Episodi

  • Sbagliata - Quando incontri un orco
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni
    Post Produzione: Valeria Ardito
    Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Sbagliata - Quando incontri un orco

    Carolina è una donna che vive per oltre vent'anni una relazione di dipendenza affettiva con Fabrizio, suo marito. Il ricatto e i sensi di colpa la avvolgono in un'ombra che offusca e confonde ragione e sentimento, inchiodandola nel ruolo di quella sbagliata, incapace di capire l'aberrazione che si sta consumando anche sui suoi figli.

    Quando cambia lavoro, un guizzo di luce le fa percepire la dinamica viziata del suo matrimonio. Poco alla volta recide la corda del rapporto vittima/carnefice che la soffoca nella relazione con il marito e che sta avvelenando i suoi due figli: vittime, a loro volta, di violenze fisiche e psicologiche e di un abuso agghiacciante.

    Carolina mi ha mostrato quanto può essere feroce un divorzio e quanto può essere sorda la disperazione di una verità aberrante, svelata solo anni dopo. La sua è l'ombra di un crimine destinato a restare impunito, che avvolge una figlia spezzata, ma che avrà sempre accanto la sua mamma.

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    57 min
  • Bipolare - Quello che può fare una madre
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni
    Post Produzione: Valeria Ardito
    Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Bipolare - Quello che può fare una madre

    Dora vive un'infanzia di povertà e discriminazioni, prima perchè meridionale, poi perchè italiana. Orfana di padre cresce con la mamma, una donna dura e all'antica, ma allo stesso tempo fragile nel suo eterno lutto mentale, di cui Dora non cesserà mai di occuparsi. A 14 anni parte da un paese altoatesino e si trasferisce in un convitto, nella città di Bolzano: inizia una vita di incontri e scontri, che la condurrà, non senza sofferenze, all'indipendenza dai suoi retaggi culturali.

    Comincia a lavorare giovanissima in ospedale, occupandosi delle donne e dei loro bambini. Quando a 21 anni rimane incinta, combatte contro tutto e tutti per tenere e crescere il bambino, per non fargli mancare nulla. A causa di un banale incidente, Noel, suo figlio, entra nel "girone" infernale delle psicosi, trascinando Dora nel dramma della malattia mentale, del disturbo bipolare.

    L'ombra di Dora è come una frequenza leggera, che interferisce con le connessioni della mente, aggroviglia i pensieri e rende la sofferenza materia di tutti i giorni, una sofferenza fatta di antipsicotici, tso, manie suicide, autolesionismo. Da quarant'anni Dora è una professionista affermata nel campo della medicina e in questo episodio si toglie il camice, mostrandomi i limiti e le altezze che una mamma affronta per stare sempre al fianco di suo figlio.

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    48 min
  • Segreti - Nel santo ho trovato le ombre
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni Post Produzione: Valeria Ardito Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Segreti - Nel santo ho trovato le ombre

    Ilaria cresce con la mamma, non udente, di cui si occupa sin da piccola. La sua è un'infanzia solitaria, trascorsa alla finestra, aspettando un papà che non torna, perchè ha un'altra famiglia, nel paese accanto.

    Ha solo 14 anni quando scopre il primo di una serie di terribili segreti, che celano abuso in famiglia, violenza, misoginia, perversioni marce, relazioni illecite che si nutrono di orge tra sacro e profano. Questi segreti sono custoditi dalle persone di cui più lei si fida, che ama: dalla mamma, dal papà, dal marito, dal prete, sua guida spirituale, e dalla figlia. Di origini umbre, nasce negli anni sessanta a Milano e vive in Liguria fino all'età di trent'anni, quando per uno scandalo sessuale che coinvolge suo marito, si trasferisce in Calabria per gestire una casa famiglia.

    Ilaria mi ha mostrato che l'amore è spesso il movente della sofferenza e che gli irretimenti morbosi si sciolgono solo rispettando le radici e l'ordine divino della natura. Il suo è stato un viaggio incredibile, un movimento di ricerca verso lo svelamento di verità nascoste che l'hanno segnata come figlia, come moglie e poi come mamma. La sua ombra ha la forma di un rosario sgranato alla luce di turpi segreti.

