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Distopie made in Italy

Distopie made in Italy

Sottogenere della fantascienza, le distopie ci mettono faccia a faccia con i pericoli del futuro e raccontano come la società e il mondo odierno potrebbero evolversi. Pandemie (raccontate ben prima che il Covid stravolgesse le nostre vite), catastrofi climatiche, dittature, umanità in estinzione… tutte previsioni poco ottimiste che ci riportano a titoli cult del genere come 1984 di George Orwell, Il mondo nuovo di Aldous Huxley, Farenheit 451 o Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood. Nonostante descrivano scenari diversi, queste opere hanno in comune una cosa: sono state tutte scritte da autori di lingua inglese.

In effetti, il genere distopico non sembra avere mai interessato particolarmente gli scrittori italiani ed è sempre stato appannaggio quasi solo di anglosassoni; eppure, spulciando tra i romanzi nostrani si trovano tanti interessanti esempi di libri distopici, alcuni ambientati proprio nel nostro paese, seppur molto diverso da come lo conosciamo oggi, altri invece in territori misteriosi.

Se sei un amante delle utopie negative e ti intrattieni immaginando mondi da incubo, eccoti qualche esempio di distopie made in Italy da non perdere.

2119 - La disfatta dei sapiens

Il debutto letterario di un’artista così fuori dagli schemi come Sabina Guzzanti non poteva che essere imprevedibile; e infatti la regista, sceneggiatrice e attrice ha spiazzato tutti scrivendo un romanzo distopico in cui non manca l’ironia. La Guzzanti ti trasporterà nel 2119, in un mondo completamente deturpato dai disastri ambientali e dove la popolazione è nettamente divisa tra una minoranza di miliardari potentissimi e una maggioranza di migranti ambientali senza nessun diritto; ad occuparsi di scuola, giustizia e informazione sono i robot, fatta eccezione per Holly, l’unica testata giornalistica scritta da umani. Sarà proprio Holly a dover salvare gli abitanti del pianeta da un pericoloso esperimento informatico…
Oltre che di diseguaglianze economiche e cambio climatico, il romanzo parla anche dei pericoli della dipendenza dalla tecnologia, ma lo fa senza appesantire, con un ritmo incalzante e uno stile che diverte e fa pensare.

Qualcosa, là fuori

E’ l’anno 2082 e l’Europa è devastata dai cambiamenti climatici: i fiumi sono aridi, il terreno secco, le case sono state abbandonate e migliaia di “migranti climatici” lasciano l’Italia nella speranza di raggiungere la Scandinavia, l’unico territorio ancora abitabile. Tra di loro c’è Livio, un anziano signore con una coscienza ecologista che però non gli ha risparmiato di dover condividere il triste destino dell’umanità. Con poche speranze di sopravvivere, Livio utilizzerà gli ultimi risparmi per affrontare il difficile viaggio, insieme a tanti altri disperati. Non c’è solo il dramma del clima in questo piacevole romanzo distopico di Bruno Arpaia, ma si toccano anche altri temi controversi: corruzione, razzismo, violenza, vecchiaia. Tanti spunti importanti per riflettere sul futuro che potrebbe aspettarci e sensibilizzare sull’importanza di invertire la rotta.

Elianto

Originale e divertente come sempre, Stefano Benni questa volta da libero sfogo alla fantasia creando una serie di mondi fantastici nei quali si muovono diversi, irresistibili personaggi; nonostante la realtà descritta sia fittizia, vi si possono facilmente rintracciare i difetti e i problemi del nostro quotidiano, riportati dall’autore con intelligenza e humor. Se ami lo stile inconfondibile di Benni e hai voglia di un ascolto scoppiettante nel quale si mescolano fantasy, satira, filosofia, fantascienza e tanto altro, amerai alla follia questo audiolibro, letto egregiamente da Vittorio Guerrieri.

Le meraviglie del duemila

Nel 1907, il famoso scrittore di romanzi d’avventura Emilio Salgari immagina un salto nel futuro di 100 anni, dal 1903 al 2003, compiuto da due uomini che, a contatto con una nuova realtà così frenetica dominata da meraviglie tecnologiche, non riescono a sopportare il cambio e finiscono in manicomio. Salgari aveva una grande qualità: sapeva nutrire la sua fantasia con la lettura, che gli permetteva di immaginare mondi esotici e straordinari senza necessità di viaggiare; in questo caso, lo scrittore riesce brillantemente a predire l’uso di tecnologie attuali e di alcuni cambiamenti sociali e politici che avverranno negli anni successivi.

L'Azienda

Ne L’azienda si racconta di un futuro né troppo distante né troppo diverso dal mondo di oggi, un futuro nel quale “l’azienda” è l’organo di governo mondiale che controlla ogni ambito della vita dei cittadini; è qui che lavora la protagonista Cinzia, che ce ne racconta il funzionamento dall’interno e con l’entusiasmo di chi aderisce completamente al sistema. Per l’autore il racconto distopico è funzionale allo stimolare la riflessione del lettore, che viene spinto a porsi delle domande sul mondo nel quale vive e a interpretare il presente sotto una luce nuova.

Anna

In una Sicilia arsa dal sole e profondamente inospitale, che conserva però alcuni sprazzi della bellezza passata, un virus chiamato “la rossa” uccide tutti gli adulti e risparmia i più piccoli, condannandoli però a morte sicura una volta cresciuti. In questo scenario apocalittico, una ragazzina dovrà cercare di cavarsela mentre protegge il fratellino.
Ammaniti si cimenta con il genere distopico e, a detta degli ascoltatori, ci riesce piuttosto bene, dando vita a un’opera cruda, dolce e commovente.

Time Deal

Il mondo come lo conosciamo oggi non esiste più, una guerra nucleare ha distrutto tutto e l’unico luogo dove la vita continua è un’isola dell’oceano Pacifico; ad Aurora, la capitale dell’isola, gli abitanti possono fermare il tempo e rimanere giovani per sempre grazie a un farmaco, il Time Deal. Naturalmente non è tutto rose e fiori e qualcuno ha deciso di smascherare i pericoli della medicina miracolosa prodotta dalla TD Pharma… Grazie a una trama avvincente e uno stile scorrevole e fresco, l'autore conquista e inquieta con una storia solo all’apparenza lontana da noi, ma che in realtà ci riguarda molto da vicino.

La fine del cerchio

Beatrice Masini, autrice di oltre 20 libri per ragazzi, propone questa volta un breve romanzo distopico ambientato sulla Terra che, dopo essere stata abbandonata dagli umani in seguito a una catastrofe, viene ripopolata da piccoli gruppi di bambini inviati in vari punti del pianeta. Bambini che devono cominciare da zero a conoscere questo mondo, per i quali tutto è nuovo e può essere scoperto con curiosità, entusiasmo e l’ingenuità tipica dell’infanzia. L’intento della scrittrice è quello di trasmettere un messaggio di speranza riportandoci all’inizio di tutto, in una Terra pura e incontaminata dove il valore della vita e delle cose è ancora tutto da decidere e i bambini hanno il potere di disegnare il futuro.

Se ti sono piaciuti i nostri suggerimenti e non vedi l’ora di immergerti in altri ascolti carichi di tensione e previsioni poco rassicuranti sul futuro, leggi il nostro articolo dedicato agli imperdibili audiolibri distopici.

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