Ogni anno, con l’arrivo della festa della mamma, ci ritroviamo a celebrare un ruolo che sembra dover contenere tutto: amore, dedizione, sacrificio, instancabile presenza. Ma cosa significa davvero essere madre oggi? E cosa significa non esserlo, sceglierlo più tardi, oppure non poterlo essere affatto? In un tempo che chiede tanto alle donne – di essere madri perfette, lavoratrici instancabili, custodi del benessere altrui – un libro può diventare un gesto intimo e potente. Può offrire parole che riconoscono, racconti che rispecchiano, storie che rompono il silenzio.
In questo articolo abbiamo raccolto libri da regalare (o regalarsi) per la festa della mamma: non solo per chi è madre, ma anche per chi lo è stata, per chi lo desidera, per chi ha scelto di non esserlo, per chi ci convive con delicatezza o fatica. Perché ogni esperienza merita ascolto, comprensione e uno spazio in cui sentirsi meno sole.
Libri per la Festa della mamma: i nostri consigli
Autore | Titolo | Durata | Valutazione |
06:51 | 4,9 | ||
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09:01 | 4,8 | ||
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Come sono diventata una mamma Montessori e ho trovato la felicità | 02:46 | 4,3 | |
02:40 | 3,9 | ||
11:01 | 4,4 | ||
03:43 | 4,5 | ||
05:52 | 4,4 | ||
05:09 | 4,6 |
Una maternità che non annulla
Stefania Andreoli ha un curriculum di tutto rispetto: è presidente dell’Associazione Alice Onlus, Giudice Onorario del Tribunale per i minorenni di Milano, scrittrice e psicoterapeuta star di Instagram. Ed è proprio interagendo con le madri sui social che l’autrice si è resa conto di quanto il mito del sacrificio materno e dell’amore incondizionato verso i figli che è al di sopra di tutto abbiano fatto grossi danni. Danni per le mamme, che sono sempre più frustrate, infelici e sommerse dai sensi di colpa, ma anche per i figli, che faticano a emanciparsi dai genitori. Come fare a smettere di pensare che volere il meglio per i figli debba necessariamente significare annullarsi? Rivalutando, dice la Andreoli, il concetto di egoismo come qualcosa di estremamente positivo. Solo quando siamo felici della nostra vita e di quello che facciamo per noi stesse, possiamo davvero prenderci cura degli altri. In poche parole, “ai figli non serve una mamma perfetta, che sappia sempre cosa fare. Ai figli serve una mamma consapevole, che sappia perché – e per chi – fa quel che fa”.
Mamma significa molte cose
Questo è un libro che parla di vie alternative alla maternità, di altri possibili modi di sentirsi mamme, non necessariamente di un essere umano. In una società che si sta aprendo sempre di più a una visione femminista, e che si interroga sul significato e le implicazioni del materno in tutte le sue sfaccettature, crediamo sia importante dare la parola a quelle donne che, per diverse ragioni, madri nel senso biologico e convenzionale del termine non hanno voluto o potuto esserlo.
È il caso di Antonella Ferrari, attrice e sceneggiatrice malata di sclerosi multipla, che ha dovuto rinunciare al suo sogno di diventare mamma a causa della malattia. Una rinuncia che però, nonostante il dolore, non le ha impedito di cercare altre vie alla maternità. Antonella descrive in modo intimo e trascinante il suo viaggio tra la malattia e tutte le sue implicazioni, la ricerca di un figlio e il raggiungimento di una pienezza, nonostante tutto.
Maternità in positivo
Di questi tempi si parla tanto di disciplina positiva, ma che significa esattamente educare in positivo? E come si può applicare, concretamente, questa teoria alle piccole grandi sfide quotidiane legate alla genitorialità, in un'epoca dove le mamme (e i papà) si devono giostrare tra mille impegni, stress e sensi di colpa? Lo spiega bene Jessica Pari in questo manuale che fornisce spiegazioni ed esempi esaustivi per aiutarti a smettere di urlare, gestire la rabbia e rendere i figli più autonomi e sicuri di se.
Sarai sorpresa di vedere come, una volta capito cosa sta cercando davvero di dirti un bambino quando fa i capricci e aggiustato il tuo modo di comunicare, le cose migliorano molto velocemente. Genitori, figli e armonia familiare ringraziano!
Strategie per sopravvivere al grande cambio
Con questo libro sulla genitorialità, l'autrice Paola Maraone porta alla luce le zone d'ombra da sempre legate all'essere madri. Come affrontare una maternità nel migliore dei modi? Esiste forse un modo migliore di un altro? Quali misure adottare per ricomporre l'immagine di sé andata in frantumi con il parto? Ero una brava mamma prima di avere figli ripercorre, in una formula narrativa accattivante e mai banale, il primo anno di vita del neonato certo, ma anche le strategie genitoriali per non lasciarsi abbattere dal grande cambiamento, godendo delle infinite gratificazioni che la nascita di un figlio comporta.
