Episodi

  • L’Amleto che abita al Cremlino | 22/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 22 2024
    Francamente, ci sembra poco credibile che la decisione presa da Joe Biden, in merito alla fornitura ed all’utilizzo di missili a lungo raggio da parte degli Ucraini, non sia stata concordata durante l’incontro – durato ben due ore - che il presidente uscente ha avuto con il neo eletto Donald Trump. D’altra parte, vi pare possibile che i due acerrimi avversari di sempre, posti finalmente uno di fronte all’altro, siano rimasti per 120 minuti a guardarsi in faccia o a parlare dei loro nipotini? Noi siamo più propensi ad ipotizzare che qualcosa, sul conflitto in corso nel Vecchio Continente, debbano, invece, essersela detta... E’ senz’altro vero che non saranno gli Atacms americani o gli Storm Shadow britannici a decidere le sorti della guerra, tuttavia permetteranno comunque, ai soldati di Zelensky, di creare non pochi problemi all’avanzata russa, colpendola alla fonte, attraverso una più precisa distruzione dei suoi arsenali e della sua industria bellica. Il tutto, andando a favorire, in vista del fatidico prossimo 20 gennaio, la definizione di uno scenario in cui Donald Trump potrà, eventualmente, iniziare il suo negoziato con Putin da una posizione resa più vantaggiosa dallo stallo di un’offensiva russa costretta a rivedere i suoi - forse un po’ troppo ottimistici - sogni di gloria. In altre parole, a Washington, tra i due schieramenti che non si sono certamente scambiati amorosi sensi in campagna elettorale, potrebbe essere maturata una soluzione di compromesso che consentirebbe, da un lato, a Biden di non passare alla storia come l’uomo che ha sacrificato l’Ucraina e, dall’altro, al suo successore di iniziare, nel migliore dei modi, il suo mandato, facendo tacere, dopo quasi tre anni, le armi nel cuore dell’Europa, senza però darla troppo vinta a quel Putin che, adesso, immaginiamo tormentato da dubbi amletici sul come gestire questa alzata di toni – probabilmente inattesa – da parte americana (e di riflesso franco – britannica). Formalmente, la prima reazione del Cremlino è stata quella di pubblicare una nuova dottrina nucleare nazionale – per altro già illustrata e preannunciata dallo stesso Putin a settembre - che, di fatto, rimette in discussione il principio classico della deterrenza reciproca tra potenze nucleari, lasciando, quindi, campo libero al diritto di Mosca di utilizzare armi atomiche persino in presenza di attacchi tipicamente convenzionali, qualora questi siano giudicati come una “minaccia per la sua sovranità”. Ora è implicitamente chiaro che - con le nuove forniture missilistiche che hanno concesso in questi giorni all’Ucraina - Stati Uniti, Francia e Regno Unito stanno mostrando di non prendere troppo sul serio le minacce di Putin e di non avere poi nemmeno troppo timore nell’andare a “vedere” il suo bluff. Ecco, dunque, perché immaginiamo, in queste ore, l’uomo del Cremlino tormentarsi tra “l’Essere” che gli imporrebbe di dimostrare che sta facendo sul serio quando parla di potenziali conseguenze catastrofiche e il “non essere” che gli suggerisce, invece, di non scherzare col fuoco, visto che, con ogni probabilità, neanche un individuo disinvolto come Trump se la sentirebbe poi di negoziare con un “apprendista stregone” dell’energia atomica… "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • A proposito di genocidio | 21/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 21 2024
    Premessa: per “genocidio”, secondo la definizione fatta propria dall’Onu, si intendono “gli atti commessi con l’intenzione di distruggere un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. Ed il papa, nel suo libro di prossima pubblicazione, suggerisce di indagare se le azioni militari poste in essere dagli Israeliani a Gaza possano rientrare nel quadro di un progetto genocida. Sia chiaro, il vescovo di Roma non fa alcuna affermazione categorica, ma tant’è non ci vuole poi un intuito particolarmente sottile per avvertire l’aria che tira all’ombra del Cupolone…un’aria che rischia, incautamente, di assomigliare molto da vicino a quella che si respira in tante manifestazioni popolari nostrane, in cui si inneggia alla cancellazione dello Stato ebraico e si celebra la figura di quell’apostolo della non violenza che portava il nome di Yahya Sinwar… Fino ad oggi, a livello diplomatico ufficiale, a parlare di genocidio è stato essenzialmente il Sud Africa, attraverso il suo noto ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia che si è avvalso, tra l’altro, anche del tragicomico sostegno morale di quei fari di democrazia e di rispetto dei diritti umani che si chiamano Algeria, Cuba, Iran, Turchia, Venezuela, Iraq, Libia e Siria…Se però consideriamo, con un minimo di oggettività, lo scenario demografico che si è venuto a delineare in Terra Santa a partire dal 1967, noteremo che i numeri sembrano smentire decisamente ogni ipotesi di volontà di sterminio da parte di Tel Aviv. Infatti, stando a fonti ufficiali arabe, nel 2023, la popolazione palestinese residente ammontava a 5. 