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Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio
- Letto da: Francesco Acquaroli
- Durata: 3 ore e 53 min
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Sintesi dell'editore
Il corpo del Gladiatore, un piccolo delinquente, viene trovato riverso in una pozza di sangue nell’ascensore di un palazzo in piazza Vittorio, cuore multietnico di Roma. Le indagini si concentrano su Amedeo, esule algerino amico di tutti, ma i suoi condomini coltivano ipotesi diverse.
Un racconto corale in cui si intrecciano tante verità: quelle dell’aspirante regista olandese, della bisbetica portiera napoletana, del professore milanese che detesta i romani, del cuoco iraniano che odia la pizza, della signora che vive per il suo cagnolino, della badante peruviana e della ragazza impegnata nel volontariato.
Cosa pensano gli ascoltatori di Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio
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Generale
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Storia
- Stefano
- 01/10/2019
Manca di un finale
libro all'inizio ben sviluppato, ma che non riesce a concludersi con un finale adeguato. Anche se il giallo viene risolto, del protagonista non si sa più nulla...peccato
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Generale
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Lettura
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Storia
- valentina romano
- 25/01/2019
Ottimo
Il libro è molto divertente e Acquaroli è veramente bravo a interpretare i vari personaggi; da non perdere
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Generale
- Valeria
- 27/11/2018
originale
struttura narrativa originale.
racconto molto vero a partire dall'ambientazione.
lettura appassionante.
personaggi di spessore. tante vite stesso desiderio di benessere.
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Generale
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Storia
- Danila
- 12/11/2018
Chi ha amato “Divorzio all’islamica...” ritrova amici
Arrivo a questo testo dopo aver amato “Divorzio all’islamica a Viale Marconi”; qui ritrovo lo stile e soprattutto i personaggi umanissimi e presi pari pari dalla realtà quotidiana, vista con occhi di rispetto e pietà. La storia regge meno, è solo il pretesto per la galleria dei volti, ma è forte protagonista la passione per le persone e per la cultura, intesa come qualità che avvicina perché aiuta a capirsi.
Qui le voci narranti sono tante, troppe per la lettura corale, e l’interprete se la cava davvero bene.
Consigliato!
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Generale
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Storia
- Ez
- 09/07/2022
Storia originale e ben resa
Più punti di vista, per una storia dei nostri giorni. Roma, l'ascensore, gli immigrati e la nostra lingua bistrattata.
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Storia
- Valeria Bellotto
- 06/09/2020
Bellissimo
Bravissimo l’autore a diversificare ogni personaggio con le sue peculiarità. Da straniero in Italia ha colto perfettamente tutte le tipicità delle varie nazionalità.
Acquaroli molto intenso e bravo . Perfetto per questo libro
Consiglio
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Storia
- Francesca Cecilia
- 16/01/2019
Piacevole, leggero ma profondo
Da ascoltare tutto d'un fiato! È un giallo a tutti gli effetti ma l'indagine è attraverso le voci degli inquilini multietnico che vivono nel palazzo in cui si è assassinato un uomo. Ognuno racconta la propria verità, il proprio punto di vista che scaturisce dalla propria cultura e religione. Ne esce fuori una satira interessante su immigrazione e pregiudizi. Toccante a tratti, in altri divertente, in altri ancora terribilmente amaro. Proprio una bella scoperta
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Generale
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Storia
- Concetta Vasta
- 20/11/2018
eccellente
un libro incredibile! Magnifico, magnificamente narrato, profondo e con una mirabile leggerezza.
adoro questo autore! ascoltatelo!
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Storia
- rossella
- 22/03/2024
Da ascoltare per ridere e riflettere
È il secondo libro di Lakhous che ascolto e anche questo mi è piaciuto molto. Francesco Acquaroli è fantastico perché da la voce a tanti personaggi coinvolti nel giallo di scoprire l'assassino, a volte comici e a volte che fanno riflettere. Ne esce fuori la figura di Amedeo che è amato da tutti perché cerca di aiutare tutti.
Si scoprirà l'assassino ma l'unica pecca è che anche in questo libro non c'è un finale ma si viene lasciati alla propria immaginazione
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Storia
- Vittorio A. Marinelli
- 09/02/2019
un libro molto gradevole e anche antropologico
ho sentito con molto piacere questo audiolibro che consente di immedesimarsi nelle diverse realtà etniche che caratterizzano probabilmente non solo Roma ma, per quanto concerne la nostra città, la nota Piazza Vittorio.
c'è una sorta di sofismo nell'opera in quanto l'uomo è misura di tutte le cose e ognuno, portatore del proprio retaggio culturale, etnico e anche sociale, vede le cose dalla propria parte.
quasi tutti in assoluta buona fede convinti di stare dalla parte della ragione.
ma esiste una ragione?
forse è solo Amedeo, l'architrave su cui si legge il libro, che, essendo rinato, conosce e propone l'unica soluzione leopardiana della sofferenza del vivere: l'altro come portatore di differenza e non nemico
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