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Il bambino in esilio
- I migranti
- Letto da: Alessio Talamo
- Durata: 12 ore e 59 min
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Sintesi dell'editore
La famiglia Kovačič nel 1938 viene espulsa dalla Svizzera ed e costretta a tornare a Lubiana, città d'origine del padre. Il piccolo Lojze ha dieci anni e, prima di lasciare Basilea, immagina il paese paterno come un luogo meraviglioso e fiabesco, sogna di galoppare su cavalli selvaggi e navigare su grandi fiumi.
La realtà però è un'altra e lo capirà già durante il durissimo viaggio che dovrà affrontare, ma soprattutto nella difficolta ad adattarsi a un mondo altro, diverso, in cui i suoi sforzi e quelli della sua famiglia per adeguarsi alla realtà dell'esilio sembrano vani. l piccolo Bubi, come lo chiamano tutti, di fronte alla miseria, alla fame e all'ostilità della gente decide di ribellarsi come può, rifiuta di imparare lo sloveno e si crea intorno il vuoto, con piccoli furti e comportamenti al limite della legalità. Solo il tempo aiuterà la famiglia Kovačič a chiamare casa Lubiana, ma la guerra incombe e sconvolgerà di nuovo tutto.
Scritto dal punto di vista di un bambino, il romanzo segue la vicenda di una famiglia che e costretta a ricominciare all'alba della seconda guerra mondiale. La scrittura asseconda i ricordi di Bubi, intervallando visioni a frammenti di memoria, a volte innocenti e teneri, altre spietati e terribili, dando vita a una descrizione profondamente sincera di un'epoca e di una situazione difficili.
Il senso del tragico, la profondità, la densità narrativa e la forza del linguaggio collocano Il bambino in esilio, primo volume della trilogia I migranti, nel novero dei grandi romanzi europei.
Cosa pensano gli ascoltatori di Il bambino in esilio
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- Cliente Amazon
- 25/01/2022
Mi ha sorpreso
Buon libro che narra il cambiamento e la vita di un bambino svizzero di nascita nella rurale terra del padre prima e poi nella capitale di uno staterello federato del regno di Jugoslavia, la differenza nella cultura, la lingua sconosciuta, la povertà e la diffidenza delle persone che pur avendo un nome sloveno lo vedono come un tedesco nel momento più crudele della storia Tedesca e quando in Slovenia ormai si sentiva in lontananza la mano di un Reich che vuole riprendersi quella terra che è sempre stata contesa tra slavi e germani.
Da sloveno della dolenska questo libro mi parlerà forse più che a molti di voi dato che quei luoghi sono per me una seconda casa, ma credo che l’opera possa rivelarsi interessante per chiunque.
Il lettore è ottimo unica pecca è la totale assenza di un qualsivoglia lavoro di pronuncia sui vocaboli e sui nomi sloveni, leggendo alla lettera e rendendo talune parole incomprensibili (che poi risulta un problema solamente per quei pochi che lo sloveno lo capiscono).
Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.
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