Ripensarsi a partire dal linguaggio
Michela Murgia, scrittrice recentemente scomparsa, è autrice di Stai zitta, un libro nel quale si tenta di scardinare i grimaldelli del patriarcato, partendo però dal linguaggio. Tema caro alla scena queer internazionale, l'uso di un linguaggio (in questo caso di lingua italiana) che esuli dalla riproduzione di vecchi schemi di pensiero, maschilisti e sessisti, è il punto cardine di questo libro che ti consigliamo per la Festa della mamma.
Stai zitta è anche una frase che ogni donna, dalla culla alla tomba, si è sentita dire almeno una volta nella propria vita: questo libro di Michela Murgia, se non costituisce un antidoto ai veleni che ci sono stati iniettati con gli “stai zitta” (e le altre frasi che non vogliamo sentire più), fornisce almeno le chiavi per liberarsi dal peso delle mortificazioni.
Leggi anche il nostro articolo sui migliori libri di Michela Murgia.
La rivoluzione di un figlio per la coppia
Cattiva, di Rossella Milone è un romanzo che parla di maternità e lo fa in un modo distante dai soliti cliché normalmente legati al divenire madri. Ferocità (o meglio cattiveria) e delicatezza si incontrano in questo romanzo sulla maternità nel quale si racconta la storia di una madre e di un padre e del loro essere gettati nell'universo genitoriale, un mondo “altro” dal quale non si torna più indietro. Si parla anche di desiderio e di rinunce, di fatiche e soddisfazioni: lo stile conciso e diretto di Cattiva guarda allo scrittore Michel Houellebecq evocando Agota Kristof.
Maternità e disabilità
Il precipizio dell'amore è un libro che non deve mancare nella libreria di tutti quei genitori e quelle mamme che hanno un grande coraggio e una grande voglia di lottare per la vita. Lungi dall'intendere la maternità come atto di protezione che sfocia (spesso) in atteggiamenti iperprotettivi, l'autrice Mariangela Tarì narra la sua storia di mamma di due figli disabili.
Un libro verità nel quale troverai la forza che è necessaria, talvolta, per filtrare il tema della genitorialità e dell'essere madri lontane dai pregiudizi e dai luoghi comuni, perchè è un atto d'amore, divenire genitori, e come ogni atto d'amore comporta anche una grande dose di coraggio. Commovente e formativo.
Liberarsi dall'ossessione della perfezione
Sostiene Giordana Ronci, esperta di genitorialità, maestra e co-fondatrice dell’Asilo nel Bosco di Ostia, che fare un figlio sia espressione di una enorme forza creativa, che quando viene sprigionata può trasformare la madre in una versione migliore di sé stessa. E allora perché nella realtà sono più i momenti in cui una mamma si sente inadeguata e incapace di quelli in cui realizza di essere una supereroina? Il segreto è fare pace con l’idea che nessuno (e le madri meno che mai!) è perfetto, e che l’imperfetto è in realtà una condizione molto più interessante perché in divenire, segnata dalla costante esigenza di imparare e cambiare. L’autrice ci racconta la vita quotidiana delle mamme e, supportando le sue tesi con teorie educative, invita le madri a riscoprire quello “stato di grazia” che è dentro ognuna e che non si cura di stereotipi e giudizi.
Leggi anche i nostri articoli su audiolibri e podcast per parlare di violenza sulle donne e Scrittrici italiane e femminismo.
Per avvicinarsi al metodo Montessori
Se ti affascina la figura di Maria Montessori e vorresti saperne di più sul suo metodo pedagogico, questo audiolibro è perfetto come primo approccio. Cristina Tébar è l’autrice del blog spagnolo Montessori en Casa e il suo obiettivo è quello di dimostrare come Montessori sia una vera e propria filosofia di vita che può essere integrata nel tuo stile genitoriale, indipendentemente dalla scuola che frequentano i tuoi figli, dallo spazio che hai in casa, dal tempo e i soldi che hai a disposizione.
In questo manuale molto scorrevole l’autrice parla di tutti gli aspetti teorici dell’approccio montessoriano in modo semplice e sintetico, affiancandoli a una serie di consigli e proposte pratiche per stimolare il potenziale dei bambini a casa senza morire provandoci. Scoprirai che diventare una mamma Montessori non accresce solo le potenzialità creatrici dei più piccoli, ma anche le tue e quelle di tutta la famiglia, che si ritroverà più felice e arricchita.
