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La misura del potere

Pio XII e i totalitarismi tra il 1933 e il 1948

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La misura del potere

Di: David Bidussa
Letto da: Gustavo La Volpe
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A proposito di questo titolo

I decenni più neri dell'Europa: tra gli anni Trenta e l'inizio della guerra fredda. Un tempo in cui tutto cambia e anche la Chiesa deve confrontarsi con i nuovi poteri via via emergenti: prima i totalitarismi europei, poi le due superpotenze del mondo bipolare. In questo quadro, risulta centrale la questione del rapporto tra mondo cattolico ed ebraismo, non solo negli anni della persecuzione e dello sterminio ma anche dopo, con un "ritorno a casa" dei sopravvissuti segnato da ostilità e da pogrom, e con la partita aperta della questione mediorientale. Quale fu, rispetto a questi temi, la posizione della Chiesa e in particolare di papa Pio XII, che era stato nunzio apostolico a Berlino durante l'ascesa di Hitler? Come mutò in quegli anni la visione di politica internazionale della Santa Sede? Chi era il nemico irriducibile: il nazismo pagano, il fascismo con i suoi richiami alla religione di Stato, o il comunismo tenacemente ateo? Quando, e in quali modi, la Chiesa si avvicinò alle posizioni dell'alleato americano, non sempre in sintonia con le priorità strategiche del Vaticano? Interrogando i documenti, molti inediti, alcuni recentemente desecretati, questo saggio indaga il periodo tra il 1932 e il 1948. Tre lustri durante i quali il mondo cambiò aspetto, ma pregiudizi e timori profondamente radicati rimasero vivi nelle menti e nelle prassi di popoli e istituzioni. Indagarne la persistenza, capire come influenzarono azioni, inazioni, silenzi e decisioni della Chiesa come degli altri protagonisti di quegli eventi, è oggi più necessario che mai.

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Catechesi ed evangelismo Chiesa e Guida della Chiesa Cristianesimo

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Gli archivi Vaticani del periodo nazismo

Molto interessante ed utile per iniziare a capire un periodo di storia ancora molto oscuro. Scritto e letto in modo chiaro. Lo ritengo una schietta ricerca storica, priva di una tesi da sostenere.

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Mah!

Una difficile arrampicata sugli specchi nel tentativo di scagionare Pio XII. Ci rendiamo conto che la CCAR è molto lontana dalle parole di Gesù, il quale non usava mezzi termini, non faceva tanti "distinguo", amava la chiarezza e diceva "che il vostro parlare sia si si, no no", cioè chiaro e senza incertezze. Preferisco decisamente Matteotti che ben sapendo cosa rischiava ebbe il coraggio di dire tutto ciò che pensava. Il Papa è un'autorità morale e ben sapendo cosa stava accadendo, deportazioni e violenze di ogni tipo, avrebbe dovuto esprimere il pensiero cristiano e non l'ha fatto. Questo è quanto.

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