S.r.l.Cosa pensano gli ascoltatori di Camere separate
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Generale
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Lettura
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Storia
- sabina
- 13/09/2023
profondo
Un libro profondo, una storia toccante. Una storia d'amore, di passione e di grande dolore. L'amore vissuto come esigenza assoluta ma anche come peso, come qualcosa che spaventa e che allontana. Leo e Thomas si amano ma non riescono a stare insieme. Si cercano ma si allontanano per poi ritrovarsi e riprendersi fino alla morte. Una storia di caduta e rinascita bella e intensa letta in maniera magistrale da un grande Matteo Martari.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Rubens
- 11/11/2024
Alti e bassi
3 e mezzo.
Approccio iniziale deludente e verboso, abbondantemente convoluto e descrittivo dei sentimenti, datato.
Pieno di motti sull’amore che vorrebbero avere un intento universale, ma risultano più che altro banali.
Tutta questa intimità e l’indugiare sui sentimenti mi annoiano e suonano stucchevoli.
Eppure riconosco, nello scorrere degli alti e bassi di questo libro, alcuni punti di forza e rivelazioni profonde. Alcuni messaggi importanti sono volutamente ellittici, si colgono appena e possono sfuggire, ma rappresentano punti importanti dello sviluppo del protagonista, e modi di sbirciare nelle esperienze dell’autore.
Innanzitutto, la sofferenza e la necessità di gestire il lutto in maniera totalmente individuale, per via di taboo e ignoranza sui rapporti omosessuali stabili, ancora imperante negli anni 80.
Il protagonista è sempre almeno a un passo di distanza dagli altri, compresa la madre che racconta serenamente le morti dei propri conoscenti davanti alla bottiglia di Lambrusco; Leo non può (e non riesce) a fare quel passo di rottura con la società, che rappresenterebbe condividere il dolore della perdita del compagno, rimane silente e annodato nel dolore.
È abituato altresì a vivere per intero dentro di sé le proprie emozioni, e questo lo rende anche inadeguato e problematico nella gestione dei sentimenti.
Qui riconosco molto del mondo LGBT fino agli anni 90, chiuso e rassegnato all’individualità dei sentimenti, condivisi solo in piccola, superficiale parte.
In un paio di occasioni, inoltre, il protagonista affronta la pressione subita fin da piccolo, ma non solo, per uniformarsi a convenzioni abitudinarie; non unicamente per quanto riguarda la propria identità sessuale, ma anche per il modo in cui la vive e per come è cresciuto.
In uno dei passi più intensi, ricorda la tremenda fatica fatta, da ragazzino, nel portare su di sé il santo nella processione di paese: lo sforzo inverosimile per non essere deriso dalla comunità. E alla fine, dopo essere riuscito nell’impresa, porta con sé uno schiacciante senso di umiliazione per essere stato costretto a uniformarsi alla normalità; a una convenzione di cui, in realtà, non gli interessa nulla.
Anche da adulto, quando l’amico Rodolfo cerca di convincerlo ad aprirsi a nuove relazioni dopo Thomas, Leo sembra doversi sentire in colpa per non volere adeguarsi a uno standard condiviso.
Ma finalmente è consapevole di accettarsi così com’è: intristito ma consapevole, schivo, corazzato, pensoso; saranno gli altri a dover cercare di scoprire cosa persiste dietro lo scudo. Anche il fatto che c’è ancora vita e divertimento in lui, ma senza più la volontà di dover performare e adeguarsi a quello che ci si aspetta da un uomo adulto, nella fattispecie un adulto
gay.
La morte di Tomas è il fulcro di tutto, l’elemento di rottura, eppure straordinariamente poco descritta. È un pretesto per analizzare un percorso e realizzare una crescita.
