Il dolore non esiste
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Sabrina Impacciatore
A proposito di questo titolo
"Mio padre si chiama Achille e non mi parla": questa storia comincia così, con un dialogo interrotto tra un padre e una figlia. Achille è stato un padre carismatico, con cui Ilaria da ragazza ha condiviso passioni, idee sulla vita e sul mondo, ma anche liti feroci e grandi silenzi. Fino a quando, senza un motivo scatenante o una colpa evidente, il silenzio ha inghiottito tutto. Achille ha smesso di cercarla, di rispondere alle sue telefonate e alle sue lettere. Forse, ha deciso di smettere di esserle padre.
Ma Ilaria non vuole smettere di essere figlia, ha bisogno di una spiegazione, di capire dove si è aperta la prima crepa. Perciò, con l'aiuto, reticente, del resto della famiglia, prova a ripercorrere la loro storia e la vita del padre, a ricostruirne per frammenti l'identità. È il suo modo per continuare a parlargli, a frequentarlo, ma anche un rituale per allenarsi alla perdita: di un padre, della giovinezza, del passato e di un figlio adolescente che sta crescendo in fretta e che giorno dopo giorno le tiene sempre meno la mano e crede sempre meno alle sue invenzioni e alle sue parole.
Contemporaneamente, quasi per caso, durante la pandemia Ilaria comincia a praticare la boxe. E un giorno, non certo per caso, si ricorda che anche il padre tirava di boxe, anzi era piuttosto bravo. Tanti anni prima le ha persino regalato un paio di guantoni. Non può che essere un segno: forse il padre la sta allenando in assenza per renderla più forte? Così, un po' credendoci davvero, un po' perché è una scrittrice e l'occasione narrativa è irresistibile, lo invita a una sfida sul ring. Gli fa sapere giorno e luogo del match e, anche se lui non risponde, una parte di lei spera e crede che si presenterà lo stesso.
E mentre si esercita a dare e ricevere pugni fantasma e consulta allenatori di ogni tipo - ma anche scrittori, scienziati, registi, antenate, sciamane e qualche animale -, raccoglie le forze per salire sul ring e le parole per scrivere pagine emozionanti, comiche e piene di vita. Romanzo autobiografico, indagine filosofica e intima sulla famiglia, l'amore e la nostalgia, Il dolore non esiste è un mantra luminoso per provare a celebrare tutto, anche quello che fa male.
©2024 Mondadori Libri / In copertina: copyright Gallery Stock (P)2024 Mondadori LibriCosa pensano gli ascoltatori di Il dolore non esiste
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Generale
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Lettura
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Storia
- Silvia C
- 17/10/2024
Una bella storia scritta e letta molto bene
Bel Romanzo, mi sono piaciuti in modo particolare i riferimenti al mestiere della scrittura e lo stile narrativo
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Generale
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Lettura
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Storia
- Uccello Fantasma
- 29/04/2024
Molto bello
Mi sono ritrovata tantissimo in questo racconto, in un certo senso è stato come essere presa per mano e condotta verso un luogo, come ascoltare in aeroporto le confidenze di qualcuno che sai non incontrerai più, nella penombra, nel tempo sospeso.
Sabrina Impacciatore è talmente brava che potrebbe leggerci anche il codice di procedura civile, però lettura troppo lenta. ascoltato a 1,45 perfetto.
Consigliato.
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Generale
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Lettura
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Storia
- erika bianchi
- 25/05/2024
Intimo e profondo
Non per chi cerca una storia piena d’azione. Il dolore non esiste è una narrazione (difficile definirla romanzo) autobiografica piena di dolore, ma anche di intensa voglia di vivere. Bellissima la scrittura, originale lo sguardo sulle cose. La lettura di Sabrina Impacciatore è ottima, ma il punto di forza è la scrittura. Un libro da leggere anche in cartaceo e tenere a portata di mano.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 13/04/2024
libro molto personale e bello
bella storia, raccontata con molta intimità. ho scoperto questa autrice, mi sento molto vicina a lei dopo la lettura. la lettura di Sabrina Impoacciatore fantastica.
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Generale
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Lettura
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Storia
- roberta
- 26/11/2024
Stupendo
La voce della Impacciatore da brividi , una prosa intensa e commovente . Consigliatissimo , regalatelo per Natale
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Generale
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Lettura
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Storia
- Laura Frattaroli
- 19/05/2024
Nulla
Linguaggio ridondante e ripetitivo. Nessuna empatia con chi racconta.
Noioso. Lettura sopportabile. Non lo consiglio.
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Generale
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Lettura
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Storia
- maura
- 31/05/2024
pesante
non sono riuscita a finirlo. pesantissimo e la lettura piatta e monocorde angoscia quanto il contenuto
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