L'orto di un perdigiorno
Confessioni di un apprendista ortolano
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Letto da:
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Tamara Fagnocchi
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Di:
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Pia Pera
A proposito di questo titolo
Quando ci sono fuori ad attenderci un orto o un giardino, non si vorrebbe far altro. È la pace. Un senso di pienezza. Quella beatitudine che fa assaporare il vento, le nuvole nel cielo azzurro, il pendio di una collina, uno scroscio di pioggia. Quasi si ha pudore di riconoscersi appagati per così poco.
Più facile sfoggiare tutto quello che ci hanno condizionato a desiderare ma non è mai servito a renderci felici. Cedendo a un desiderio che aveva da sempre, quello di vivere in campagna, l'autrice si trasferisce in un podere. Dove si scopre analfabeta. Nel senso: non sa fare assolutamente niente. Ma non si scoraggia, anzi: intuisce che inizia lì l'avventura che la porterà a una terra sconosciuta, o meglio: alla terra. Occupandosi di alberi da frutta e ortaggi, impara a conoscere il mondo naturale, intreccia nuove amicizie, trova maestri che le trasmettono la loro esperienza. Soprattutto, scopre una felicità che non aveva mai assaporato e prova il desiderio di raccontarla.
Chissà se, avvertiti di questa felicità, ci accorgeremo di avere bisogno di infinitamente meno per sentirci appagati. Di essere più liberi di quanto crediamo, che invertire il senso di marcia, smettere di distruggere il nostro pianeta, sarebbe, dopo tutto, possibile. Che coltivare il cibo che mangiamo, renderci il più possibile autonomi dal mercato, non sprecare, inquinare un po’ meno è un modo degno di vivere e lasciar vivere. Cronaca di un apprendistato orticolo, L’orto di un perdigiorno si conclude con la dispensa piena ma soprattutto con un invito alla riconciliazione con la natura.
©2003 Ponte alle Grazie (P)2022 Adriano Salani EditoreUn libro singolare e molto bello, diario di alcune stagioni in campagna, tra riflessioni ed esperienze diverse a contatto con la natura.
-- Fulvio Panzeri, L'Avvenire
Questo libro, che parla di orti e di libri, ha un sapore antico e ci dice che anche oggi si possono fare scelte semplici e misurare il valore delle proprie mani.
-- Paolo Mauri, la Repubblica
Questa è la felicità per la scrittrice, la felicità nuova di sentirsi riconciliata con la natura e di avere voglia di raccontarla. L'apprendista contadina si fa, pagina dopo pagina, più brava e più sicura. E naturalmente più invidiabile.
-- Giulia Borghese, IO Donna
Cosa pensano gli ascoltatori di L'orto di un perdigiorno
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Storia
- Utente anonimo
- 05/12/2022
Magnifico
libro che fa bene al cuore, ho imparato tante cose e ho scoperto piante nuove. Da rileggere con calma.
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Storia
- Cliente Amazon
- 06/04/2023
Diario dei Giorni Belli 🌸
Spunti e Riflessioni interessanti.
L'orto che Insegna.
L'arte del Non Fare Troppo e Male.
C'è sempre un po' di Oriente in questo nostro iper sviluppato Occidente.🧷
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Storia
- ANNA MARIA DEL FRARI
- 24/06/2023
piacevole ed istruttivo
conoscevo già la scrittrice per il libro: al giardino non l'ho ancora detto" coinvolgente e triste per il racconto, sia pur in modo sereno, della sua malattia. questo libro in cui descrive l'approccio alla terra da parte di una persona assolutamente priva di esperienza in tal senso, mi è piaciuto molto, anche per gli spunti interessanti sulla cura dell'orto e giardino, con una attenzione per il rispetto dell'equilibrio delle piante e della terra.
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Storia
- Roberta M.
- 08/06/2024
Non fa per me
Nonostante il libro sia un’elogio poetico della natura e sia letto molto bene, non fa per me.
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Storia
- Eleonora
- 06/02/2023
Coccola
Una culla in cui dondolare fatta di parole, colori, ritmi lenti delle stagioni che passano, nomi di piante, fiori, ortaggi che non conoscevo.... Voce bellissima, libro dolcissimo.
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Storia
- Loredana G.
- 30/04/2024
L’orto di un perdigiorno
Ho iniziato l’ascolto del libro pensando ad una sorta di manuale scritto da chi si dedicava all’orto nel tempo libero. In realtà è un libro che narra, con sentimento, la scelta di Pia Pera di cambiare vita e permettere ad un vecchio podere di rinascere, grazie alla passione per l’orto, il giardino, il silenzio e la solitudine. Racconta dei successi, degli errori, delle scelte di piante, fiori, ortaggi fatte. Tutto raccontato col cuore. Merita sicuramente l’ascolto.
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Storia
- Biancolin Paola
- 27/10/2022
Promosso a pieni voti
Non pensavo all'inizio che il libro risultasse allo stesso tempo interessante per l'argomento trattato, leggero e ricco di spunti. Una lieta sorpresa. anche la voce narrante è adatta.
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Storia
- Cliente Amazon
- 24/03/2023
La vita che conta
Un libro "semplice", una sorta di diario che segue le stagioni della terra e di chi la coltiva. Mi ha rilassata, trasportata in quella realtà contadina che spesso sogno anch'io nelle giornate in cui quel che si sta facendo non ha alcun senso per noi. Ci sono molti spunti di riflessione sulla vita, sul modo di viverla, sul trascorrere del nostro tempo, sull'importanza delle cose, su ciò che ci rende felici.
Da rileggere di tanto in tanto.
La voce narrante ha reso ancora più godibile il libro.
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Storia
- Matteo Vescovi
- 05/06/2023
Piacevole
Piacevole ascolto, grazie anche alla voce narrante. Un diario, un ricordo, un pensiero sulla vita di campagna, la natura e i suoi ritmi.
Un peccato che l'autrice ci abbia lasciato prematuramente.
Unica pecca, la pronuncia errata di Lucchesia e non Lucchèsia, non ha l'accento grave.
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