Mordere il cielo
Dove sono finite le nostre emozioni
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Letto da:
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Michele Maggiore
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Di:
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Paolo Crepet
A proposito di questo titolo
Dove sono finite oggi le nostre emozioni? Chiederselo non è un esercizio retorico, ma un interrogativo necessario.
Viviamo in un mondo nel quale guerre, migrazioni epocali e nuove emergenze contribuiscono a creare un senso di precarietà, spingendoci a credere che le uniche modalità plausibili per sopravvivere siano la negazione e la paura. Solo che la prima ci condanna all'indifferenza, la seconda ci paralizza. In entrambi i casi, finiamo per relegarci in una solitudine che accomuna giovani e adulti, vecchi e bambini.
Siamo all'età dell'atarassia, dell'insensibilità? Il rischio c'è, ed è sempre più concreto. Ai nostri giovani insegniamo a rimandare il momento di fare i conti con la vita vera. Li condanniamo a crescere fragili e spaesati. Rivendichiamo una scuola senza voti, riscriviamo per loro fiabe in nome del "politicamente corretto", privandoli della possibilità di far maturare le loro emozioni. Perché le nostre emozioni vanno allenate ogni giorno, ma, per crescerle e allevarle, occorre saperle sfidare, non negarle né rinunciarci. Preferiamo invece colmare quel vuoto emotivo con il cinismo e affidarci ciecamente ai nuovi prodotti dell'intelligenza artificiale, che minacciano di depotenziare le nostre capacità fisiche, cognitive ed emotive, la nostra meravigliosa imprevedibilità.
La maggior parte di noi non è consapevole di questa diffusa anestesia dell'anima, ciascuno si limita a godere dei privilegi e del benessere materiale rinchiuso nel proprio bozzolo. Ignorando che in questo modo l'umanità intera rischia di imbarbarire. Ma, per chi lo volesse cercare, l'antidoto c'è. È l'empatia.
Condividendo ricordi personali, incontri e riflessioni, Paolo Crepet ci esorta con passione a ribellarci all'indifferenza, a non aver paura delle nostre idee e neppure dei nostri inciampi. Ci invita a riappropriarci con audacia, quasi con sfrontatezza, delle nostre emozioni per tornare finalmente a "mordere il cielo".
©2024 Mondadori Libri (P)2024 Mondadori LibriCosa pensano gli ascoltatori di Mordere il cielo
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Generale
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Lettura
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Storia
- NadIly
- 31/07/2024
Crepet è sempre Crepet !!!
Sempre piacevole leggerlo ed ascoltarlo ed in versione audiolibro sarebbe da avere lui stesso come voce narrante !!! Top !!!
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Generale
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Lettura
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Storia
- dante
- 15/07/2024
Riconoscere e gestire le emozioni
Ho terminato l’ascolto 🎧 di “Mordere il cielo” scritto da Paolo Crepet e narrato da Michele Maggiore.
Un libro che parla anche di emozioni , quali sono e come dobbiamo imparare a gestirle .
Attraverso la sua analisi sociologica e psicologica entra ed analizza le dinamiche del rapporto genitori e figli di quanto il comportamento degli uni influenzi quello degli altri (e viceversa).
Il tema della responsabilità, saper accettare e reagire ad un “no”; le difficoltà , il disagio del nostro tempo di parlare semplicemente al telefono .
Sono tematiche che spesso mi capita di leggere e di affrontare anche nella scuola di counseling che sto frequentando ; però non bastano mai: bisogna essere informati , formati e pronti per affrontare e gestire le difficoltà e continui cambiamenti delle persone del nostro tempo.
Buona lettura 📚📚📚
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Generale
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Lettura
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Storia
- Marco folla
- 15/07/2024
magnifiche riflessioni di un maestro
riesce a fare pensare, a non prendere nulla per scontato e non seguire gli altri come pecore senza testa
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Generale
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Lettura
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Storia
- Andrea Lorenzon
- 28/07/2024
Il miglior libro di Crepet
Crepet è un autore geniale, che scrive sempre libri stupendi e coraggiosi. Una voce che grida nel deserto e che combatte la mediocrità in cui è caduta l’educazione.
La qualità della lettura è superba.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Fiorenzo R.
- 11/07/2024
da non oerdere
Come sempre Paolo Crepet va all'origine e tocca argomenti che sfiorano il cuore e non lasciano impassibili. Dopo questa lettura non si avranno certezze, ma domande a cui rispondere! meraviglioso!
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Generale
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Storia
- Bianca Carrescia
- 30/09/2024
Il tono del vecchio brontolone
Sarebbe bastato scrivere 25 capitoli per non scivolare nella pedanteria del rimpianto lamentoso dei bei tempi che furono di un vecchio brontolone!
Ho condiviso in pieno il messaggio, l’esortazione al vivere e percepire le emozioni come una prova del nostro essere vivi. Acutissima l’analisi di molte esistenze anestetizzate dall’inedia, dalla solitudine del mondo virtuale. Ottimi spunti e spinte pedagogiche per genitori che vogliano ascoltare…. Ma, purtroppo il messaggio cade sempre nelle mani di chi si interroga e cerca risposte e che di conseguenza è già a metà dell’opera. Sarebbe interessante iniettare in vena qualche capitolo a quei genitori che mai prenderebbero in considerazione l’idea di leggere un libro di Crepet. Qualche capitolo… 56, anche in vena sarebbero troppi!
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