36 libri pubblicati e quasi 200 milioni di copie vendute: sono i numeri impressionanti di Ken Follett, uno degli scrittori più letti e amati del mondo. Un autore in grado di trasportare lettori e lettrici in un mondo ricco di suspense, dove la storia si mescola efficacemente al thriller per dar vita a trame avvincenti, popolate da personaggi carismatici che lasciano il segno.
È naturale quindi che si sia creata molta aspettativa per il nuovo romanzo di Follett, disponibile da oggi - 26 settembre 2023- in libreria e su Audible. Le armi della luce è il quinto capitolo della saga di Kingsbridge, che arriva 34 anni dopo la pubblicazione de I pilastri della terra, il primo volume della serie e ad oggi il libro di maggior successo dello scrittore. Ambientata nel medioevo, la saga di Kingsbridge narra la costruzione di una cattedrale gotica nel paese immaginario di Kingsbridge, che fa da contorno alle avventure dei protagonisti e ai fatti storici dell’epoca.
Il nuovo romanzo si svolge tra il 1792 e il 1824, quando a Kingsbridge l’industrializzazione inizia a mettere in crisi il vecchio mondo rurale e la tradizione tessile della città, mentre la guerra con la Francia di Napoleone raggiunge il suo culmine con la battaglia di Waterloo. In questo contesto difficile, una serie di personaggi collegati tra loro si trovano a dover affrontare i cambiamenti portati dalle macchine e le rivolte dell’epoca; chi combatte per un futuro libero dall'oppressione si scontra con chi cerca di mantenere ad ogni costo i propri privilegi, in un affascinante quanto intricato intreccio.
Riccardo Mei, narratore di grande esperienza, è la voce di Ken Follett per l’Italia. In questa intervista, ci racconta la sua esperienza come lettore di Le armi della luce e il suo rapporto con le opere di Ken Follett e con gli audiolibri in generale.
Ciao Riccardo, puoi presentarti brevemente per i lettori del blog di Audible?
Ciao a tutti i lettori del blog di Audible! E’ un piacere potersi rivolgere direttamente al proprio pubblico, come se fossimo a un concerto o in teatro…e lo siamo, in effetti, su questo teatro e palcoscenico virtuale. ;-)
Sono Riccardo Mei, attore e cantante, da oltre vent’anni voce di programmi televisivi molto amati dal pubblico: dal Kilimangiaro a FREEDOM, dai documentari di National Geographic a Superquark, Gaia e Geo, passando per le biografie di attori, registi, star del rock e pop su Sky Arte.
Sono anche interprete di romanzi di successo in versione audiolibro per Audible e Storytel.
Ho cominciato la mia carriera come cantante di jazz, per poi passare al cinema in veste di attore e al teatro come autore e interprete; ho dato voce a campagne pubblicitarie di vario tipo.
Su Audible ci sono oltre 60 titoli narrati da te. Quando e perché hai cominciato a dedicarti alla narrazione di audiolibri e cosa ami di questa attività?
Ho iniziato a lavorare per gli audiolibri nel 2016, quando l’interesse per questo magnifico modo di fruire della scrittura stava iniziando a prendere piede e conquistare una piccola fetta di mercato anche in Italia. Mi trovavo in uno studio di registrazione a Roma, e alla fine del mio turno ho sentito che nella sala accanto stavano facendo dei provini per audiolibri: ho chiesto se potevo farlo anch’io.
La curatrice mi ha dato qualche pagina da leggere all’impronta: sono andato al leggio e ho iniziato. Dopo una pagina di lettura, lei mi ha fermato dicendo: “Riccardo, ma io conosco perfettamente la tua voce e soprattutto la tua lettura! Sei bravissimo, poi così all’impronta! Guarda, cominceremo prestissimo a lavorare insieme!” Era l’ottima Flavia Gentili di Emons Audiolibri con la quale ho infatti iniziato poco dopo a lavorare: abbiamo fatto insieme i primi tre straordinari volumi del ciclo I Pilastri della Terra, e poi tanti altri bei romanzi di altri autori.