483. 000 unità, di cui 1, 8 milioni a Gaza con uno sviluppo medio annuo del 3,3% (pari cioè, a 180.000 individui): e stiamo parlando – si badi bene – di una media che non ha conosciuto battute di arresto nemmeno negli ultimi 12 mesi, nei quali, secondo le stime fornite da Hamas, sono morte 43. 000 persone oppure, se preferite, 8.500 in base ai dati accertati dall’ONU. Mal si conciliano, quindi, le ipotesi di genocidio dinanzi ad una crescita demografica palestinese che sembra tuttora non incontrare rallentamenti. Al contrario, le effettive esperienze genocide del passato ci raccontano che – tanto per parlare di corda in casa dell’impiccato – gli ebrei, nel 1939, erano 16 milioni, mentre oggi non arrivano ancora a 14 milioni e mezzo… Certo, che siano quarantamila, ottomila o anche soltanto una, le vittime sono e saranno sempre troppe: se poi un esercito regolare si trova a dover combattere contro milizie che fanno dell’utilizzo degli “scudi umani” la loro principale arma di propaganda, allora le perdite di vita tra i civili saliranno sempre in maniera esponenziale. Per contro, capita raramente di ascoltare qualche timida voce che si levi per ricordare il fatto che, dal 7 ottobre in poi, su Israele è piovuta, da Gaza e Libano, la bellezza di quarantamila ordigni esplosivi tutt’altro che animati da slanci di fratellanza universale…Quanti cittadini israeliani sarebbero morti se non avessero potuto fare affidamento su un valido sistema di intercettazione missilistica, in grado di contrastare quel disegno di annientamento anti ebraico che – ma loro si, per davvero – Hamas, Hezbollah e Iran non hanno mai fatto mistero di voler spietatamente realizzare? "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • Il centrosinistra vince in Umbria e in Emilia-Romagna. Astensionismo record | 19/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 19 2024
    Il centrosinistra vince in Umbria e in Emilia-Romagna Il centrosinistra azzecca i candidati e vince in Umbria con Stefania Proietti e in Emilia-Romagna con Michele De Pascale. “Chiedo a Meloni – dice De Pascale ricordando la regione ferita dalle alluvioni – un cambio di passo, basta speculazioni, sono pronto a fare il commissario per la ricostruzione”. Accanto a lui c'è la segretaria Elly Schlein: “E’ la vittoria della coesione ma dobbiamo migliorare ogni giorno, mai sedersi”. Entrambi i candidati sono stati trainati dal Pd che diventa primo partito nelle due regioni con risultati importanti. Avs risulta in linea con l'ascesa di questi mesi, così come in forte discesa è il M5s. Nel centrodestra il primo partito in Emilia-Romagna e Umbria è Fratelli d'Italia con Forza Italia che scavalca la Lega. In Umbria nessun apporto alla coalizione di centrodestra è arrivato dal sindaco di Terni Bandecchi che si conferma un fenomeno locale e mediatico. Astensionismo record Crolla l’affluenza in entrambe le regioni in cui si è votato. Sia in Emilia-Romagna sia in Umbria il dato è in netto calo rispetto alle precedenti tornate elettorali. Nella regione governata fino a pochi mesi fa da Stefano Bonaccini non si arriva nemmeno alla metà degli aventi diritto, precisamente il 46,42. Mentre in Umbria il 50% è stato superato, seppur di poco con il 52,3%. Ma l'astensionismo delle regionali è in linea con l'andamento delle elezioni politiche del 2022 e delle europee di quest'anno. E' il segno che una fetta consistente della popolazione non si sente rappresentata dai partiti e dai loro candidati. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • Anm chiede al Csm un intervento contro gli attacchi del Governo | 18/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 18 2024
