Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta adolescente. Ma è proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s'è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, in una città che pare non offrire né risposte né scampo.
Copertina: © Netflix. Used with permission © 2019 Edizioni E/O
Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de' Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l'amore per l'arte e la cultura.
Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. Fra loro c'è anche una donna d'infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo. Nell'arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte.
Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l'inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici e mercenari svizzeri sanguinari.
Prima della scienza, prima della religione, c'è il mito. Modo ingenuo - ci dicono -, modo fantasioso, spregiudicato e prescientifico, di spiegare l'origine delle cose e degli uomini, gli usi, i costumi e le leggi. Filologia, etnografia, antropologia hanno lacerato il velo del mito, evidenziandone le radici ideologiche, il retroterra di superstizione e di magia. Ma i miti, così dissezionati, ci vengono restituiti alla stregua di freddi reperti anatomici, buoni tuttalpiù per qualche museo.
Robert Graves è riuscito a rianimare questa materia ormai inerte, restituendocela con tutto il suo splendore, il suo sense of wonder e (anche) of humour. I miti greci, pur senza dover invidiare nulla ad altre raccolte analoghe condotte sulla scorta della filologia e dell'erudizione, ha un pregio fondamentale: i centosettantuno capitoli che lo compongono si snodano con la sveltezza e col brio di un racconto ben scritto, di una rievocazione partecipe e disincantata al tempo stesso, di un mondo incantato e incantevole. Nessuna retorica, nessun manierismo: le gesta degli dèi e degli eroi, che di per sé tendono all'epico, sono costantemente ricondotte alla nostra misura umana, immerse come sono nella quotidianità (sia pure dell'antica Grecia). Così Zeus, Era, Afrodite, Eracle compiono non solo prodigi e grandi imprese, ma sono afflitti da acciacchi, perseguitati dalla sfortuna, schiattano di rabbia, si concedono scappatelle e hanno le paturnie.
E tutto senza "smitizzare" i miti, ma - al contrario - con la preoccupazione di salvaguardarne, assieme alla sostanza, anche il sapore, con uno stile e un piglio che debbono più alla grande lezione del Ramo d'oro di Frazer che al forse necessario ma anche triste lavoro di scavo di un Freud, di uno Jung, di un Kerényi.
Mentre Ronnie Joe Waddell sta per salire sulla sedia elettrica, la dottoressa Kay Scarpetta, capo dell'ufficio di medicina legale della Virginia, è intenta ai preparativi necessari per eseguirne l'autopsia. Ma la morte dell'uomo non è il solo evento di cui Kay debba occuparsi in quella fredda notte di dicembre. Poche ore prima è stato ritrovato un bambino col corpo orribilmente mutilato: un episodio di violenza sessuale che mostra inquietanti affinità con l'assassinio per cui Waddell è stato condannato.
Ma allora, chi è salito sulla sedia elettrica? Cosa lega questi due fatti avvenuti a più di dieci anni di distanza e ai quali faranno seguito numerosi altri delitti? Chi è lo spietato assassino? E, soprattutto, perché Kay Scarpetta è la principale sospettata? Tutto congiura contro Kay. Questa volta neppure la scienza sembra in grado di fornirle la prova in grado di scagionarla.
L'autore di "Breve storia di (quasi) tutto" ci accompagna nel viaggio più affascinante: quello dentro di noi.
Bill Bryson è un insostituibile compagno di viaggio, qualunque siano la meta e il percorso. Questa volta ci guida in una interessante passeggiata all'interno del corpo umano, dalla testa ai piedi. Molti di noi, infatti, non hanno un'idea precisa di come il corpo funzioni in tutte le sue parti e di cosa succeda al suo interno, della sua capacità di difendersi dalle malattie e di guarire, ma anche dei numerosi modi in cui qualcosa può andare storto... Questo libro è la cura perfetta per debellare la nostra ignoranza, grazie a dosi massicce di irresistibili aneddoti e informazioni curiose (sapevate ad esempio che nel tempo impiegato a leggere queste poche righe avete prodotto un milione di globuli rossi?)
L'autore di "Breve storia di (quasi) tutto" è alle prese con il miracolo della vita, della morte e di tutto quello che ci sta in mezzo: una straordinaria esplorazione condotta secondo lo stile tipico di Bryson, che sa rendere ogni argomento comprensibile e divertente per ogni tipo di ascoltatore.
Se ti dicono che il mondo è sbagliato e non puoi fare nulla per aggiustarlo, hai due possibilità: ti rassegni a vivere una vita che non è la tua, con il dubbio dì sprecare tempo prezioso, o ti rimbocchi le maniche e provi a migliorare le cose, un bambino alla volta.