La relazione madre-figlia
Maria Grazia Calandrone sceglie di raccontare la sua relazione con la madre adottiva utilizzando un formato non convenzionale; è difficile infatti inquadrare quest’opera in un genere concreto, vista la lingua e lo stile inusuali, ma potremmo dire che si avvicina molto a un poema o a una lunga lettere d’amore. La storia si apre con un articolo tratto da un quotidiano del 10 luglio 1965: una bambina di 8 mesi, Maria Grazia, è stata abbandonata nel parco di villa Borghese, e il padre e la madre si sono suicidati poco dopo buttandosi nel Tevere. La bimba viene adottata dalla famiglia Calandrone e la sua mamma adottiva decide di raccontarle come è arrivata fino a loro quando la piccola ha solo 4 anni. Da quel momento, una distanza sempre più grande comincia a separare madre e figlia…
Un testo intimo nel quale però è facile identificarsi e ritrovare le difficili dinamiche che caratterizzano tutti i rapporti mamma e figlia.
Generazioni di madri
Patrizia Busacca è stata una giornalista di sport, spettacolo e cultura, e anche una scrittrice. Il suo libro Madri gotiche è uscito postumo nel 2020, circa un anno dopo la sua morte per cancro al seno. Vi si racconta la storia del lato femminile della famiglia dell’autrice, generazioni di madri, dalla bisnonna alla nonna, alla madre e alla zia, tutte poco sentimentali e provate dai dolori della vita e dalla malattia, come quella mentale di zia Lidia.
La società e le protagoniste stesse non sono ritratte con condiscendenza ma con doloroso occhio critico, mentre dalla narrazione traspare la forza del ricordo, della speranza e della resilienza.
La perdita della madre
Daria Bignardi, conosciuta soprattutto per la sua carriera in tv, è approdata alla letteratura con il romanzo Non vi lascerò orfani, in cui racconta il dolore per la perdita della madre Gianna, il controverso e intenso rapporto con lei e i sentimenti che hanno accompagnato questa relazione; in un modo intimo, sincero e colloquiale, utilizzando soprattutto aneddoti quotidiani, Daria ci fa conoscere pregi e difetti della mamma e di tutta la famiglia, una tribù unita, simpatica e amorosa, con i suoi codici, manie e abitudini.
La morte della persona che l’ha messa al mondo e probabilmente la conosce più di chiunque altro, è per Daria un momento catartico, l’occasione di ripensare alla vita straordinaria della mamma e a tutti quei piccoli momenti vissuti con lei, che assumono ora un valore ancora più grande. Questo ascolto ti farà entrare nel mondo dell’autrice senza fare rumore e, se anche tu hai vissuto un’esperienza come la sua, sarà un sollievo immedesimarti nel suo vissuto e nelle sue sensazioni.
La difficoltà di diventare madre
In Cose che non si raccontano, Antonella Lattanzi condivide in forma narrativa la propria esperienza di desiderio e ricerca di maternità: un viaggio intimo e straziante tra scelte difficili, aborti volontari, tentativi falliti, ossessione e dolore. Quello che emerge è un racconto lucido e travolgente, che affronta senza filtri la fatica fisica e psicologica di chi desidera un figlio ma si scontra con limiti, colpe, attese e ingiustizie.
Con uno stile potente e serrato, l’autrice dà voce a una domanda universale che tocca molte donne: quanto costa inseguire un sogno di maternità? Un romanzo autentico e coraggioso, che rompe i tabù e restituisce dignità ai silenzi.
La psicologia dell’essere madre, al di là dei luoghi comuni
Massimo Recalcati è un apprezzato psicanalista lacaniano che nei suoi saggi affronta con grande capacità divulgativa e chiarezza nell’esposizione temi di grande interesse per la società, senza mai cadere nella banalizzazione e nemmeno in astrusi tecnicismi. Dopo essersi occupato del padre, questa volta l’autore prende in considerazione la delicata e fondamentale figura della madre. Avvalendosi di referenze letterarie, cinematografiche, mitologiche, sacre, psicanalitiche e psicologiche, Recalcati spinge a riflettere sulle “mani della madre”, quelle stesse mani che condizioneranno la costruzione di sé del figlio, il suo valore e rapporto con il mondo, e sulla figura della genitrice, sospesa tra una visione patriarcale che la vuole madre amorosa che si annulla per la prole, e una ipermoderna che vede la donna oppressa dal ruolo di madre e i figli come ostacolo alla sua realizzazione personale.
La complessità del ruolo materno è affrontata da Recalcati con linguaggio psicanalitico ma comprensibile a tutti, e il suo pensiero può essere sintetizzato in questa frase contenuta nell’opera:
“Il legame con la madre è una donazione che rende possibile la trasmissione non solo della vita in quanto tale, ma del sentimento della vita, del desiderio di vivere… Bisogna riconoscere nelle sue mani l’ospitalità senza proprietà di cui la vita umana necessita. Bisognerebbe rintracciare nel suo dono del respiro la possibilità che la vita abbia un inizio e che possa ogni volta ricominciare.”
Vuoi saperne di più sul tema della maternità e la genitorialità? Scopri subito la nostra sezione dedicata a Relazioni, genitorialità e sviluppo personale con altri ascolti che parlano di mamme.