Una vita senza un perché

Si fa fatica a simpatizzare con la protagonista, ricca e inutile ragazza, che trova affascinante qualsiasi giovane ben vestito ed elegante, che cade ovviamente in un matrimonio infelice. La storia prende spessore man mano, con il racconto di una vita e dei bilanci che ne conseguono.

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PECCATISSIMO

Ho resistito finché ho potuto per amore di DE ROBERTO che stimo fine autore, ma dopo i VICERÉ, letto divinamente da MASSIMO DE LORENZO, ascoltare sta lettura lagnosa, imprecisa e con cadenza toscana... Io non ce l'ho fatta...Vi prego fatelo leggere a De Lorenzo e sarà un successo...

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Opera ‘minore’ ma apprezzabile

Naturalmente IL romanzo di De Roberto da leggere è ‘I viceré’. Questo invece riguarda la storia di una donna, Teresa Uzeda, della famiglia, e la racconta come un lungo, ininterrotto monologo, sia pure in terza persona. L’illusione del titolo è quella dell’amore. Si segue Teresa dall’infanzia alla maturità, attraverso vicissitudini che sui suoi amori sono incentrate.
Inebriata da un romanticismo nutrito della letture, si trova intrappolata, al pari della sua stessa madre, in un matrimonio odioso da cui però fugge, cercando la vera passione senza mai trovarla. Dei suoi amanti, sia pure meno inqualificabili del marito, alcuni sono biechi gaudenti senza reale interesse in lei, uno è un parlamentare preso da se stesso, uno un uomo ritrovato dal suo passato, sincero ma non abbastanza colto. L’ultimo amore, mai consumato , per un giovinetto sottratto alla sua matura grazia della famiglia, la lascia ossessionata dalla propria decadenza fisica. Alla fine della sua vita, quale tristo bilancio, l’autore considera: “aveva aspettato troppo grandi cose , e tutto l’aveva scontentata”. L’unico sentimento vero verso di lei, scoprirà, è quello della sua anziana serva Stefana. Ma sarà troppo tardi anche per quello.
È un romanzo malinconico, che denuncia la condizione della donna, mai realmente padrona del proprio destino.
La lettura benché espressiva non mi è parsa all’altezza, per dizione e pause. E addirittura fastidioso l’espediente riportare i testi delle lettere scritte dai personaggi quasi sillabando, per simulare il gesto della scrittura.

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ascoltare questo libro è un piacere

Eccetto per i piccoli errori di registrazione (ripetizioni), il testo è scorrevole, chiaro, piacevole. Forse la lettrice interpreta troppo, ma ciò rende l'ascolto più gradevole e consente di interpretare gli stati d'animo.

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rincorrere la felicità

Semplicemente bello. De Roberto mi ha fatta appassionare a questa saga familiare. Dopo aver letto I VICERÉ mi sono immersa nel percorso sentimentale di Teresina, prima bimbetta poi donna disillusa dall'amore e dalla vita, alla costante ricerca della felicità. Narratrice elegante ed espressiva, anche nei passaggi in francese.

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L'illusione di De Roberto

Troppe lungaggini, interpretazione media, pessima pronuncia del francese a volte incomprensibile anche a me che sono di lingua madre francese. Niente di paragonabile ai Vicerè.

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Un classico imperdibile

Mi ha ricordato Anna Karenina ma, a mio parere, è più interessante.
Un'eroina dell'amore che vive a senso unico, senza lasciarsi mai prendere dalla vita.
La costruzione psicologica del personaggio è magistrale.
Letto bene.
Lo consiglio senz'altro

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Disperata vanità.

Un romanzo forte e delicato al contempo. Triste la condizione femminile di quei tempi ma, ancora più triste, l'odio, l'invidia, la cattiveria verso le donne, da parte di altre donne stesse. Mi sembra, guardando il mondo odierno, che la condizione femminile sia mutata, finalmente ma che, purtroppo, le rivalità tra donne, siano le medesime di quest'opera e, probabilmente, di sempre.
Romanzo splendido; vorrei che Audible ne aggiungesse altri di questo autore.

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Bella storia struggente

È strano che uno scrittore scriva dei sentimenti femminili così profondi e intensi. Bellissimo, commovente

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Racconto interessante

Bellissimo racconto storico, che dipinge un affresco veririero della società dell'epoca. Anche la lettura è molto piacevole

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