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Letto da:
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Valter Zanardi
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Di:
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Tommaso Vescera
A proposito di questo titolo
Un racconto ruvido, irriverente, a tratti ironico, esente da falsi pudori, introspettivo, in cui l'intima sofferenza del protagonista, Filippo Rao, sembra afferrarti per un braccio e trascinarti con sé in uno degli spazi più sinceri della sua mente, o in un bar a bere e a fumare fino al vomito o al tavolo della cucina di casa sua a scrivere poesie, con un bicchierino di whisky sempre pieno.
Filippo vive in un piccolo appartamento preso in affitto, in un paese di montagna della provincia di Modena, assieme alla sua compagna Adele. I due convivono tra incomprensioni, insoddisfazione, litigi vorticosi e sporadici rapporti sessuali. Solo la scrittura riesce a illudere Filippo di potersi salvare dalla routine, spesso banale e inconcludente, assieme a un costante abuso di alcol che lo ispira e lo stordisce.
Come lui stesso afferma: "I vizi sono gli unici nemici che scegli di frequentare consapevolmente". Vizi che lo tratteranno male e lo porteranno ben oltre le sue aspirazioni, ma che avrà forza di giustificare comunque e senza freni. "L'uomo è continuamente tentato a ricadere negli errori che lo hanno reso felice. Non c'è uomo che possa sottrarsi alla felicità."
©2020 Valter Zanardi (P)2020 Valter Zanardi