E’ la mattina dell’11 settembre a New York, una mattina come tante: a Lower Manhattan le persone si avviano verso gli uffici, le serrande dei negozi cominciano ad alzarsi, per le strade c’è il solito rumore del traffico. All’improvviso il tran tran della metropoli viene rotto da un boato fortissimo; non si capisce cosa sia successo, si vede solo del fuoco uscire da una delle due Torri Gemelle, i grattacieli del complesso del World Trade Center, simbolo della potente economia della Grande Mela. Corpi senza vita iniziano a spuntare dalla polvere che ha avvolto il quartiere, centinaia di pompieri accorrono sul posto mentre in tv cominciano a girare i primi video e il mondo assiste attonito alle immagini del peggior attentato della storia dell’occidente. Prima un aereo che si schianta sulla torre, poi un secondo contro l’altra. I grattacieli crollano, migliaia di persone muoiono. E’ la dichiarazione di guerra all’America del gruppo terroristico di Al Qaida, che viene completata con l’attacco al Pentagono e l’abbattimento in Pennsylvania di un volo dirottato. Una tragedia che condizionerà la storia degli Stati Uniti e del mondo per anni, che rimarrà impressa nella nostra memoria e che, ancora oggi a due decenni di distanza, continua a far sentire le sue conseguenze.
In queste ultime settimane tra l’altro, con il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan e la conquista del potere dei talebani, si è ricominciato a parlare dell’invasione americana del paese, iniziata nell’ottobre 2001 con l’obiettivo di distruggere Al Qaida e il suo fondatore Osama bin Laden, dei suoi risvolti e del dramma di un paese che dopo tanto tempo è di nuovo in balia dei terroristi.
Per comprendere meglio i fatti dell’11 settembre, le reazioni all’attentato e la situazione dell’Afghanistan, Audible ti propone alcuni ascolti.
La maggior parte di noi mette in relazione la parola “terrorismo” con l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, considerato infatti il più importante attentato terroristico della storia contemporanea, ma il terrorismo moderno affonda le radici molto più indietro nel tempo. A raccontarne la nascita e gli sviluppi è Guido Olimpio, giornalista esperto di terrorismo del Corriere della Sera, che in questa serie in 10 episodi ripercorre le tappe fondamentali di questo fenomeno così complesso e terribile. Le tecniche, i protagonisti, gli attentati clamorosi e quelli meno conosciuti vengono sviscerati grazie alla quarantennale esperienza di Olimpio e a preziose testimonianze di chi si è occupato di capire e raccontare i fatti.
L’ottavo episodio del podcast parla dell’11 settembre e svela in particolare le connessioni di Al Qaeda e di Osama bin Laden con l’Italia; a raccontare alcuni retroscena dell’attacco e dei suoi protagonisti sono il Questore di Milano Giuseppe Petronzi e gli ex agenti della Digos Raffaele Magnotta e Michele Centonze.
Alcuni altri attentati di cui si parla nella serie: il primo veicolo bomba della storia del terrorismo, fatto esplodere dall’anarchico italiano Mario Buda a Wall Street il 16 settembre 1920; gli aerei passeggeri dirottati dai membri del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina nel Settembre Nero del 1970; l’azione suicida degli sciiti contro la base delle forze di peacekeeping statunitensi e francesi a Beirut del 23 ottobre 1983; la strage di Napoli dell'aprile 1988 compiuta da mercenari giapponesi per conto di Gheddafi; l'attacco dell’ISIS al Bataclan di Parigi del 13 novembre del 2016.
Un romanzo che racconta del dolore di Oskar, un bambino di nove anni con una fervida immaginazione e un sacco di incredibili hobby, che un maledetto giorno di settembre perde l’amato padre nell’attacco terroristico che cambierà la sua vita e le sorti del mondo intero. L’11 settembre fa da contorno alla storia del ragazzino, alla ricerca delle tracce del padre in ogni angolo di New York, e a quella di chi lo ha preceduto, come il nonno che ha perso la parola a causa del trauma della guerra. Un puzzle intricato e stratificato, ricco di dialoghi e immagini evocative, per una storia forte e intensa.
"Io sono il cattivo" è un programma di Radio 24 che racconta la storia dei "Grandi Cattivi" del nostro tempo. L’autore è Giampaolo Musumeci, giornalista, fotografo e scrittore che ha realizzato importanti reportage su temi legati a guerre e emigrazione, e che in questo caso si concentra sulle biografie dei più famosi criminali degli ultimi decenni. Gli episodi disponibili sono 36, di cui uno dedicato a Osama bin Laden; come è possibile che un bambino nato nella ricchezza, erede di una delle famiglie più agiate dell’Arabia Saudita, diventi il leader dell’organizzazione terroristica che ha progettato gli attentati dell’11 settembre? Per capirlo bisogna ricostruire la sua vita e il contesto geopolitico e storico del Medio Oriente e delle relazioni di questa regione con gli Stati Uniti e il resto del mondo.
