Educazione Finanziaria

Di: Fortune Italia
  • Riassunto

  • L’educazione finanziaria è uno dei pilastri su cui costruire il futuro del nostro Paese. Conoscere come risparmiare e investire il proprio denaro, nelle molteplici opzioni di investimento che oggi offrono i mercati, è essenziale per abbattere le barriere, rafforzare le competenze e contrastare la paura di coloro che hanno sempre cercato, invano, di avvicinarsi al mondo degli investimenti.
    In Italia c’è il più basso livello di alfabetizzazione finanziaria tra i paesi Ocse e oltre la metà della popolazione non possiede sufficienti conoscenze per prendere decisioni finanziarie oculate. Perdere i soldi è il timore ricorrente e il principale freno al desiderio di investire, seguito dal rischio di incappare in truffe online.
    Incrementare il livello di informazione e consapevolezza si può tradurre in maggiori benefici per tutti. Accrescere la cultura, infatti, ha certamente un impatto positivo sulla qualità dell’esperienza degli utenti perché riduce il livello di incertezza.
    Questo progetto punta a rendere gli investimenti alla portata di tutti e ovunque. Semplicità, immediatezza e sicurezza saranno gli ingredienti di un percorso virtuoso di educazione.
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  • Carlo Panella: ecco come la tecnologia ha cambiato il mercato finanziario
    May 9 2022
    “Negli ultimi 20 anni il mercato finanziario ha registrato un grande cambiamento: l’ingresso della tecnologia. Questo vuol dire trasformazione dei processi e l’adeguamento delle norme che li regolano”. Così Carlo Panella, Head of Direct Banking di illimity, ospite di “Educazione finanziaria: partire dalle basi”, un podcast di Fortune Italia in collaborazione con Bitpanda.

    Stando ad una ricerca Ocse, l’Italia è molto indietro in termini di alfabetizzazione finanziaria. Panella sostiene che ci sia un’oggettiva difficoltà a far interessare le persone alle tematiche finanziarie a fini formativi. In questo senso illimity ha cercato di semplificare alcune procedure bancarie attraverso automazioni come il Personal financial manager, uno strumento che aiuta il cliente a gestire le sue spese. Le banche si stanno mobilitando per consentire ai clienti di usufruire sempre di più dell’home banking. L’obiettivo auspicabile per il futuro è quello di creare una gender equality: avere la stessa percentuale di uomini e donne che utilizzano questi servizi.
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    12 min
  • Matteo Arpe: “Sono i giovani i più interessati all’educazione finanziaria”
    Mar 28 2022
    “Si è molto abbassata la soglia di età in cui vi può essere interesse ad avere un patrimonio conoscitivo utile per approcciare con sicurezza ai mercati. Oggi sono soprattutto i giovani i più interessati all’educazione finanziaria, per capire meglio il valore del risparmio e quindi la capacità di accumulare per costruire”. Così Matteo Arpe, amministratore delegato di Tinaba, ospite di “Educazione finanziaria: partire dalle basi”, un podcast di Fortune Italia, in collaborazione con Bitpanda.

    Matteo Arpe, che è anche fondatore del Gruppo Sator, oltre ad essere un manager con profonda esperienza bancaria, ha specificato come oggi gli utenti che vogliono alfabetizzarsi finanziariamente più di altri, “sono le persone che iniziano ad investire e a sottoscrivere piani di accumulo, anche con pochi soldi, ma che vogliono costruire un piccolo portafogli di investimento. I giovani, soprattutto, vogliono avere la possibilità di decidere in maggiore autonomia”. E allora l’educazione finanziaria gioca qui un ruolo fondamentale perché diventa la leva fondamentale per allineare le conoscenze.

    Per Arpe “è profondamente cambiata sia l’offerta del mondo fintech che la domanda del pubblico, soprattutto quello più giovane che vuole essere consapevole delle proprie azioni, e quindi c’è una grandissima richiesta di conoscenza”. Sono inoltre cambiate le modalità e le tecniche con cui si parla con la clientela: “Noi di Tinaba facciamo educazione finanziaria attraverso un blog dove cerchiamo di presentare, in modalità didascalica, cosa sono gli investimenti, dare un’informativa dei rischi e delle opportunità che ci sono nel mondo finanziario, ma anche consentire di comprendere il valore del risparmio”.
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    14 min
  • Gabriele Benedetto: Tutte le strade portano… alla digitalizzazione
    Mar 14 2022
    “I dati sono utilissimi per creare sempre il servizio successivo. L’innovazione è cultura”. Lo ha affermato Gabriele Benedetto, amministratore delegato di Telepass, ospite di “Educazione finanziaria: partire dalle basi” un podcast di Fortune Italia, in collaborazione con Bitpanda.
    Telepass, oltre al noto servizio di pagamento del pedaggio autostradale, offre altri servizi con Telepass Pay: strisce blu, bollo, mezzi pubblici, servizi di food and drink. Con 7 milioni di clienti e oltre 10 milioni di dispositivi in circolazione su più di 163.500 chilometri di reti autostradali nei 14 Paesi europei nei quali opera, Telepass è la più vecchia fintech italiana. “Abbiamo una storia preziosa alle spalle – spiega l’AD di Telepass, Gabriele Benedetto - Per i pagamenti digitali è molto importante creare un caso d’uso che il cliente possa apprezzare e il caso d’uso è il fattore più importante nel guidare la digitalizzazione dei pagamenti. Con Telepass Pay abbiamo portato questa esperienza all’ennesima potenza. Pensiamo al pagamento delle strisce blu o al parcheggio in aeroporto, o ancora l’area C di Milano”.
    L’utilizzo dei servizi, secondo Benedetto, è alla base della fidelizzazione del cliente di Telepass che dispone di un’alfabetizzazione finanziaria base. “Grazie agli use case stiamo costruendo servizi sempre più a misura del cliente – spiega l’AD – quali, ad esempio, il lavaggio dell’auto, il rifornimento, la ricarica elettrica, lo skipass: tutto per semplificare la vita del nostro utente. Colleghiamo 7 milioni di conti correnti e a fine mese preleviamo dal conto dei nostri clienti quello che abbiamo speso e versato, ogni giorno, a chi eroga il servizio e quindi gestiamo anche un rischio di credito”.
    Quanto è importante l’esperienza d’uso per far crescere l’utilizzo dei pagamenti digitali? “La modalità d’uso è tutto – afferma Benedetto - Pensiamo al nostro servizio di lavaggio auto. Abbiamo la leadership del mercato delle strisce blu, il pagamento che viene fatto con l’app al posto del parcometro. A Milano, per esempio, tra le 8 e le 10 del mattino facciamo 270 transazioni al secondo: tutte persone che ci dicono dov’è parcheggiata l’auto e quanto tempo resta ferma. A loro possiamo offrire il servizio di lavaggio auto a domicilio e dire ‘nel giro di 2 ore posso farti trovare l’auto pulita’. Credo che questo sia un esempio di come abbiamo preso una startup che aveva difficoltà di crescita e l’abbiamo portata a un caso di successo, perché abbiamo migliorato l’esperienza d’uso”.
    Dove ci porta il futuro? “A valorizzare sempre più i dati che raccogliamo dai nostri clienti per generare le nuove occasioni di pagamento. Tutti ambiscono ad avere i dati legati alla mobilità. Noi li abbiamo e non intendiamo monetizzare vendendoli all’esterno perché il nostro guadagno è solo legato all’abbonamento che i nostri clienti pagano ogni mese”.
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