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    1 ora
  • Lutto - Come un cielo stellato

    Lutto - Come un cielo stellato

    L'ombra delle donne 2
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni
    Post Produzione: Valeria Ardito
    Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Lutto - Come un cielo stellato

    Francesca ha 36 anni e per 14 anni veglia Matteo nella sua guerra contro il cancro. E' nata in un piccolo paese della campagna industrializzata alle porte di Milano e fino a vent'anni ha vissuto la vita leggera di provincia, fatta di casa, scuola, oratorio e di passioni, quella per i libri, per la scrittura e per il suo primo ed eterno amore: Matteo. Francesca ama l'amore e questo le basta: lo sogna e la materia di quei sogni è fatta di struggimento, dolci parole, baci appassionati.

    Le tragedie nel suo giovane amore sono i banali litigi con Matteo, fino a quando, una sera in cui tutta l'Italia guardava la nazionale, il mondo si capovolge e l'ombra della morte invade la loro giovinezza. Da quel momento Francesca vive una dolcissima, ma altrettanto crudele storia d'amore, vissuta al capezzale della malattia: una malattia fatta di sale operatorie, di terapie e di cronicizzazioni, che avanza imperterrita, ignorando l'ostinato sognare in grande di due giovani, che non smettono mai di credere nella vita.

    Francesca ha trovato le risorse per dare senso e dignità al dolore e questo l'ha proiettata in una nuova narrazione: il lutto è un cielo stellato, non è più tabù.

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    55 min
  • Carcere - Ne vale la pena

    Carcere - Ne vale la pena

    L'ombra delle donne 2
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni Post Produzione: Valeria Ardito Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Carcere - Ne vale la pena

    Angela ha appena compiuto 57 anni: una stagione di bilanci e di nuovi punti di vista da cui affacciarsi al futuro. Angela, é Angela Marcello la direttrice della casa circondariale di Vibo Valentia, uno degli istituti più sorvegliati in Italia e che tre anni fa, poco prima del suo arrivo, era stato definito la Guantanamo d'Italia. Sceglie parole semplici, esprime sentimenti con pudore e dignità, senza paura di apparire debole, quando mi parla della sua vita personale: dei disturbi alimentari, degli errori, della separazione dal marito, del sacrificio dei suoi figli e delle scelte difficili che ha fatto per la carriera e per il senso di responsabilità.

    Con la stessa umanità mi racconta della durezza del suo lavoro, dei progetti per i detenuti e della reperibilità h24 che non lascia scampo certe notti, ma che fa parte di un lavoro che l'ha scelta, come dice lei, e di cui si è innamorata. Angela è una donna controcorrente, che si realizza nel lavoro come poche altre donne, e lo fa con il supporto dei genitori e delle amiche, ma purtroppo senza l'appoggio concreto più importante: quello della persona che ha scelto a suo fianco, suo marito.

    Mi ha raccontato come, attraverso l'esplorazione delle sue paure e delle sue insicurezze abbia conquistato la libertà e l'indipendenza da una storia d'amore viziata: lo ha fatto lottando per la carriera, lo ha fatto per affrancarsi da quel velenoso stereotipo di genere, secondo il quale una donna, nel lavoro, non può avere più successo del suo uomo. In questo podcast inedito Angela mostra per la prima volta l'intreccio sottile della sua vita pubblica e privata: una testimonianza di come il dibattito sulle quote rosa sia un esercizio sterile, se non supportato dalla condivisione di storie di eccellenza, come la sua, che hanno anche il coraggio di mostrare i sacrifici e le rinunce come mamma, figlia e moglie.

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    58 min
  • Utero - Il dolore che sale come una marea
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni Post Produzione: Valeria Ardito Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Utero - Il dolore che sale come una marea

    Mariachiara è un sacco di cose, è una filosofa che lavora nel mondo della creatività, è una illustratrice di libri per bambini, una divulgatrice del progetto CreativeMornings e soprattutto, in questa puntata, è una portatrice sana di endometriosi.

    Da quando ha 12 anni, o giù di li, convive con un'ombra che sfianca il suo corpo ogni santo mese: un dolore debilitante, che fin quando non avrà una diagnosi medica, la stordisce, la avvelena di antidolorifici e la fa passare per quella "esagerata". Il ballo, le arti marziali, un'agenda e qualche buon amico sono la sua strategia per gestire il malessere, che ogni mese sale come la marea. A 32 anni incontra una dottoressa, che da un nome e dignità alla sua sofferenza: endometriosi. La diagnosi, per molte donne è funesta, perché la presenza di endometriosi equivale a non poter avere figli, in molti casi.

