Diceva il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges che, nonostante sia difficile giudicare gli autori contemporanei, ci sono nomi che le generazioni future non si rassegneranno a dimenticare, e che uno di questi nomi è quello di Dino Buzzati.
In effetti quando il giornalista, drammaturgo, scrittore di racconti e romanziere Buzzati era in vita (1906-1972), fu da molti considerato un autore secondario, nonostante alcuni grandi successi di pubblico; le sue opere però hanno passato egregiamente la prova del tempo, sono state in molti casi rivalutate e questo autore è oggi giudicato tra i più interessanti e innovativi del secolo scorso.
Oltre al suo romanzo più celebre, Il deserto dei tartari, non possiamo dimenticare l’allegorica opera Un amore, il libro per bambini divenuto un classico della letteratura infantile Il segreto del bosco vecchio o la raccolta di scritti brevi Sessanta racconti. Ma che cos’hanno di così innovativo le opere di Buzzati? Innanzitutto, l’abilità incredibile dell’autore nel giocare con le parole e con il potenziale del linguaggio, poi la sua capacità di creare mondi di fantasia e allegorici con un tocco di realismo. Insieme, questi elementi contribuiscono a creare un immaginario unico e riconoscibile, dove la distanza tra assurdo e possibile si accorcia e ci si sposta tra un territorio letterario e l’altro fino a non sapere più dove ci si trova. Frivolezza, serietà, commedia, simbologia, temi esistenziali come lo scorrere del tempo e l’attesa si ritrovano nei suoi lavori che sono una fantastica scoperta per qualsiasi lettore curioso.
Se ti abbiamo fatto venire voglia di conoscere più da vicino questo autore, su Audible puoi ascoltare alcuni tra i suoi romanzi, raccolte di racconti e fiabe per bambini. Ecco gli audiolibri per una maratona tematica su Dino Buzzati.
Non possiamo che iniziare dal romanzo “bandiera” di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940 e considerato una delle opere letterarie più interessanti del Novecento. La storia è quella di un giovane tenente da poco uscito dalla scuola militare, Giovanni Drago, che viene destinato a una zona di frontiera del regno, chiamata Fortezza Bastiani. Quando arriva alla fortezza, il protagonista scopre di trovarsi in un luogo opprimente, abbandonato tra le montagne e un deserto che si estende a perdita d’occhio. E’ lì che dovrebbe aspettare un nemico in arrivo dal nord, un nemico che sembra non arrivare mai. Giovanni vorrebbe abbandonare la fortezza, ma il suo carattere responsabile gli impone di aspettare un ragionevole periodo di servizio, periodo che si allunga per mesi e poi anni, fino a quando finalmente di ritorno alla sua città, Giovanni si accorge che ormai nulla è più come prima. Decide quindi di tornare alla fortezza, poi una volta rientrato alla sua base di guerra vorrebbe di nuovo abbandonarla ma un problema burocratico glielo impedisce… e così continua finché un giorno, ammalato e stanco, avvista il nemico che avanza verso la fortezza…
In questo romanzo Buzzati ci racconta di una vita giovane sprecata, in nome di un ideale, dentro una fortezza affacciata sul nulla, in attesa di qualcosa che non succede. Una riflessione sui desideri che non si avverano, sul passo del tempo, sulle illusioni che ci spingono ad andare avanti. Un’opera unica che è stata ancor più apprezzata dai nostri utenti grazie alla lettura di Gioele Dix.
Anche il romanzo Un amore parla di attesa come tante altre opere di Buzzati, attesa in questo caso che si soddisfi l’impossibile desiderio della persona amata. La narrazione è affidata a due voci che si alternano, in costante tensione tra loro: il racconto realista del narratore e il flusso di coscienza interiore del protagonista, un cinquantenne che si innamora di una giovane prostituta conosciuta nella casa di appuntamenti milanese che è solito frequentare. I due mondi sono inconciliabili: da un lato c’è l’uomo maturo e borghese ossessionato dall’oggetto del suo amore, dall’altro la giovane spensierata, maliziosa, impossibile da assoggettare a un sentimento possessivo e distruttivo. In un’alternanza di stati d’animo opposti, l’autore ti conduce per mano fino alla rivelazione di una concezione concreta dell’amore, di “un” amore, rappresentato come desiderio di amare e maledizione a cui non è possibile resistere.
