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Teatro grottesco
- Letto da: Alberto Caneva
- Durata: 9 ore e 49 min
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Sintesi dell'editore
Autore di culto della letteratura americana contemporanea, restio alle attenzioni dei media ma autenticamente seminale - suoi gli incubi che hanno ispirato la prima stagione di "True Detective" -, Thomas Ligotti è unanimamente considerato l'unico, grande successore di Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft. Lontano dalle atmosfere urbane e quotidiane che caratterizzano l'opera di Stephen King, Ligotti fa sua la lezione dei maestri del passato e mette il lettore di fronte a un orrore che non ha forma né volto né contorno, un orrore che non si può dire, a stento pensare, e che ha nell'assoluta indeterminatezza la radice della presa angosciante che esercita sulla nostra immaginazione.
In "Teatro grottesco" l'orrore nasce da seminterrati in cui il buio e l'umido hanno prodotto una vita brulicante che aspetta di insinuarsi nel nostro mondo; da isolate, solitarie fabbriche nelle cui viscere si producono artefatti meccanici dagli scopi imperscrutabili; da catene di montaggio in cui la presenza umbratile di misteriosi supervisori è così schiacciante da trasformare l'uomo in ingranaggio; da cittadine in cui la vita è una messinscena e solo quanto accade sui palcoscenici di una fiera itinerante è reale. Gli abitanti di questo mondo dalla mente impazzita e il cuore selvaggio si muovono in retrobottega fiocamente illuminati, lungo le pareti di bar fumosi, in gallerie d'arte dall'aspetto sinistro, al centro di paludi dove sopravvivono culti antichi e innominabili, tutti alla ricerca disperata di un senso che sembra perennemente alla loro portata e che, pure, è loro perennemente precluso.
In questa geografia che ha perso perfino la precisione toponomastica del New England di Lovecraft, e che si può riconoscere soltanto per il nero del cielo e il grigio della terra, la morte è un canto e la vita un carnevale; di autentico non rimane che l'arte, sembra suggerirci Ligotti, nella cui prosa scabra quanto barocca si celebra, nell'impossibilità ormai di esorcizzarlo, il declino di ogni facile antropocentrismo e, in ultima istanza, dell'Occidente.
Cosa pensano gli ascoltatori di Teatro grottesco
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 04/05/2022
Capolavoro
Uno dei libri più belli letti/ascoltati di recente. Un'oscurità famelica che danza con l'assurdo e il grottesco. Un plauso al lettore che ha colto alla perfezione il tono quasi ironico della tetraggine surreale di Ligotti.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Viola
- 17/02/2020
Tante ripetizioni e poco senso
Definito il nuovo Lovecraft (Offensivo per il Maestro Howard Philips) Ligotti si rivela essere un generatore casuale di termini horror, se King o Lovecraft scrivono storie con un elemento inspiegabile o misterioso ma comunque coerenti Ligotti si limita ad inserire elementi totalmente a caso senza alcun senso logico o di trama, lasciando presupporre un qualche significato politico, ma che riduce il tutto a storie senza scopo che fanno peggio delle storie nonsense in 10 parole che si scrivevano sui forum nel 2009 (Alcune delle cosiddette Creepypasta) .
Nota particolare sullo stile stracolmo di ripetizioni che abusano spesso del titolo della storia in modo quasi ridicolo, vedi ad esempio il pianificatore cittadino la cui frase media è "Il cittadino che era un pianificatore cittadino viveva in città come cittadino, facendo il pianificatore cittadino nel quartiere cittadino"
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2 persone l'hanno trovata utile
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Generale
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Lettura
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Storia
- Michela
- 29/09/2023
Deludente
leggendo le trame delle pubblicazioni e le descrizioni dello stile di questo scrittore, mi ha incuriosito e mi ci sono avvicinata. chiaramente tenterò altre letture, perché questa serie di racconti non rende minimamente onore a quello che ho letto. peccato, mi tocca concordare con altre recensioni. la bellezza del non senso e dell'assurdo non può essere giustificata da un'allusione metaforica campata per aria e banale. passerò ad un'altra lettura sperando renda giustizia allo scrittore
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Generale
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Storia
- Luca Toni
- 03/02/2020
da evitare!
noioso il testo, spesso inutilmente ripetitivo, fino alla noia, anche la lettura non è un gran che. libro da evitare!
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