Il primo, meraviglioso lavoro che ho avuto la gioia pura di interpretare è stato, pensate, Il Dottor Zivago, di Boris Pasternak! E’ stato un viaggio nell’iperuranio della grande letteratura, e un lavoro complesso per i tanti personaggi a cui dare voce, carattere, respiro, vita. Una sfida, soprattutto, che mi ha coinvolto sul piano emotivo: i sentimenti espressi erano così profondi, veri e toccanti, che più volte ho dovuto interrompere la registrazione per trattenere le lacrime.
Immedesimarsi nei personaggi, specie in situazioni drammatiche, può essere persino spossante. Perché per me leggere vuol dire vivere quelle emozioni, e cerco sempre il modo più naturale e vero di farlo. Ogni volta io vedo, visualizzo la situazione, la vivo, immagino le distanze, gli spazi e le relazioni fra i personaggi, respiro gli odori, il clima, e di conseguenza cerco di esprimere i toni di voce appropriati; è come se ogni volta io fossi in scena nel film di quel romanzo.
E non solo nel ruolo del protagonista, ma in tutti i ruoli! Il che mi pone per certi versi in una condizione privilegiata, ed è anche estremamente coinvolgente, perché devo rispettare i caratteri di tutti i personaggi, uomo o donna o bambino.
In Zivago, ad esempio, ci sono molti personaggi femminili che inoltre parlano spesso fra loro: una cosa non semplice da rendere, quando si va di battuta e tra le battute non è scritto alcun ‘disse o ‘rispose’; ecco, in quei casi è utile, e a mio avviso quasi indispensabile, ‘cambiare’ voce, per far capire chi è che sta parlando. Questo è il modo in cui interpreto il mio ruolo di attore, al servizio dell’ascoltatore, che è il mio pubblico. E al quale ho il dovere di dare la verità del testo. La mia verità, naturalmente, dal momento che ogni cosa che si fa è una scelta, e può anche darsi che un ascoltatore avrebbe immaginato quella frase detta in un modo diverso, ma io sono sempre sincero e fedele al testo, che contiene in sé le indicazioni emotive per dare un carattere ai personaggi.
Leggere un audiolibro è un lavoro che io vedo collocato fra il teatro e il radiodramma, è un mestiere, un lavoro, che amo moltissimo perché permette di entrare nel cuore di ogni personaggio, al quale si dà voce e quindi vita. Non è una semplice ‘lettura’, che potrebbe fare chiunque, ma una interpretazione, una lettura attoriale. Una lettura ‘normale’ potrebbe farla infatti anche una voce sintetica, un A.I, ma qui entriamo in un campo delicatissimo, un futuro inquietante che preoccupa tutti, in ogni professione, e mi fermo.
Parlaci di Le armi della luce: cosa ti ha affascinato di questo romanzo e quali sono state le sfide principali che ti sei trovato ad affrontare in questa lettura?
Ormai ho interpretato così tante pagine di Ken Follett, svariate migliaia, che ogni volta è quasi come ritrovare un amico, o ascoltare un disco di un cantante o un musicista che ami, e ne riconosci stile e ritrovi il suo mondo espressivo. Anche per Le Armi della Luce è stato così, e mi sentirei di dire che forse in questo romanzo Follett è stato persino più bravo del solito.
Non tanto e non solo per la sua proverbiale capacità di raffigurare le scene, gli ambienti, i quadri storici, che dipinge vividamente e accuratamente grazie alla sua grande e consumata abilità di scrittore, ma soprattutto nella costruzione a tutto tondo dei personaggi, nelle loro sfaccettature emotive, nelle loro contraddizioni e nell’evoluzione del loro carattere nel tempo, di fronte al cambiamento della società che influisce su di loro e sulle loro vite.