    Mariachiara, invece, non si abbandona alla disperazione, anzi è sollevata, perché finalmente il suo patimento ha una dignità d'essere, viene riconosciuto per quello che è: una patologia e non l'assurdo pegno da pagare perché "sei donna ed è così ogni mese."

    Sa bene che non si guarisce dall'endometriosi, ma le terapie riducono i sintomi e, soprattutto, svelano una raggiante femminilità. In questo episodio si parla di un'adolescenza vissuta nel terrore delle mestruazioni, che portano spasmi terribili, svenimenti nel bagno del liceo, rinunce alle gite, spiegazioni e giustificazioni continue ai professori, alla famiglia, agli amici, ai compagni.

    Mariachiara mi ha mostrato come, ogni giorno, circondata dalle sue piante, attrezzata di penne e pennelli sia in missione per rendere "le piccole cose arrabbiate" dentro di lei - e dentro tante donne - più innocue.

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    52 min
  • Vittima - Qualcosa piu' grande di me
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni Post Produzione: Valeria Ardito Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Vittima - Qualcosa piu' grande di me

    Francesca vive a nord ormai da anni e in questa puntata mostra la disperazione dell'esilio imposto a lei, e alla sua famiglia, che si è ribellata al racket delle estorsioni e all'usura. Trasferirsi a 2000 km più a nord non è stata una libera scelta, ma una fuga dalla Calabria e da una città che diventa "terra bruciata" intorno a lei. Il papà di Francesca si chiama Pasquale ed è un piccolo imprenditore di Lamezia Terme, titolare di un'azienda di impianti elettrici, molto apprezzato per la sua bravura e umanità.

    Nel 1999 un grosso cliente non rispetta dei pagamenti e, per evitare il fallimento e mandare a casa gli operai, Pasquale Miscimarra accetta l'aiuto di un mediatore, cadendo in una trappola debitoria, tessuta dalle mani di usurai, imprenditori collusi e delinquenti. La delinquenza in Calabria viene chiamata ‘ndrangheta. Una parola che ha il suono di uno scioglilingua, e che per dirla la bocca si apre in una specie di ghigno, una beffa.

    Pasquale tiene la famiglia all'oscuro di tutto, nel tentativo di proteggerla, fino a quando Francesca, a 30 anni, decide di subentrare nell'azienda e ingrandirla. E' questo il momento in cui entra nel cono dell'ombra: l'azienda è nelle mani di personaggi senza scrupoli, erodono le finanze dell'impresa e mettono in pericolo la vita della sua famiglia. Capisce presto che la trappola dell'usura si è evoluta in una grande manipolazione criminale, quella dell'estorsione, chiamata anche racket, pizzo, busta. Uno strumento antico di lenta tortura, che serve per marcare il territorio delle 'ndrine, "un dovuto per rispetto", che non si esaurisce nel pagamento di somme di danaro, ma si realizza in un meccanismo subdolo di vessazione, che annulla piano piano la volontà di chi subisce e resta immobilizzato dalla paura.

    I suoi ricordi sono una processione fatta di verbalizzazioni, intercettazioni, perquisizioni, denunce. In questo racconto, a volte, le sfumature tra i buoni e i cattivi sono labili, ma Francesca va avanti imperterrita, nell'incoscienza tipica della giovinezza, fino a quando, a marzo del 2007, nell'ambito dell'operazione Sisifo, alcuni degli aguzzini vengono arrestati. Può sembrare una vittoria, ma non lo è.

    Il terribile copione prevede che intorno "a chi ha collaborato" si faccia terra bruciata: gli amici, i parenti e i clienti, per paura, scompaiono. Francesca mi parla di intimidazioni, aggressioni, minacce violente, prevaricazioni bestiali e sparatorie: una mentalità omertosa e criminale che costringe tutta la famiglia alla fuga. Da qualche tempo accanto a Francesca ci sono ALA - l'Associazione Antiracket Lamezia e Trame - il festival dei libri sulle mafie. In queso episodio Francesca mette a nudo le sue paure e ammette le fragilità di una donna, che, nonostante il coraggio della ribellione alla ‘ndragheta, si sente ancora precaria e timorosa nell'esilio imposto, e chiede aiuto, con dignità e solida fiducia nello stato.

