Il conto dell'ultima cena
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Dario Agrillo
A proposito di questo titolo
In questo nuovo romanzo di Andrea Pinketts ritroviamo Lazzaro Santandrea, alter ego dell'autore, e il suo seguito di personaggi. Il protagonista (trentatreenne folgorato dalla constatazione che tutti i giusti, da Gesù Cristo a John Belushi, sono morti alla sua età) è un profano che lotta contro il sacro pur subendone il fascino.
Un giorno gli appare la Madonna, il che lo stupisce molto, perché la Signora di solito si presenta alle pastorelle ignoranti. Da questo incontro nasce una serie di eventi tra il tragico e il grottesco che conducono Lazzaro a rendersi conto che l'Apparizione è tutt'altro che un buon segno. In una fine secolo che ha bisogno di valori, forse persino di apparizioni vere e false, Lazzaro, pur non essendo uno stinco di santo, si trova a fronteggiare baci di Giuda, personalissime vie crucis, miracoli, efferati delitti. In pratica, se è vero che Gesù Cristo morendo ha pagato per tutti noi, Lazzaro si chiede chi, alla fine dell'Ultima Cena abbia dimenticato di pagare il conto.
Fra i tanti miracoli veri e falsi raccontati in questa storia, l'unico certo è il talento di Pinketts, che si è imposto all'attenzione con la sua creatività irresistibile, le sue metafore imprevedibili, i giochi di parole sofisticati, i personaggi bizzarri, nani, giganti, orchi e principesse, sempre usate per insistere su quanto sia sottile la linea di confine tra metafora e realtà. Quest'ascolto che si svolge in un fuoco d'artificio di idee, di trovate, di virtuosismi, di humour, di ironia, di paradossi, in azioni sempre fuori di qualsiasi logica, da qualsiasi legge di tempo e di spazio, fa di lui un vero scrittore postmoderno.
©2014 Mondadori (P)2019 MondadoriCosa pensano gli ascoltatori di Il conto dell'ultima cena
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Generale
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Storia
- GP
- 28/01/2024
Un Lazzaro Sant’Andrea diverso
Un Lazzaro Sant’Andrea diverso, coinvolto in una storia tra sacro e profano condita di lunghe digressioni sulle apparizioni mariane in stile Pinkettiano che interrompono il racconto. Scorre meno degli altri, e anche la lettura appare meno ispirata.
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Generale
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Lettura
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Storia
- aminee
- 03/06/2019
Carino ma Dispersivo e un po' macchinoso. Almeno i
Carino, macchinoso ma diverso dai soliti sbrodoloni italiani e simpatico anche se talvolta sforato a stupire.
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Storia
- Client d'Amazon
- 13/08/2021
Pinkets
mi è sempre e mi ha sempre divertito. mi piace leggerlo dopo cose molto più "serie". mi piace come sorvola sulla vita. mi sta simpatico lui e i suoi personaggi.
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Storia
- Quassolo Adriano Michele
- 09/06/2020
a me pinketts piace un sacco
bello. ironico profondo farfallone sorprendente. si può usare qualsiasi aggettivo per pinketts. calzano tutti. comunque letto da lui è tutta un altra cosa
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Storia
- Utente anonimo
- 20/07/2021
divertente
divertente.
forse il protagonista e' un po' troppo supereroe, per essere verosimile.
il cercare "il senso della frase" e' fantastico
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Storia
- Tina
- 18/12/2019
Un giallo tinto di nero e di azzurro
Non amo il genere ma questo giallo/noir mi ha intrigato. Lo scrittore indulge nel rappresentare storie di apparizioni della Vergine intrecciandole al filo della narrazione di alcuni omicidi che lo riguardano più o meno direttamente. Al fondo di tutto c'è l'insoddisfazione esistenziale del suo personaggio che si barcamena tra relazioni superficiali, lavori improvvisati e sbornie costanti.
L'interpretazione è buona in generale ma irritante e ridicola quando il lettore cerca di rendere la r moscia di uno dei personaggi minori.
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Storia
- Utente anonimo
- 22/05/2019
scrittura perfetta, contenuto meno
lingua accuratissima, gioca meravigliosamente con parole e sintassi; contenuto meno coinvolgente. interpretazione buona, a parte qualche errore di accento.
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Storia
- Giovanni P.
- 23/11/2022
Piacevole e divertente
Un po’ lungo e a tratti difficile da seguire, un lettore bravissimo ma spesso non adatto a interpretare il sarcasmo è il dialetto milanese, ma pur sempre un’opera di altissimo livello.
Pinketts incontra Pinketts in questa storia
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Storia
- Luisa
- 11/11/2021
Mah....
Che noia, che barba! Un libro senza storia che solo la Madonna mi ha aiutato ad ascoltare sino alla fine. L'unica cosa da salvare è l'interpretazione di Dario Angrillo, sprecato per leggere questo libro e al quale mi rivolgo solo per un consiglio: la voce della giornalista con la erre moscia era un po' troppo caricaturale. Più che una voce di donna sembrava la voce di Forrest Gump ma per il resto resta un lettore eccezionale! Credo che non ascolterò altri libri di Andrea G. Pinketts
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Storia
- Tiziana Baroncini
- 11/09/2020
Dovrebbe far ridere ma lo fa male
Ho abbandonato questo titolo non solo esasperata dai continui e martellanti giochi di parole (divertenti i primi 5, ma via via sempre più prevedibili e pesanti) ma anche per come viene trattata la figura maschile: l'uomo forte in mille più una versioni che maltratta chi non è altrettanto forte e accetta solo i suoi "pari".
Mi sono sentita particolarmente disgustata dallo stupro di un uomo declassato a una questione divertente e su cui ci si può ridere su perché tanto è un uomo. Evitabilissimo e la trama avanzava sia senza le battutine che lo stupro.
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