vibrazioni

Un intero secolo sapientemente percorso attraverso la narrazione di una saga familiare inserita nei diversi contesti storici, laddove ogni nuova generazione contesta il vissuto di quella precedente, rivendicando il diritto/dovere di un cambiamento che spesso però, deve fare i conti con, una reiterata fatica compiuta per evitare gli errori della generazione precedente e la scottante delusione di fronte al fallimento di nuovi ideali portati avanti con coraggio e passione....
il romanzo prosegue nell'alternarsi degli eventi dei diversi personaggi, nello scorrere degli anni contrassegnati da avvenimenti storici ben definiti.
Ho particolarmente apprezzato l'abilità dell'autore nella caratterizzazione dei vari personaggi e più di una volta mi sono scoperta a pensare a come un regista potrebbe scegliere gli interpreti per una trasposizione cinematografica...
sapiente anche la maniera di ricondurre i fili del lungo racconto di tante vite alla sua genesi, quasi a tracciare un cerchio che trova la sua naturale completezza, attraverso la caparbietà della discendente più giovane, nella scoperta dapprima dolorosa ed impietosa, poi trasformata in una necessaria e pacificata accettazione di un passato che, seppure lontano e ormai quasi completamente sconosciuto, restituisce al presente un valore prezioso di appartenenza.

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Prima di noi

Persone tristi generazione dopo generazione dal Friuli alla Lombardia senza che qualcosa cambiasse veramente anche in solo un personaggio , ma forse influisce il fatto di essere anch'io un Sartori , resto un po' deluso dal racconto sinceramente speravo in qualcosa di più .

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Bello, e molto ben letto

Buon romanzo, ben costruito, ben scritto, una storia alla “meglio gioventù” che rapisce e convince. Certamente significativo il contributo di Alessandro Parise, per me la migliore voce maschile di tutti i lettori presenti sulla piattaforma. Eccezionale interprete.

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....

un epopea famigliare che racconta una stirpe partita da un atto codardo che si ripercuote alle generazioni future che non riescono o non vogliono tagliare questo karma. forse è il periodo ma mi sono emozionata e mi sono commossa profondamente perché il racconto della vita tocca le corde profonde e scova luoghi interiori ancora un po' oscuri.

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2 persone l'hanno trovata utile

sfiga

Bel libro, ben scritto, scarsa documentazione da parte del lettore sulle (poche) espressioni in dialetto lette come scritte.
Quel che mi ha colpito è il generale tono di sfiga che aleggia su tutti i personaggi. Tutti veniamo da famiglie immigrate : la mia dalle valli bergamasche. Ma ripercorrendo nonni padri cugini sorelle e figlie/i ci sono storie a volte piatte ma a volte belle e di successo. In tanti abbiamo amato il lavoro che ci è capitato e questo ha tanto influito sulle storie personali . In questo libro invece sembra che sfiga chiami sfiga ed alla fine vien da allargare le braccia e dire cic cin per l'ultima bevuta.
Comunque consiglio la lettura.

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molto coinvolgente

milito bello. una vera sorpresa. un frammento della storia italiana. letto molto bene . lo consiglio

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BELLO PERÒ....

Vale la pena ascoltarlo perché è bello e letto benissimo, però si dice "da quando ero piccolo" se ormai uno è grande. Questi stupidi errori (ce ne sono un paio) a me danno un fastidio tremendo, ma solo perché sono una pignola.

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bellissimo romanzo

bellissimo romanzo e fontana ha una capacita di descrivere con le parole unica consigliatissimo

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Un romanzo poco coinvolgente

Si tratta di una saga familiare che inizia con la prima guerra mondiale e finisce quasi ai giorni nostri, abbracciando vari momenti della storia italiana, come il fascismo, la seconda guerra mondiale, la resistenza, gli anni di piombo, le stragi di stato, il berlusconismo, tutti incastonati nelle vite della famiglia Sartori, originaria di Udine e poi trapiantata in Lombardia. La scrittura è scorrevole e abbastanza capace di descrivere i sentimenti dei personaggi e i luoghi dove si svolgono le loro esistenze. Il problema però è che nessun personaggio riesce davvero a prendere corpo e a coinvolgere fino in fondo. L'opera in generale resta sempre un po' superficiale, raccontando tanto, ma approfondendo poco e lasciando alla fine abbastanza indifferenti alle vicende dei protagonisti. Anche gli episodi più recenti della storia italiana, vissuti magari dal lettore in prima persona, restano alquanto inerti sulla pagina.

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impresa riuscita

una saga familiare ben riuscita. resta in ombra l'aspetto autobiografico. alcuni personaggi sono più riusciti, poi c'è qualche rischio di dispersione. comunque una lettura mai noiosa, e per un tomo simile non era facile. bravo Giorgio Fontana, apprezzato come autore di Morte di un uomo felice

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