In questa favola per adulti e bambini, ricca di insegnamenti e di personaggi indimenticabili, Buzzati lascia trasparire il suo amore per la natura e la utilizza per riflettere sul passaggio dalla giovinezza all'età adulta. Il protagonista è il colonnello Procolo, un uomo arcigno e cinico, che si stabilisce vicino a un vecchio bosco ricevuto in eredità e accanto al nipote rimasto orfano, un bambino ancora capace di meravigliarsi davanti alla natura. Nonostante Procolo sia così arido di sentimenti, ha però una grande dote: sa ascoltare il bosco, i tronchi, il vento, gli animali… grazie a questa sua capacità eccezionale, l’uomo sarà capace di compiere un inaspettato ed eroico gesto finale. La prosa di Buzzati è asciutta e fantasiosa e le tante allegorie spingono a riflessioni profonde sulla vita.
Questi 31 racconti scelti dall’autore stesso sono il meglio della sua produzione letteraria del genere scritti brevi. Si tratta di storie surreali, fantastiche, tenebrose, divertenti o poetiche, tutte ricchissime di metafore e allegorie pensate per far riflettere sulla condizione umana, con i suoi misteri, debolezze e contraddizioni. Oltre allo stile immaginifico vagamente kafkiano, ritroverai anche alcune tematiche ricorrenti nella produzione di Buzzati, come l’attesa, l’ineluttabilità del tempo e la brevità della vita. C’è Sette piani, quelli di una clinica nella quale la gravità della malattia dei pazienti è inversamente proporzionale all’altezza del piano, nel quale si racconta di un paziente che rifiuta il suo destino e decide di percorrere i vari piani. Una goccia, che invece che scendere verso il basso come vorrebbe la gravità, sale per le scale di una casa spaventando gli inquilini; Racconto di Natale, che affronta una struggente ricerca di Dio. Ti consigliamo di prenderti il tempo di ascoltare con calma ogni racconto per capirne il significato ed assaporarne lo stile.
Barnabò è un guardaboschi che ama profondamente la montagna e passa le sue giornate nell’attesa che arrivi qualcuno, anche se poi non arriva mai nessuno. Le cose cambiano un bel giorno quando i briganti lo sorprendono impaurito, incapace di reagire. E così, non avendo compiuto il suo dovere, Barnabò viene allontanato dal suo posto di lavoro e non gli resta altra scelta che rifarsi una vita lontano dai suoi monti, anche se le vette sono sempre presenti nei suoi pensieri. Finalmente, dopo tanto tempo, si presenta per lui l’opportunità di tornare e dimostrare che può farsi carico del suo paradiso. Riuscirà Barnabò a farsi trovare pronto stavolta?
Di nuovo, l’attesa è la grande protagonista di questo romanzo breve, il primo scritto da Dino Buzzati, insieme alla natura incontaminata delle montagne e alle loro atmosfere magiche, e le metafore scandiscono la trama semplice ma fantasiosa. Non sarà difficile ascoltando quest’opera sentirsi un po’ come Barnabò, in perenne attesa della grande occasione, che poi quando arriva ti trova impreparato.
Questa deliziosa favola, che contiene tutti i “must” del genere (magia, amicizia e amore, personaggi buoni e cattivi, ostacoli da superare, mostri, paradiso perduto…), racconta la storia degli orsi guidati da Re Leonzio che si mettono a cercare il figlio del loro leader, rapito dai cacciatori sulle montagne siciliane. Gli animali vivranno fantastiche avventure e troveranno sulla loro strada diversi personaggi strambi. Pur mantenendo l’impianto narrativo tradizionale di una storia per bambini, Buzzati vi aggiunge un pizzico di ironia, una caratterizzazione e evoluzione curata dei personaggi e una bellissima ambientazione sicula. Una favola onirica che rapisce e emoziona e che nella versione audiolibro è perfetta per intrattenere i bambini.
Buzzati è tanto incisivo come romanziere che come scrittore di racconti. I suoi testi molto brevi sono costruiti su idee brillanti e spaziano da un registro divertente e spensierato ai toni cupi, profondi e malinconici. Il crollo della Baliverna è la sua terza raccolta di racconti, pubblicata nel 1954, e contiene 37 storie molto diverse tra loro ma che hanno in comune un elemento: tutte indagano le varie sfumature dell’animo umano, che ogni ascoltatore potrà riconoscere come proprie.
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