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La città spezzata
- Letto da: Alessandro Parise
- Durata: 8 ore e 47 min
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Sintesi dell'editore
Bari non è una città qualsiasi del Sud. Tra i grandi capoluoghi meridionali, è il solo a non aver mai avuto un univoco centro di potere. È stata spesso divisa da istituzioni e forze sociali difformi e contrastanti: lo Stato e la Chiesa, la Magistratura e la Mafia, i fascisti e i comunisti, i ricchi e i poveri. Una città di antinomie e di opposizioni, che si è costruita grazie all'apporto faticoso di tribù di non baresi, gente proveniente da fuori che l'ha arricchita di fame e di lavoro.
La città spezzata è un lungo racconto di quartieri e di persone con una propria indivisibile identità. Un racconto in due parti, il positivo e il negativo, come in una fotografia in bianco e nero in cui non esistono zone grigie. Un racconto nel quale l'autore, partendo dalla sua storia familiare, incontra decine di baresi collocandoli sui due fronti che spezzano Bari e ne frastagliano i contorni, l'architettura e le vocazioni. Le voci di questo affresco per incontri restituiscono, per la prima volta, l'immagine contraddittoria e inconciliabile di questa metropoli euromediterranea.
Grazie agli strumenti del sociologo prima e dello scrittore poi, Leonardo Palmisano scrive una lettera d'amore struggente e nostalgica per la sua città, in cui la rabbia e il rimpianto accompagnano il lettore alla sua scoperta.