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Gli undici numeri sacri dell'anima meccanica
- Letto da: Giulia Greco
- Durata: 1 ora e 42 min
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Sintesi dell'editore
L’antologia Gli undici numeri sacri dell’anima meccanica dell’autrice greca Natalia Theodoridou – tradotta per la prima volta in italiano da Lia Tomasich – affronta temi difficili e impegnativi come la sopravvivenza in un mondo ostile, lo sfruttamento del corpo femminile e la ribellione contro un regime distopico in modo poetico e affascinante.
Il racconto Gli undici numeri sacri dell’anima meccanica, pur ispirandosi a un artista olandese molto singolare – Theo Jansen – e alla sua opera geniale, si sviluppa come una storia a se stante. L’atmosfera è fantascientifica, con il naufragio del protagonista Theo e dei suoi compagni sul pianeta Oceanus, fatto solo di vento e acqua. Theo è l’unico superstite dell’incidente e, nel tentativo di sopravvivere, comincerà a dare vita ad animali artificiali, la cui vita è regolata appunto dal vento e dall’acqua.
Le prostitute androidi non piangono è una storia in bilico tra sogno e realtà. In una città del futuro, nasce un mercato dei massacri in segno di protesta contro il regime assolutista. In questo contesto, si muovono Aliki, una giornalista d’inchiesta, e Brigitte, un’androide del sesso. La madreperla è un inserimento molto particolare che distingue gli umani dagli androidi, ma è una caratteristica non programmata. E il fascino del racconto sta proprio nel credere che non tutto è programmato, che qualcosa sfugge sempre alla logica.
Quel problema delle lacrime è la storia di una ribellione contro un sistema virtuale che tramite ping neurali controlla i sensi del protagonista. Il desiderio di rivalsa, di aver ragione dell’inganno, spingerà il protagonista fino alle estreme conseguenze.
Cosa pensano gli ascoltatori di Gli undici numeri sacri dell'anima meccanica
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 03/11/2024
Noia
Noia e confusione condite da putrefazione, sangue, cadaveri e parolacce. Un plauso alla lettrice che riesce a rendere con partecipazione anche dei racconti senza arte né parte come questi.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Giuseppe Zolli
- 30/03/2024
Puro astrattismo
Onestamente, i racconti narrati in questo libro sono assolutamente incomprensibili. Prendere spunto da un pittore per delineare e scrivere un racconto non è proprio una scelta azzeccata. L'idea che mi è rimasta al termine dell'ascolto è la stessa che mi genera la visione di un dipinto astrattista: è possibile interpretarlo, ma fino ad un certo punto. E, in ogni caso, resta sempre una gran confusione in testa. Ecco, la sensazione è esattamente uguale.
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