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Audiolibri da bar

Audiolibri da bar

Durante quest’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto fossero importanti e di quanto ci mancassero. Per il caffè del mattino preso in fretta sbirciando il giornale, per le chiacchiere e i gossip con il barista di fiducia, per un bicchiere di vino con gli amici, o semplicemente per mescolarsi tra la gente in un osservatorio privilegiato. I bar sono per gli italiani luoghi del cuore dove rilassarsi, divertirsi, chiacchierare, degustare e, perché no, vivere anche qualche inaspettata avventura. Se anche per te il bar è un rito quotidiano irrinunciabile e, quando non ci puoi andare, ti manca moltissimo il clima goliardico del tuo locale di fiducia, puoi provare a ricrearlo ascoltando gli audiolibri che ti proponiamo. Dal mitico Bar Sport ai vecchietti del BarLume, passando per uno speciale bar giapponese dove è possibile riconciliarsi con i ricordi, ecco una carrellata di storie esilaranti e emozionanti che hanno il gusto del caffè appena fatto.

Bar sport

C’è stato un tempo, in Italia, in cui il bar era l’indiscusso punto di ritrovo di ogni centro abitato. Un luogo dove convergevano vecchi e giovani, personaggi folcloristici ed esagerati, professionisti affermati e perdigiorno, in un democratico scambio di esperienze che faceva la felicità di tutti. Erano gli anni del Bar Sport, la raccolta di racconti pubblicata da Stefano Benni nel 1976 che racconta di un locale immaginario, il Bar Sport appunto, ma che potrebbe essere un qualsiasi bar di una qualsiasi provincia italiana. Ogni storia si focalizza su uno dei clienti tipici del locale: gli anziani con le carte in mano tutto il giorno, il playboy impenitente, il patito del flipper, il povero ragioniere innamorato della cassiera… una carrellata un po’ fantozziana di personaggi che si muovono nel caotico e leggermente squallido mondo del bar e delle conversazioni quasi sempre a base di calcio e donne. Un classico della letteratura umoristica italiana che farà maggiormente presa sulla generazione che ha frequentato e amato in prima persona l’ambiente fumoso dei bar anni 70/80.

Bar Sport duemila

Come si è trasformato il Bar Sport a vent’anni di distanza, alle porte degli anni Duemila? La fauna di personaggi che lo popola continua ad essere variegata ed eccentrica come negli ormai lontani anni ‘70, ma il “progresso” ha fatto il suo ingresso nel locale, cambiando completamente le dinamiche di questo microcosmo che funziona con regole tutte sue. Per esempio ora al bancone puoi incontrare il Diditì, il Drogato da Telefonino che cerca ossessivamente campo dappertutto, o il designer con un colorito tendente all’arancione che ricorda quello del vitello tonnato. Nuovi avventori si mescolano alle vecchie glorie sempreverdi in una nuova, esilarante ambientazione: il Bar Fico. Le risate sono (ancora una volta) assicurate, a dimostrazione che il Bar Sport è davvero immortale.

La briscola in cinque

Sono toscani doc, hanno tutti superato gli ottanta e amano in egual misura le carte e spettegolare sui fatti del paesello. Sono i quattro protagonisti dei romanzi del BarLume, serie di libri scritti da Marco Malvaldi ambientati in un immaginario piccolo centro abitato della riviera pisana, Pineta. Il Senato, così si fa chiamare il gruppo di arzilli vecchietti composto da Ampelio, Aldo, il Rimediotti e il Del Tacca, si da appuntamento ogni giorno al BarLume e passa le giornate a infastidire il barista Massimo, nipote di Ampelio, a imprecare durante le partite a briscola e a congetturare su questa o quell’altra persona. Finché, un giorno, il gruppetto si ritroverà ad avere davvero qualcosa di serio di cui parlare: a Pineta c’è stato un omicidio, e loro non hanno intenzione di rimanere in disparte… in questo primo romanzo della serie, il giallo è poco più che un pretesto per lasciare spazio alle battute e alla caratterizzazione irresistibile dei quattro simpatici ottuagenari e della loro vita da bar.

La famiglia Tortilla

Se sei stato in Spagna, sai che i bar sono l’anima di questo paese e che gli spagnoli amano vivere fuori casa e sfruttano ogni occasione per occupare il tavolino di un locale, sorseggiare una birra, un vino o una sangria e mangiare delle ottime tapas. Come la tortilla, immancabile frittata di patate che fa bella mostra di sé da tutti i banconi dei bar iberici. La capitale catalana non fa eccezione e in questo racconto l’autore, lo stesso di La briscola in cinque, ci fa conoscere i suoi tesori gastronomici portandoci in giro per mercati, ristoranti e bar. Ne viene fuori una guida culinaria di Barcellona basata sull’esperienza personale di Malvaldi, in viaggio con la famiglia, che vi metterà l’acquolina in bocca e vi trasporterà nei vivacissimi localini di questa splendida città dove godersi la vita e le sue prelibatezze è un imperativo.

