• Analisi delle acque del lago di Garda | 05/07/2022 | Sostenibilità

  • Jul 5 2022
  • Durata: 3 min
  • Podcast

Analisi delle acque del lago di Garda | 05/07/2022 | Sostenibilità

  • Riassunto

  • Anche quest’anno la Goletta dei Laghi di Legambiente, composta da un team di tecnici e volontari, ha analizzato le acque del lago di Garda, raccogliendone 13 campioni: e più precisamente, 7 sulla sponda lombarda e 6 su quella veneta. In Lombardia, dalle analisi microbiologiche, sono risultati “fortemente inquinati” tre dei punti campionati (tutti in provincia di Brescia): e stiamo parlando del lago presso la foce di un canale vicino la spiaggia in località Le Rive a Salò; della foce di un torrente nei pressi del porto di Padenghe sul Garda e della foce di un rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano. Due punti sono, invece risultati “inquinati”: e sono la foce del torrente Toscolano sul lungolago di Toscolano Maderno e la foce di un torrente al fianco del porto in località Santa Maria di Lugana a Sirmione. Località quest’ultima per la prima volta monitorata dalla Goletta di Legambiente. Infine, entro i limiti di legge previsti dalla normativa vigente in Italia sulle acque lacustri, risultano positivamente essere gli altri due punti campionati sulla sponda lombarda: e cioè il lungo lago Cesare Battisti di Desenzanino e l’ inizio della passeggiata Maratona-Rivoltella, entrambi a Desenzano del Garda. Legambiente commenta il suo monitoraggio dichiarando che “anche in questa edizione di Goletta dei Laghi si riconfermano, purtroppo, le criticità rilevate negli anni scorsi, legate a torrenti e canali che dall’entroterra portano reflui non depurati al lago: dopo così tanti anni di segnalazioni sembra, dunque, vi sia stata una sottovalutazione dei problemi segnalati”. L’Organizzazione ambientalista chiede, pertanto, alle autorità competenti di indagare su questo fenomeno, uscendo dalla annosa questione relativa alla progettazione del nuovo sistema di depurazione ed eliminando lo spostamento dei reflui dal Lago di Garda a Gavardo, nell’entroterra. Serve, quindi, continua Legambiente, “concentrarsi sulle soluzioni che tengano conto anche delle mutate condizioni territoriali dovute agli impatti del cambiamento climatico, così da garantire la sicurezza del lago e l’adeguatezza della depurazione dei reflui”. Molto meglio, invece, la situazione in Veneto, dove tutti i sei punti monitorati presentano concentrazioni inferiori rispetto ai limiti di legge previsti dalla normativa vigente in Italia sulle acque lacustri. I dati di quest’anno riferiti alla sponda veneta del Garda indicano, infatti, una situazione migliore rispetto a quella delle scorse edizioni di Goletta dei Laghi, con le acque che, se confrontate con la serie storica, risultano essere meno inquinate da escherichia coli. Sempre Legambiente segnala però il fatto che l’attuale momento di grave siccità potrebbe aver portato i depuratori ad avere meno perdite e, di conseguenza, la rete idrica secondaria a condurre meno reflui zootecnici. Comunque, sulla base dei risultati complessivi dei campionamenti effettuati sia sulla sponda veneta, che su quella lombarda, Legambiente sottolinea l’esigenza fondamentale di arrivare ad una gestione unitaria del Garda, con standard e obiettivi da raggiungere attraverso azioni coordinate, poiché “ il lago non può essere considerato un elemento dove passano confini territoriali, ma va piuttosto inquadrato come un unico grande ecosistema”.
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