    Anm chiede al Csm un intervento contro gli attacchi del Governo L’Associazione nazionale magistrati approva un documento durissimo contro il Governo e chiede al Csm un intervento urgente in difesa dell’incolumità fisica di numerosi magistrati. Fino a tanto Anm non era arrivata, neanche tornando ai tempi di Tangentopoli e degli attacchi di Silvio Berlusconi. Il contenuto del documento “Nell’ultimo periodo – scrive l’Anm nell’atto approvato all’unanimità nel direttivo – abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa”. L’Anm esprime preoccupazione per l’impatto di due misure: la reintroduzione del reclamo in Corte di appello contro i provvedimenti dei tribunali sui richiedenti asilo e l’emendamento al decreto flussi che attribuisce la competenza sulla convalida dei trattenimenti alle Corti di appello. Il ritorno al doppio grado di merito sui richiedenti asilo “metterà in ginocchio le Corti territoriali. La definizione rapida dei processi d’appello sarà resa più difficoltosa in quanto dalle prime stime si prevede che le Corti saranno gravate da sopravvenienze di 30.000 procedimenti all’anno, da definire peraltro in tempi ristrettissimi”. Anm parla di linciaggio mediatico L’Anm denuncia anche quello che definisce linciaggio mediatico. “Scrutare la vita delle persone – scrivono – riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l’etica giornalistica”. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • La Commissione Ursula implode. I popolari votano con la destra. I socialisti: la maggioranza non c'è più | 15/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 15 2024
    La Commissione Ursula implode: popolari con la destra. I socialisti: la maggioranza non c'è più. La maggioranza che sostiene il secondo mandato di Ursula von der Leyen va in crisi alle prime battute parlamentari del suo breve cammino. Il Ppe vota insieme ai partiti di destra, compreso il neonazista Afd, sul regolamento sulla deforestazione, il provvedimento che impone a commercianti e importatori la verifica sui beni immessi nel mercato provenienti da territori recentemente disboscati. La norma riguarda prodotti come il cacao, il caffè e molti altri. Non è una misura centrale del programma della Commissione ma è lo specchio del malessere in cui versa da settimane la vecchia maggioranza che, secondo i socialisti, a questo punto non esiste più. La legge sulla deforestazione. Sulla legge era già stata siglata un’intesa nella “vecchia” maggioranza e che prevedeva sostanzialmente il rinvio della sua applicazione. I Popolari avevano presentato una dozzina di emendamenti, tra cui la proroga biennale. Contrari Socialisti e verdi. Dapprima il Ppe, in segno di dialogo, aveva ritirato una parte delle sue proposte di modifiche. Poi al momento del voto, gli emendamenti rimasti sono passati con il favore delle destre. Il voto finale sull’intero testo è stato approvato con il sì di Popolari, Ecr, Patrioti e Nse (l’ultradestra). Renew si è spaccata, contro Socialisti e Verdi. La maggioranza Ursula ad un bivio politico. Dietro alla decisione dei popolari, c'è lo sgretolamento della maggioranza Ursula che cade a pezzi sulla squadra di nuovi commissari, con lo scontro sui nomi di Teresa Ribera e dell’italiano Raffaele Fitto. I popolari hanno voluto lo strappo con socialisti e ambientalisti e hanno fatto saltare gli accordi generali. Difficile ritrovare un'armonia e una visione comune sul piano politico. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • Mattarella contro Musk: l'Italia sa badare a se stessa | 14/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 14 2024
    Mattarella contro Musk: l'Italia sa badare a se stessa. Elon Musk interviene ancora sulle vicende di politica interna del nostro Paese. "Il popolo italiano vive in una democrazia o è un'autocrazia non eletta a prendere le decisioni?", si chiede il magnate della Tesla. A questo punto tocca al Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondere a Musk, futuro ministro del Governo di Donald Trump, intervenuto in poche ore a gamba tesa contro i magistrati italiani. rei di aver adempiuto alle leggi europee, trasferendo alla Corte di Giustizia la decisione definitiva sui trasferimenti di migranti previsti dall'accordo tra Italia e Albania. "L'Italia è un grande Paese democratico e sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione. Chiunque, particolarmente se in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettare la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartire prescrizioni", scrive il Presidente della Repubblica. Solo due anni fa, il 7 ottobre 2022, Mattarella aveva difeso l’Italia dopo che la ministra francese Laurence Boone aveva detto, commentando la vittoria di Giorgia Meloni: “Vigileremo sull’Italia”. Le reazioni del Governo e dell'Anm. "Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del Presidente della Repubblica", afferma la premier Giorgia Meloni. Secondo il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, " Musk si intromette e il Governo glielo lascia fare". Mattarella ha ragione e le sue parole che non ammettono altre interpretazioni, incarnano il pensiero di gran parte dei nostri concittadini. Non si può dichiararsi sovranisti come Musk, come Trump, come Bannon, e come tanti seguaci italiani, e poi ledere i diritti della sovranità altrui, cioè nostri. Un cortocircuito politico e istituzionale che non ha precedenti nella storia delle relazioni tra Stati Uniti e Italia, e che rappresenta uno sgambetto inaccettabile per chi ha a cuore i valori della democrazia. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • Musk interviene nel nostro dibattito politico. "Dovete andarvene" dice ai magistrati | 13/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 13 2024
    Musk interviene nel nostro dibattito politico. "Dovete andarvene" dice ai magistrati. Musk è una delle persone più ricche del mondo, e da pochi mesi è pure uno dei principali finanziatori e consulenti del neo presidente americano Donald Trump. Le nomine del Governo, le direzioni di politica interna ed estera, gran parte delle scelte di Trump sono suggerite e orientate da Musk. Ora si rivolge direttamente ai nostri magistrati: "dovete andarvene". Musk si riferisce alle decisioni dei tribunali di Catania, Bologna, Roma, di rinviare alla Corte di Giustizia europea il giudizio finale sull'accordo tra Italia e Albania sui migranti. Le reazioni alle dichiarazioni di Musk. 'Musk ha ragione, io ho fermato gli sbarchi e ora rischio sei anni di carcere. Visto dall'estero tutto questo sembra ancora più incredibile', ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini. Le opposizioni chiedono alla premier Meloni di condannare il giudizio sui magistrati italiani e di difendere la Costituzione. Risponde il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro: "L'auspicio è che ci sia maggior rispetto istituzionale per la magistratura e per la giurisdizione. Si deve recuperare maggior equilibrio anche nella comunicazione". Un atto di ingerenza politica mai avvenuto. L'intervento a gamba tesa di Musk condiziona il dibattito dei partiti italiani, la normale contrapposizione tra maggioranza e opposizione, perfino il delicato equilibrio tra poteri legislativo e giudiziario nel nostro Paese e in Europa. Resta un atto di ingerenza grave che non trova riscontro nella storia dei rapporti tra Stati Uniti e Italia dal dopoguerra ad oggi. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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  • Addio a Licia, moglie di Pino Pinelli, l'anarchico morto innocente nei giorni di piazza Fontana | 12/11/2024 | Il Corsivo
    Nov 12 2024
    Addio a Licia, moglie di Pino Pinelli, l'anarchico morto innocente nei giorni di piazza Fontana. Licia Pinelli, moglie di Pino Pinelli, è partita per il suo ultimo viaggio. La schiena dritta, la dignità, la forza di chi aveva certamente ragione. È stata una vita in salita quella di Licia. Lei contro gli apparati dello Stato, lei contro le menzogne, lei, e poi Claudia e Silvia , poi migliaia di persone, un'intera città, Milano, un Paese pronto a chiedere verità e giustizia sulla morte dell'anarchico Pinelli, volato giù innocente dalla finestra del quarto piano della Questura di Milano, la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969, mentre erano in corso le inchieste sulla strage della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana, le cui responsabilità sono da attribuire a Ordine Nuovo, alla destra eversiva. Licia chiedeva una verità sulla morte di suo marito Pino. Licia non voleva che emergesse una verità qualsiasi. L'unica verità è quella di un uomo che venne chiamato dal commissario Luigi Calabresi per un interrogatorio di routine. Pinelli non era formalmente indagato per l'attentato. In quelle ore era stato arrestato l'anarchico Pietro Valpreda. Si seppe in tempi più recenti che, nei locali della Questura, giunsero da Roma tredici funzionari zelanti dell'Ufficio Affari Riservati del Viminale, guidati da Federico Umberto D'Amato e Silvano Russomanno che diressero nei fatti i gravissimi depistaggi degli apparati sull'eccidio. Sta di fatto che Pino Pinelli entrò vivo nella Questura di Milano il 15 dicembre, e ne uscì morto il 16 dicembre 1969, fatto volare dal quarto piano dell'edificio, innocente, estraneo alla bomba di piazza Fontana e a tutte le altre bombe collocate a Milano e Roma. Buon viaggio cara Licia. Le tue figlie Claudia e Silvia proseguiranno a mantenere viva la memoria. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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    2 min