Finché il caffè è caldo

La caffetteria che è al centro della trama di questo romanzo giapponese è molto diversa dal Bar Sport o dal BarLume; non si tratta infatti di un locale popolare dove ci si ritrova per socializzare e ammazzare il tempo, ma di un luogo magico, leggendario. Una piccola locanda con pochi tavoli, senza finestre e con orologi che segnano ognuno un’ora diversa, un indirizzo avvolto dal mistero dove si dice sia possibile tornare indietro nel tempo fino al momento della propria vita in cui si è fatto un passo falso, a patto di seguire cinque regole elencate agli avventori dalla cameriera Kazu. Non è un esercizio facile, e infatti sono in molti ad aver rinunciato, ma alcuni determinati clienti scelgono di andare fino in fondo: sono quelli che hanno un conto in sospeso, che sono consapevoli che questa esperienza non cambierà il loro presente ma potrà, finalmente, far tornare la pace nelle loro anime.
Se ami quel velo di malinconia che pervade le opere degli autori giapponesi, questo romanzo lieve e delicato nel quale il caffè diventa metafora di vita fa per te.

Porno

Irriverente, frenetico, irresistibile romanzo di Irvine Welsh e terzo ed ultimo capitolo di una trilogia di cui fanno parte Colla e Trainspotting. In esso ritroviamo gli stessi personaggi delle due precedenti opere, gli sbandati Sick Boy, Spud, Begbie e Renton. Sono passati dieci anni da quando Renton se l’è svignata ad Amsterdam con sedicimila sterline, lasciando i suoi amici al verde e con molta, molta voglia di fargliela pagare. Sick Boy però vuole assolutamente tentare la scalata sociale e ha un sacco di idee per fare soldi, per esempio girare un film porno; e così decide di rilevare il pub di una vecchia zia a Leith e, dietro le quinte, mettere in piedi una squadra di “artisti” molto amanti del sesso. Il pub di Sick Boy è il contesto dove si svolgono le tragicomiche e colorite disavventure dei protagonisti che, come sempre nei romanzi di Welsh, sono pensate per scandalizzare e oltraggiare la pubblica morale, con sommo divertimento dell’autore.

Chiedi alla polvere

I bar di Los Angeles che frequenta Arturo Bandini, giovane scrittore italoamericano arrivato nella città californiana in cerca di fortuna, sono locali che puzzano di vecchio e di sporco, dove la birra costa poco e il caffè ha un sapore pessimo. Eppure, in uno di quei bar infimi lavora Camilla, cameriera messicana di cui Bandini si innamora perdutamente. I due cominciano a uscire insieme, ma la storia non decolla anche perché lei ha occhi solo per il barista Sammy, uomo mediocre che però la respinge. Quella che invece sembra essere promettente è la carriera di Arturo come scrittore, prospettiva di successo che però non riesce a salvare il giovane dal suo chiodo fisso e dalle amarezze che la vita gli riserva. Il capolavoro di John Fante lascia in bocca il sapore amaro, ma dal retrogusto dolce, del caffè sorseggiato in un bar polveroso dove il tempo si è fermato.

L'osteria volante

Lo scrittore e giornalista britannico G.K.Chesterton, autore particolarmente prolifico (ha firmato centinaia di libri, poesie e racconti), pubblicò questo romanzo nel 1914. Eppure, quando lo ascolti, hai la sensazione che possa trattarsi di un’opera contemporanea. La trama si svolge in un Inghilterra divenuta parte dell’Impero Ottomano, dove l’alcol è ormai proibito e locande e pub sono caduti in rovina; in questo panorama di proibizionismo, un capitano irlandese e un amico danno vita all’”osteria volante”, un carretto con formaggio e rum che portano in giro per il paese sfidando il fanatismo ideologico. Un’opera intrisa di humor inglese che però non manca di far riflettere sui pericoli della perdita di identità, e che ci ricorda quanto sarebbe triste la vita senza i bar.

Se oltre ad essere un amante dei bar apprezzi l’enogastronomia, leggi anche i nostri articoli sugli audiolibri per enofili e sugli ascolti da gustare.

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