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    51 min
  • Donna - I genitali non contano

    Donna - I genitali non contano

    L'ombra delle donne 2
    Mar 7 2022

    Mobbing, dipendenze affettive, anoressia, abusi, stereotipi e transizioni di genere, violenze, disturbi mentali, malattie rare, segreti, estorsioni e ricatto, dolore, bullismo e lutto: sono queste le "ombre" della seconda stagione di Lodo - L’Ombra delle Donne.

    Storie personali, raccontate dalla vibrante voce del cuore di 12 donne che hanno affrontato il dolore e il disagio profondo e, in questo podcast, si aprono ad una narrazione autentica ed intima di vissuti incomodi, inconfessabili, di tabù.

    Non sono le stories con le lenti colorate, ma le vite non filtrate di Carolina, Dora, Ilaria, Francesca F, Angela, Mariachiara, Francesca M, Cecilia, Palma, Francesca G, Claudia e Delia che hanno mostrato, in confidenza, le proprie ombre dense e caliginose.

    Un ascolto attivo di queste storie ci aiuta ad esercitare la solidarietà e la ribellione, a non sentirci sole nei momenti in chiaro/scuro, ma soprattutto aumenta la consapevolezza che è proprio il susseguirsi di squarci di luce e pozzi d'oscurità a definire la bellezza femminile, quella non effimera, compiuta appunto nei suoi opposti.

    Queste donne, non sono perfette, non si giustificano, non spiegano la loro redenzione per sembrare migliori: ci sussurrano, come ad certo punto della loro vita, siano riuscite a "spezzare l'incantesimo" che le imprigionava.

    Sono conversazioni confidenziali tra la host e 12 donne, normalissime, che si espongono raccontando il coraggio di essere "presenti" nella sorellanza e accrescendo quella consapevolezza che Edda Billi ha chiamato "donnità".

    Sound Design: Paolo Corleoni Post Produzione: Valeria Ardito Illustrazioni: Mariachiara Tirinzoni

    Donna - I genitali non contano

    Cecilia è nata in Valtellina trent'anni fa. Alla nascita le è stato assegnato il sesso maschile e, di conseguenza, anche un nome maschile. Per più di vent'anni ha vissuto secondo un'identità maschile, congelando ogni esplorazione del sentimento. L'adolescenza, piena di interrogativi e paure, è stata un continuo nascondere i segni di un corpo che diventa un giovane uomo. A 22 anni raggiunge la consapevolezza della sua reale identità ed inizia un percorso di transizione, consentendole di vivere da donna, anche esteriormente, e di essere riconosciuta, chiamata e presentata come Cecilia.

    La sua prima grande conquista è stata proprio quella di leggere il nome Cecilia e la lettera F di femmina sulla sua carta di identità, perchè i genitali non contano. Non ho mai incontrato donna orgogliosa della sua F su un documento. Ammiro Cecilia quando mi dice che la transizione non è una questione di coraggio. Coraggio di imbottirsi di ormoni e di affrontare le persone sui tacchi. La transizione è una questione di vita: essere trans non è una scelta, perché non esiste l'alternativa, o meglio, l'alternativa è non vivere la proprio vita.

    Cecilia mi ha raccontato della provincia, della vita di studente solitario, degli sfottò dei coetanei, dei "frocio!" urlati per strada, del coming out con i genitori, della cattiveria con cui ha trattato sua sorella e infine di Pavia, dell'università e di come l'incontro con la comunità LGBT abbia finalmente illuminato la sua strada di consapevolezza e di senso.

    In questo episodio si parla di discriminazioni, di orientamento sessuale, di unicità e identità di genere, ma soprattutto di valori: il rispetto e la dignità di una normalissima donna in trans-izione. Una donna che timidamente ha superato l'approccio binario alla sessualità, rivendicando il proprio diritto ad avere un lavoro, un nome, un contratto di affitto e di appartenere ad un'anima semplice che ama Studia lingue, ha un lavoro precario, sogna di insegnare e dal 2017 si occupa della divulgazione di tematiche LGBT, lesbiche gay bisessuali trans e intersessuali, a Pavia e nelle scuole.

    Cecilia mi ha mostrato il dolore, ma anche le risorse di un'anima femminile unica che si evolve in un corpo maschile.

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    55 min