Sinisgalli ha sempre avuto uno sguardo rivolto al futuro e alla sperimentazione, lo stesso che ha avuto Amaro Lucano fondando il suo museo d’impresa a Pisticci. Ma un secondo, più intimo, sguardo è rivolto alla tradizione e cultura della Basilicata. Ospita tra le pagine di «Civiltà delle Macchine» poesie e reportage che rappresentano un invito al lettore a entrare in casa dei lucani, per scoprirne gli oggetti, gli usi, le credenze. Ogni paese merita di essere scoperto in profondità, come Valsinni, Potenza, Melfi, Rionero e Venosa. Ed è qui che il nostro viaggio insieme si conclude.

Continua il viaggio che dalla diga di S. Giuliano ci porta a Miglionico, Grottole e a Matera. Matera è legata a doppio filo a Sinisgalli: è la città più trattata su «Civiltà delle Macchine» e idealmente rimanda alla sua esperienza da industriale. Sinisgalli ha collaborato nella sua carriera con Adriano Olivetti, lo stesso che ha lavorato a Matera per la costruzione del borgo La Martella. Continua il viaggio poi il Val Basento: a Pisticci e Ferrandina vengono scoperti giacimenti di Metano dall’Eni di Enrico Mattei, con cui lo stesso Sinisgalli ha collaborato nella sua carriera.

Il viaggio prosegue nella Piana di Metaponto, dove anticamente sorse la fiorente civiltà della Magna Grecia. Proprio a Metaponto vi era la scuola pitagorica, per la quale la matematica spiegava il mondo: materia che fu uno dei grandi interessi di Sinisgalli. L’altra priorità di Sinisgalli era quella di far luce sui problemi della regione. Per cui in «Civiltà delle Macchine» dedica ampio spazio alla trattazione della bonifica metapontina e della costruzione di un nuovo sistema irriguo, che comprende l’innalzamento di intere dighe dove far confluire le acque dei fiumi che scorrono in Basilicata.