Il cielo di stagno
Martin Bora 9
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Letto da:
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Valerio Sacco
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Di:
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Ben Pastor
A proposito di questo titolo
Ucraina nord-orientale, 1943. Il maggiore Martin von Bora è tornato eroicamente da Stalingrado. Nel suo ruolo di ufficiale dell'Abwehr, il servizio segreto dell'esercito tedesco, ha per le mani due generali dell'Armata Rossa, Platonov e Tibyetsky, detto Khan. Entrambi sono a parte di segreti strategici. Platonov, che è stato vittima delle purghe di Stalin, è restio a collaborare. Invece, Tibyetsky-Khan, nobile passato alla rivoluzione, che tra l'altro è lontano parente di Martin, sembra più equivocamente implicato in un'opera di controllo, di disinformazione o qualcos'altro.
Mentre proseguono gli interrogatori, i due, a distanza di ore, muoiono. Intanto, in una foresta vicina che i civili cominciano a considerare maledetta, si verificano feroci omicidi, di soldati e contadini, e anche di bambini e donne. Delitti immersi in un alone di magico orrore. Tutto è un fangoso groviglio, in cui si confonde la sanguinaria paranoia di SS e Gestapo diretta contro i sospetti oppositori interni alla Wehrmacht, con le manovre dei sovietici, le imprese dell'Esercito di Liberazione Ucraino, e con la depravazione dentro il clima della guerra di antichi odi. Sembra impossibile districarlo. E forse nessuno desidera nemmeno capire veramente.
Ma il comandante della Abwehr, il freddo, enigmatico von Bentivegni, ordina al giovane maggiore di indagare. Nutre obiettivi personali, ma ha anche una spontanea fiducia verso il sottoposto. Bora ha già dimostrato il suo fiuto in inchieste difficili. È stato testimone di atrocità. Sente crescere, inconfessati, il ribrezzo per i caporioni nazisti e l'ostilità verso la causa di Hitler. Ha un'intelligenza che sa vedere nel tempo: "Tutto aveva a che fare con quegli anni. Gli inizi dello zio Terry, i morti a Krasny Yar; anche Platonov, che proprio allora aveva raccolto i primi successi." Sì, ma come e perché tutto era continuato in questa guerra eterna?
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©2013 Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency. Tradotto da Luigi Sanvito (P)2018 Audible StudiosCosa pensano gli ascoltatori di Il cielo di stagno
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Generale
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Lettura
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Storia
- Massimo
- 17/09/2018
Straordinario
Il più bello, avvincente e profondo. Un grandissimo Martin Bora e una voce narrante superba. Aspetto i prossimi
Grazie Audible!
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Generale
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Storia
- luisa fracassini
- 23/07/2020
guerra
Le lacerazioni della guerra su un uomo combattuto tra etica, dovere, passione. il peso del dover prendere decisioni impietose e accettare compromessi per una causa superiore
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Generale
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Lettura
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Storia
- Marina P.
- 06/08/2018
Un libro sulla seconda guerra mondiale in Ucraina
Spaventosamente contemporaneo, sia per i luoghi (ormai tristemente noti), sia per l'efferatezza di conflitti che ormai sembravano avvenire con la strumentazione asettica e chirurgica dei droni, e che tornano a essere carne, sangue e crudeltà. Lo avevo già letto e ascoltato, ma le opere di Ben Pastor hanno diversi strati di comprensione, che si apprezzano a mano a mano che il lettore contemporaneo matura esperienze e riflessioni. Sempre bravissimo Valerio Sacco. Per favore, pubblicate anche La Sinagoga degli Zingari!
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Generale
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Storia
- Massimo Grazzi
- 07/11/2018
Mi è piaciuto molto. Lo consiglio.
La scrittrice è sempre documentatissima a proposito del contesto e dei particolari della vita quotidiana che solo chi ha vissuto in quel periodo potrebbe ricordare, grazie un lavoro di documentazione sicuramente impeccabile.
Il racconto è sempre avvincente, con moltissimi intrecci da districare e quasi nessuno dei passaggi risulta banale o prevedibile.
Anche l’appartenenza del protagonista all’esercito nazista (con tutto quello che ne consegue dal punto di vista etico nei riguardi di un lettore odierno), rimane al confine del percepito, grazie alla scelta di fare proprio dell’etica del personaggio una delle chiavi del suo orientamento in mezzo alla tragedia e alla cupezza della situazione.
Il narratore ha voce, tono e capacità di immedesimazione perfetti.
Un solo appunto per lui: perché non avvalersi della veloce collaborazione di qualcuno che conosca la pronuncia esatta dei termini russi?
È un peccato sentire certe marchiane inesattezze all’interno di un contesto sonoro praticamente perfetto.
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Storia
- miris ceccoli
- 06/01/2019
testo straordinario :emozioni dilatate
Mi hanno colpito i tempi narrativi:si dilatano in flussi che dilagano al di là dell'evento narrato mescolando sentimenti , ricordi e salti nel passato e nel futuro e la lingua
.accurata..allusiva.e la recitazione ...capace di sollecitare risonanze emotive nell ascoltatore.l osso della vicenda è coerentemente sviluppato..e questo è una caratteristica positiva in un giallo ,ma questo libro è più di un romanzo di genere ..è una buon tentativo di capolavoro
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Generale
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 05/09/2018
Giallo interessante
L'autore riesce a creare un giallo avvincente e un personaggio che diviene presto l'eroe della narrazione. Lettura piacevolissima
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Generale
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Storia
- sara
- 15/03/2022
non trovo pace
continuando a leggere questi libri, che vanno avanti e indietro nel tempo, mi sono accorta che, oltre a voler assolutamente scoprire come va a finire, anche il personaggio non trova pace. mai un attimo di vera serenità o felicità, ma spero di dovermi ricredere.
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Generale
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Storia
- Franktredita
- 14/11/2022
Diverso
Diverso dagli altri libri di Pastor, ma storia interessante ambientata nel 1943 nelle zone che ora sono teatro della guerra tra Ukraina e Russia. Un giallo di guerra insomma
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Generale
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Lettura
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Storia
- Alex
- 09/08/2020
Noiosissimo non lo consiglio !
Troppe descrizioni inutili noiosissimo difficile da seguire . Forse solo l’autore riesce a capire l’intreccio. Sono arrivata alla fine con fatica tremenda !!
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 13/05/2024
L'ho apprezzato
Ho letto alcuni romanzi di di Ben Pastor e pur non annoverandolo tra i miei autori preferiti devo ammettere che lo trovo sempre molto bravo e competente. Adoro la saga di Marziano nell' antica Roma e questa del tenente Bora. tra questi ultimi ho trovato particolarmente piacevole Cielo di stagno, in cui lo stesso Bora non disdegna di recitare il ruolo di investigatore ma anche di.......
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