Mattino e sera
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Roberto Attias
A proposito di questo titolo
Un bambino viene al mondo; si chiamerà Johannes, sarà un pescatore. Un uomo ormai anziano muore; si chiamava Johannes, era un pescatore. Mattino e sera si estende tra i due estremi della vita, come tra i due estremi del giorno, tra i pensieri di un padre che vede nascere suo figlio e quelli di un vecchio che affronta le cose di ogni giorno, nel suo ultimo giorno, cose sempre identiche, riconoscibili, eppure definitive.
©2000, 2019 Titolo originale: Morgon og kveld. Copyright: Det Norske Samlaget. Published by permission of Winje Agency A/S, Skiensgate 12, 3912 Porsgrunn, Norway. Per la traduzione: La nave di Teseo editore, Milano. Photo by https://unsplash.com/it/@ashleywedwards. (P)2025 Emons Italia S.r.l.Cosa pensano gli ascoltatori di Mattino e sera
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Generale
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Lettura
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Storia
- Rubens
- 10/01/2025
Un preludio a Settologia
Lo stile è tale e quale a quello incontrato nella mia lettura precedente di Jon Fosse, “Settologia”. Questa ne potrebbe essere, idealmente, una più breve appendice (ma risale a diversi anni prima).
Di nuovo, i protagonisti sono personaggi molto caratterizzati dalla propria età nel corso della vita, di nuovo incontriamo una certa confusione nei ricordi, nelle identità, nei resoconti.
Ancora ci si imbatte in infinite e logoranti ripetizioni, che occasionalmente - e quasi incidentalmente - danno finalmente luogo a movimenti nuovi nella trama,
o retroscena ancora non svelati.
Di nuovo, un racconto molto piccolo sembra spingere a riflessioni sul senso della vita, sul passato e sul futuro, sulle scelte compiute.
Per chi ha già letto “Settologia”, questo testo appare forse un po’ superfluo, quasi una bozza più naïf dell’altro (specialmente nell’avvicendarsi delle vicende dei due Johannes, piuttosto didascalico).
Per chi invece non ha affrontato gli altri tre tomi, può costituire una sorta di riassunto dell’altra, più articolata, opera.
“Settologia” mi appare anche più criptico e sottile nei significati e nelle simbologie, che qui sono invece molto più espliciti e, forse, meno intriganti.
Paradossalmente, lo stile di Jon Fosse e le sue infinite ripetizioni funzionano di più su lunga tratta, permettendo di immedesimarsi e affezionarsi di più ai personaggi.
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