Questi descritti sono alcuni colpi da maestro che lasciano un forte senso di malinconia, profondità e smarrimento nel lettore, una volta chiuso il libro. Come controparte, sarebbe stato forse da ripulire dall’eccesso di razionalismo, di analisi sentimentale e da qualche cascata emotiva di troppo; rendendolo forse ancora più scarno e desolante, ma più vero e sincero.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Cliente Amazon
- 23/09/2023
voce narrante bellissima
una lettura davvero efficace,forte,piena di patos,mai sentimentale,per un testo potente,senza sbavature ,tenero e virile ,intimo e collettivo,
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Generale
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Lettura
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Storia
- La Fioreria Cuccagna
- 29/10/2024
Scrittura densa e profonda
Mi è piaciuta la complessità psicologica ed emotiva e le
Immagini così nitide. Un libro molto senso e non facile, una sceneggiatura perfetta
Peccato la voce..
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Generale
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Storia
- I libri di Effy
- 16/08/2023
Una storia da ascoltare
Romanzo “di parole”, un testamento letterario di un autore che ha affidato la propria voce interiore, il proprio affannato e la propria volontà di vivere alla carta. Consigliato in generale il romanzo, ma letto dalla voce di Martari è ancora più suggestivo. Complimenti!
Aspetto volentieri altri libri letti da questo bravissimo attore.
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Storia
- Tiziana
- 09/10/2023
Perplessa
Letto male, peccato , banche peggio di Saviano se possibile, testo molto interessante anche se un po’ discutibile … penso che proverò a rileggerlo su carta Grazie Leo
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Lettura
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Storia
- Alessandro Lauretta
- 28/09/2023
Grande libro, intimo e profondo. Pessima lettura
Mi rendo conto che i libri non possano sempre essere letti da Bonaiuto, Gifuni, Popolizio, Bergamasco ed altri grandi ma questo tipo di lettura con frasi spezzate a casaccio e parole enfatizzate senza motivo è insopportabile. Ostacola la stessa comprensione del testo. Tondelli merita di essere letto meglio, sono deluso da Emons.
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 14/01/2024
Cromatico.
Una riflessione umana disarmata e delicata. I colori delle descrizioni sembrano apparire davanti agli occhi. La voce narrante è molto bella, sembra aderire progressivamente al testo, come se fosse udibile il sempre maggiore contatto con la storia allo scorrere delle parole.
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Lettura
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Storia
- Laura
- 23/10/2024
un capolavoro assoluto
ho dato quattro stelle al lettore solo perché a volte sbagliava pause; è comunque un ascolto intenso per un capolavoro imprescindibile per capire non solo Tondelli, ma anche quegli anni.
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Storia
- Marco Profetto
- 26/12/2023
Un approfondimento relazionale come si deve
Un libro sublime e di grande insegnamento. I temi sono chiari: depressione, sensibilità e amore in senso puro, carnale e spirituale. Tutte tematiche trattate con profondità e discernimento, che si apprezzino o meno le idee esposte. Lo stile di scrittura è vivo e a tratti lirico, a tal punto che a volte potrebbe apparire come pesante, ma che tale non è. I temi affrontati meritano questo linguaggio, perché estremamente profondi: si passa dai problemi relazionali che possono essere notati anche da fuori, fino a toccare acque chete, ma stagnanti. La sensibilità dell’autore mi ha sbalordito, in quanto è riuscito a soffermarsi su pensieri reconditi dell’animo umano, facenti parte di quei pozzi scuri a cui attingiamo nei momenti di disperazione e ai quali ci rifiutiamo di rivolgere nuovamente lo sguardo. Tondelli non ha avuto paura di setacciare con minuzia Leo, il personaggio principale, mezzo attraverso il quale si svela, con alta probabilità, l’autoritratto dell’autore, ma non solo, visto che ci si possono rivedere molti lettori, come in una sorta di autoritratto universale. Parlando, invece, dei punti più deboli, sono costretto a citare il viaggio di Leo: non soltanto fisico, ma soprattutto psicologico, tra flashback e digressioni; qua la pecca risiede nel fatto che non di rado ci si sente smarriti, in quanto non ci sono particolari transizioni tra il presente e il passato, la mente e i fatti reali. Il problema è forse da additare all’audiolibro in sé, poiché non ci può aiutare neppure con la punteggiatura. Altro difettuccio sarebbe la voce narrante: molto bella e profonda, ma poco carismatica.
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