Yara
Il true crime
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Yara
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Letto da:
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Francesco Montanari
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Di:
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Giuseppe Genna
A proposito di questo titolo
Il 26 novembre 2010, a Brembate di Sopra, poco lontano da Bergamo, Yara Gambirasio esce di casa per andare al campo sportivo. Di lei non si sa più nulla per tre mesi esatti: il 26 febbraio 2011 viene ritrovata in un campo, priva di vita. Dal giorno successivo alla scomparsa ha inizio un’indagine senza precedenti. Viviamo un tempo tragico, vorace di vite altrui, pronto a esultare di fronte all’esposizione del dolore e della colpa, al quale Giuseppe Genna dà voce in modo potente, allineando sulla pagina dettagli con ossessiva precisione.
©2023 Giuseppe Genna. Per l’immagine di copertina: freepik.com/free-photo/portrait-young-adult-wearing-hoodie-mockup (P)2024 Emons Italia S.r.l.I fan di questo titolo hanno amato anche...
Cosa pensano gli ascoltatori di Yara
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Generale5 out of 5 stars
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Lettura5 out of 5 stars
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Storia5 out of 5 stars
- Nadia
- 01/10/2024
Un capolavoro
Un capolavoro intenso letto magistralmente da Francesco Montanari
Una dovizia di particolari veramente sorprendente ricostruiscono minuziosamente questa triste vicenda
Grazie
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Generale4 out of 5 stars
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Lettura5 out of 5 stars
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Storia4 out of 5 stars
- Sara Remus
- 31/08/2024
tragico e ben scritto
una bella narrazione, con buon ritmo e ottima lettura (anche se sono scappati due miseri accenti sbagliati...). molto consigliato.
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Generale4 out of 5 stars
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Lettura3 out of 5 stars
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Storia4 out of 5 stars
- Cristiano A.
- 11/12/2024
Ci sta ma un po' troppi giri di parole
Letto bene, contenuto penso giusto, non di parte e interpretato bene. Unica pecca (almeno per me) che tante volte si esce fuori tema con riflessioni filosofiche spesso poco inerenti (almeno per me) in un Romanzo ci sta, in un true crime per me meno.
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Generale5 out of 5 stars
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Lettura5 out of 5 stars
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Storia5 out of 5 stars
- Antonella S.
- 26/09/2024
Uno scrittore prestato al giornalismo
Una prosa poetica, tagliente, rigorosa, ricostruisce con la precisione del vero giornalismo un caso di cronaca nera.
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Generale5 out of 5 stars
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Lettura5 out of 5 stars
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Storia5 out of 5 stars
- violetta belli
- 27/10/2024
La sensibilità nell’orrore.
Mi ha colpito la sensibilità nel raccontare una tragedia e, soprattutto, la centralità della persona Yara descritta nella sua freschezza, gioia e innocenza.
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Generale2 out of 5 stars
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Lettura1 out of 5 stars
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Storia2 out of 5 stars
- Gianluca
- 03/10/2024
Sembra una prosa lirica
Ascolto pesante, prosa ridondante e fuori contesto poche informazioni tanta lirica … storia interessante lettura non piacevole e non consigliabile
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Generale2 out of 5 stars
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Lettura1 out of 5 stars
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Storia2 out of 5 stars
- Guido tassi
- 18/10/2024
Mi aspettavo un approfondimento più 'tecnico'
Ho trovato il lavoro pesante e troppo condito con commenti e retorica romanzesca. Anche la lettura ricalca questo pathos a mio avviso inutile e stancante. Pensavo a qualcosa di più nitido e scorrevole.
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Generale2 out of 5 stars
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Lettura2 out of 5 stars
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Storia3 out of 5 stars
- Filippo B.
- 07/12/2024
Bella l’dea di raccontare il fatto come un romanzo
Davvero troppo, troppo, troppo retorico ed enfatico. Più narrazione fattuale e meno pomposa. Così stanca l’ascoltatore.
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Generale1 out of 5 stars
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Lettura2 out of 5 stars
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Storia1 out of 5 stars
- Morgana Dolce
- 22/11/2024
Confuso e retorico.
Libro pieno di retorica. I pensieri e le opinioni dello scrittore s'intrecciano con la vicenda, trasformando il libro in un'accozzaglia di fatti e supposizioni che fanno perdere il filo del racconto. Ho fatto una fatica infinita a finirlo. La lettura non male anche se più adatta ad un palcoscenico. Sconsigliato.
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Generale2 out of 5 stars
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Lettura5 out of 5 stars
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Storia2 out of 5 stars
- Utente anonimo
- 19/11/2024
Serve prospettiva
Si intuisce che il tentativo dell’autore sia quello di conferire una dimensione umana alla vittima e alla storia. Risulta tuttavia un po’ ipocrita nella misura in cui questo libro altro non è che l’ennesima occasione di una terza parte di far sentire la propria voce alle spese delle persone realmente coinvolte nella vicenda. A poco servono i momenti simil-denuncia sul ruolo dei media e sulla voracità voyeuristica del pubblico.
La narrazione è frammentata, lapidaria, ricca di figure retoriche trite e ritrite, più adatte a un tema delle scuole superiori che ad un libro.
Non aggiunge niente a ciò che è già stato detto mille volte di questa storia in ogni salotto televisivo. Si limita a raccontarcela per l’ennesima volta, nella stessa identica sequenza, ma usando paroloni un po’ più aulici di quelli a cui ci hanno abituato i soliti giornalisti da strapazzo.
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