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La coperta di natale
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A proposito di questo titolo
Ambientato nella cittàincuituttosibutta dove finiscono le parole dei libri sul Natale, lo spettacolo è babilonia di frasi sconnesse, parole inventate e rime storpiate dove i personaggi dei librimaipiùletti, non riuscendo a proferire frase, raccontano filastrocche al contrario e cantano canzoni natalizie parlando dell'estate; i fantasmi de "Il Canto di Natale" di C. Dickens, ad esempio, non ricordando più il titolo del loro libro, giocheranno con le parole e creeranno una divertente canzone senza senso.
Il Grande Divoratore orchestra questo disordine e i personaggi dei librimaipiùletti eseguono impazziti una sinfonia assurda di fonemi, onomatopee, nonsense.
Saranno un Vecchiodallabarbalunga e una Vecchiadalpiedestorto (Babbo Natale e la Befana) ad estrarre dalla bocca del Grande Divoratore le parole perdute che, una volta ricucite, diventeranno una grande coperta di Natale.
Mentre viene cucita, come d'incanto i personaggi tornano a raccontare le loro storie, a giocare con le loro filastrocche, a cantare le loro canzoni. È la notte del 24 dicembre.
©2010 Andrea Lacagnina (P)2010 Andrea Lacagnina