La sfida, nell’interpretare in voce quest’ultimo romanzo, è stata quindi più che mai quella di rendere veri tutti i personaggi, molti dei quali hanno un’evoluzione emotiva durante la vicenda, senza farne dei cliché, rispettando i loro cambiamenti.
Quello che mi ha più affascinato di questo romanzo, Le armi della luce, è la sua sorprendente e quasi sconvolgente attualità: gli avvenimenti sono ambientati ai tempi della prima rivoluzione industriale, con l’avvento dei primi telai tessili a vapore e la nascita delle prime corporazioni di operai, osteggiate in ogni modo dai potenti dell’epoca, insomma la nascita della lotta di classe.
E la crisi del lavoro, la disoccupazione, la crisi economica, nascono e si alimentano dalla guerra che in quel momento imperversa, con Napoleone che porta il conflitto in tutta Europa, determinando una crisi economica ancora più grande per tutti gli Stati europei.
Tutto ciò, purtroppo, suona terribilmente attuale alla luce della folle ‘guerra’ che oggi sta indebolendo economicamente gli stati europei a vantaggio di altri fornitori di energia. Le analogie sono molto forti, precise, e direi sottolineate non casualmente da Follett. Per tutti questi motivi, è un romanzo anche estremamente moderno.
Essere la voce dei libri di Ken Follett per gli italiani è una responsabilità importante. Come la vivi? Qual è il tuo rapporto con questo autore e le sue storie?
Come interprete dei romanzi di questo grande autore, sento la gioia e la responsabilità che ne derivano, il mio impegno è sempre massimo e, pur conoscendo bene la lingua inglese, controllo sempre tutti i nomi e le pronunce.
Il mio rapporto con Ken Follett è di grande stima, perché con ogni suo libro ci fa viaggiare nel tempo e, mettendo in scena le emozioni umane dei protagonisti, ci fa capire il periodo storico meglio di una lezione di storia. Inoltre, almeno da quello che si intuisce dai romanzi, credo di condividere molte cose della sua visione del mondo.
Prima di Le armi della luce, che altri audiolibri di Ken Follett hai narrato? Ci sono uno o più romanzi di questo autore con cui hai un rapporto speciale?
Sono entrato nel mondo di Follett con I Pilastri della Terra, ed è un ciclo che mi ha conquistato per la sua forza, bellezza e profondità.
Poi ho letto anche diversi altri suoi romanzi, a cominciare dal suo esordio assoluto, il piccolo libro per ragazzi Il Pianeta dei Bruchi, che era a mio avviso un esperimento, e mostra uno stile già personale ma che doveva ancora svilupparsi. Tuttavia, è comunque un romanzo e un audiolibro godibile, nel quale, visto il tono rivolto ai ragazzi, mi sono divertito a dare ad alcuni personaggi un caratterizzazione vocale più marcata, quasi da cartone animato.
La cosa che mi ha meravigliato di questo piccolo romanzo è il finale, un po’ frettoloso: fa pensare che l’editore, a suo tempo, gli abbia chiesto di tagliare delle pagine per poterlo pubblicare. Altrimenti Follett avrebbe certamente sviluppato meglio le situazioni che aveva imbastito.
Fra gli altri suoi romanzi uno che mi è piaciuto moltissimo è Una fortuna Pericolosa, un grande libro, tradotto dalla bravissima Roberta Rambelli. Un storia costruita magistralmente e che evidenzia anche un’altra della caratteristiche che rendono i romanzi di Ken Follett avvincenti e preziosi: la capacità di indagare nei meandri della storia e far capire quello che spesso non viene raccontato, cioè i retroscena economici e il ruolo delle banche, che in molti casi determinano anche gli esiti delle guerre.
Un capolavoro, a mio avviso il più riuscito dei romanzi di Ken Follett insieme a Mondo senza fine e I Pilastri della Terra.
Ai quali aggiungerei quest’ultimo romanzo che ho interpretato, Le armi della luce.