Se ti interessa approfondire il tema del terrorismo di matrice islamica puoi ascoltare anche l’episodio dedicato a Abu Musab Al Zarqawi. Affiliato ad Al Qaida e nominato da bin Laden rappresentante dell’organizzazione in Iraq, ha operato anche come jihadista indipendente in azioni violente contro i militari statunitensi in Iraq e contro un diplomatico USA in Giordania. Per gli Stati Uniti è stato l'uomo più ricercato in Iraq e uno degli uomini più potenti del terrorismo mondiale; è stato ucciso nel 2006 durante un attacco aereo americano-giordano. Musumeci si concentra non solo sui misfatti di Al Zarqawi, ma anche sulla sua personalità.
Gino Strada è morto il 13 agosto 2021. Il medico chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, una delle organizzazioni non governative più importanti del mondo, che ha fornito negli ultimi 25 anni assistenza sanitaria gratuita a milioni di pazienti vittime di guerra in 18 paesi, aveva 73 anni e il suo motto era “la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”, una frase presa in prestito da Albert Einstein. La scomparsa di Strada è arrivata proprio in un momento difficilissimo per il paese al quale era più legato, l’Afghanistan, sconvolto in quei giorni dall’avanzata dei talebani. Vent’anni dopo l’inizio della guerra in Afghanistan, dove oggi sembra si sia tornati al punto di partenza, il libro di Gino Strada racconta gli albori del conflitto attraverso il suo personale diario del viaggio nel paese, cominciato proprio pochi giorni prima dell’attentato dell’11 settembre: dal difficile arrivo a Kabul alle considerazioni sulla guerra, che sempre e comunque attacca i civili, sul ruolo dell’ONU e delle ONG fino alle strumentalizzazioni della stampa. Un’opera che serve a tenere vivo il ricordo di Gino Strada, a capire il lavoro di Emergency e a riflettere sulle conseguenze nefaste della guerra.
Come dice il titolo, questa è una raccolta di lettere che contengono considerazioni e riflessioni sull’inutilità della guerra, scritte da un uomo di pace che ha vissuto in nome della libertà, della non violenza, del rispetto per gli altri e che ha cercato sempre di conoscere, capire e amare il mondo. Tiziano Terzani è stato un giornalista lucido e autorevole che, in occasione dell’11 settembre, decise di mettere nero su bianco le sue idee. E’ proprio perché il mondo non è più lo stesso che anche noi dobbiamo cambiare, fermarci a riflettere, aprirci, comprendere che l’unica via d’uscita possibile dall’odio e dal dolore è la non violenza, ci dice Terzani. Gli utenti Audible hanno recensito l’audiolibro con una valutazione media di 4,9 su 5 stelle.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito sgomenti, impotenti e profondamente tristi alle dolorosissime immagini dei genitori che all’aeroporto di Kabul si separavano dai propri bambini per permettere loro di lasciare l’Afghanistan, di nuovo in mano ai talebani. Una disperazione che emerge potente in questa storia narrata da Fabio Geda, che però riesce anche ad accendere una speranza. La storia è quella reale di Enaiatollah Akbari, ragazzino cresciuto in un villaggio afgano e che viene mandato dalla madre il più lontano possibile per sfuggire ai talebani; Enaiat arriva in Pakistan prima, in Turchia poi, passa dalla Grecia e infine approda in Italia. Mille peripezie, lavori massacranti e incontri di tutti i tipi sono raccontati in prima persona da Enaiat all’autore, facendoci vivere da vicino quello che normalmente percepiamo come lontano perché non ci riguarda in prima persona.
Primo romanzo di Khaled Hosseini, pubblicato nel 2004, Il cacciatore di aquiloni ha avuto uno straordinario successo divenendo un vero e proprio caso editoriale. Vi si racconta la storia dei due amici Amir e Hassan, separati per sempre dalla guerra. Amir, che ora ha 39 anni e vive negli Stati Uniti, è tormentato dai sensi di colpa per aver commesso un’azione terribile tanti anni prima, nei vicoli di Kabul; la telefonata di un amico gli offre l’opportunità di tornare in Afghanistan e redimersi: il figlio di Hassan è chiuso in un orfanotrofio dove è vittima di violenze sessuali, e lui è l’unico in grado di tirarlo fuori da li e portarlo lontano dai talebani e dal loro regime. Il romanzo di Hosseini parla di amicizia, famiglia, guerra e cultura afghana con uno stile coinvolgente ed emozionante.
Nella nostra sezione dedicata alla storia troverai altri audiolibri per approfondire i fatti più rilevanti del nostro passato.