Ken Follett ha dichiarato che, per documentarsi per quest’ultimo libro, ha studiato dal vivo il funzionamento dei filatoi multipli e dei telai a vapore del diciottesimo secolo, e ha trascorso una settimana sul campo di battaglia di Waterloo. Tu invece come ti prepari - se ti prepari in anticipo - per la lettura di un audiolibro?
Quando devo interpretare un romanzo, anche nel caso di Follett che conosco benissimo, mi documento prima sul romanzo, leggo la sinossi, le presentazioni, e leggo sempre diversi capitoli per entrare nel clima della storia e conoscere i caratteri dei personaggi. Nel caso di un romanzo breve, lo leggo interamente. Nel caso dei romanzi di Follett, specie quelli consistenti, non li leggo prima interamente, perché spesso mi chiedono l’urgenza di avere i file audio e non ci sarebbe il tempo di farlo, ma anche perché in questo modo mi lascio il gusto di scoprire, come il lettore e l’ascoltatore, le dinamiche fra i protagonisti.
A parte essere un narratore, sei anche un ascoltatore di audiolibri o podcast? C’è qualche titolo del nostro catalogo che hai amato particolarmente e che vorresti consigliare?
Se sono anche un ascoltatore di audiolibri? Ma come faccio se la giornata è di sole 24 ore e io devo sempre registrare? Scherzi a parte, se avessi a disposizione giornate di 48 ore -magari!- beh, oltre ad occuparne subito gran parte dedicando più tempo a tutto quello che amo ma non ho mai abbastanza tempo per fare (cantare dal vivo, scrivere nuovi spettacoli teatrali e musicali, recitare, viaggiare, girare in moto, fare immersioni, suonare di più, etc.), allora avrei anche più tempo per ascoltare!
Se mi chiedete dei consigli di ascolto fra i tanti romanzi che ho interpretato, c’è un ciclo letterario che ha avuto davvero un grande successo nella versione audiolibro sulla piattaforma Audible, una serie che amo molto: The Witcher, le avventure straordinarie di Geralt Di Rivia, lo “Strigo”, scritte da Andrzej Sapkowski.
Un personaggio letterario che ha spopolato prima come videogioco e poi ha visto il successo mondiale dei romanzi. Di recente ne hanno tratto la serie tv Netflix.
Geralt è un personaggio molto interessante che si muove in un universo fantastico collocato in un’Europa simil medievale, dove sono presenti diverse razze, elfi, nani, e poi stregoni e streghe, mostri e svariate creature misteriose, guerre fra reami dai nomi esotici, magia e lotte di potere, amore, amicizia e tutto quello che ci affascina nei romanzi fantasy, con tratti che talvolta si avvicinano all’horror. Ma Geralt, assoldato dai potenti per eliminare i mostri grazie alla sua straordinaria abilità fisica e ai suoi poteri speciali, è in realtà un personaggio nobile, colto e con una sua morale: non uccide sempre i mostri che che gli hanno chiesto di eliminare, perché spesso il vero mostro è chi lo ha assoldato.
Quello di The Witcher è un ciclo che è cresciuto di romanzo in romanzo come qualità di scrittura, e che mi ha dato modo di interpretare tantissimi personaggi strani, nani, elfi, draghi, anche entità mostruose e soprannaturali, e quindi di inventare per loro delle voci speciali e inconsuete. Fra le migliaia di recensioni e commenti positivi sulla pagina di Audible, più d’uno ha scritto che ascoltare la mia interpretazione dei romanzi è molto meglio che vedere la serie tv, e questo mi ha scaldato il cuore. Non avete idea di quante persone mi chiedano amicizia su Facebook o Instagram per farmi i complimenti per come ho interpretato questi romanzi, e soprattutto per sapere quando usciranno gli ultimi tre libri del ciclo: anche io non vedo l’ora di registrarli e terminare così questo magnifico ciclo di romanzi. Non mi resta ora che augurare buon ascolto a tutti!
Se ti abbiamo incuriosito, su Audible puoi ascoltare Le armi della luce e moltissimi altri titoli di Ken Follett e letti da Riccardo Mei!