È quello che sceglie Nicolò, vent'anni carichi di domande, di energia e di un'inestinguibile ricerca di senso. A casa, in Italia, mancano le risposte, le prospettive di un futuro che lo riempia, così sceglie di partire. Lo zaino che si porta è leggero: è convinto di trattenersi in India, nell'orfanotrofio di Dayavu Home, per qualche mese. Ma non sa che in quell'angolo remoto di mondo la sua vita è destinata a cambiare. Perché presto scoprirà che una vacanza da "volonturista" non è quello che sta cercando.
I venti bambini che incontra sono stati abbandonati dalla società ma nonostante questo, ogni giorno gli insegnano che si può sempre rinascere. E anche se Nicolò sa bene che la battaglia contro il male è persa in partenza, capisce che vale la pena di rischiare tutto per regalare un solo sorriso ai suoi ragazzini. Così decide di restare: Dayavu Home diventa la sua Casa, Joshua, direttore dell'orfanotrofio e suo mentore, un secondo Padre e i bambini la sua Famiglia.
"Bianco come Dio" è la loro storia, il racconto che Nicolò ha scritto - prima su un blog e poi su Facebook - per raccogliere fondi destinati alla struttura e agli studi dei ragazzi. È la testimonianza semplice e sincera di una passione contagiosa che vuole cambiare il mondo, sorriso dopo sorriso.
Beppe Severgnini credeva esistesse un modo nuovo di viaggiare, di fare giornalismo, di coinvolgere i lettori. E s'è inventato "Italians".
Il forum viene seguito in cinque continenti, da dieci anni. Gli italians scrivono, raccontano, commentano, spiegano il mondo che vedono. Beppe in questi anni è passato a trovarli, li ha conosciuti, s'è fatto una pizza con loro. E racconta com'è andata. Ne è nato un affresco degli italiani che vivono all'estero, delle loro idee e delle loro abitudini, del loro lavoro e delle loro scoperte; e, insieme, un ritratto agrodolce dell'Italia vista da lontano.
Un libro di viaggi diverso: fresco, ironico, moderno, scandito da ottanta "pizze italians" nei luoghi più disparati del pianeta. A Kabul e a Beirut, dove si sono scontrate con alcune difficoltà locali; a Los Angeles e a San Francisco, dove hanno coinciso con un'elezione presidenziale; ad Atene e a Pechino, quando si sono messe sulla scia di un'Olimpiade. In tutta Europa - da Londra a Lisbona, da Monaco a Mosca - dove gli italiani studiano, insegnano, lavorano, abitano, s'innamorano.
Se è vero che internet sta cambiando il modo di comunicare e fare informazione, "Italians" è ormai più di un forum. È diventato una parola nuova: indica la nostra emigrazione più recente ed esuberante. Gli italians scrivono, raccontano, spiegano, domandano, discutono, protestano (parecchio). Ma, soprattutto, confrontano.
Due giovani amici, Alberto e Raimondo, per sfuggire alla noia e alla mancanza di prospettive delle loro esistenze si inventano una serie di interviste con alcuni famosissimi personaggi della scena rock, e riescono a venderle a uno sprovveduto quanto presuntuoso editore. Ne nasce una serie di vicende picaresche che portano i due amici dall'Italia agli Stati Uniti, tra continue sorprese e avventure tragicomiche, alla ricerca di se stessi e alla scoperta del mondo. Una successione di capitoli concatenati tra loro ma autosufficienti come storie brevi, ciascuno recante per titolo un nome, che a seconda dei casi è di persona, di luogo o anche di oggetto.
Perché "Parità in pillole"? E che cosa contengono queste pillole? Per rispondere alla prima domanda, basta guardarsi attorno. Viviamo in una società "a gradini" che ancora oggi offre opportunità diverse a soggetti con caratteristiche differenti: non solo a uomini e donne, ma anche a bianchi e neri, persone etero- e omosessuali e via dicendo. Siamo talmente abituati a vederci attorniati da queste situazioni di privilegio e discriminazione che talvolta non le riconosciamo neppure come tali o le consideriamo "normali". Ma siamo sicuri che, a prescindere dalla nostra personale condizione di privilegio, possiamo vivere sereni in un mondo in cui una donna, a pari mansioni e competenze, guadagna meno di un uomo, o dove chi non risponde a canoni estetici più o meno espliciti si vergogna e magari non trova nemmeno lavoro, o dove un uomo non può permettersi di essere emotivo?
Ecco, quindi, il senso di questo libro: offrire uno strumento per costruire rapporti paritari e porre le basi per una società davvero inclusiva, dove tutti, anche coloro che stanno in posizioni di potere, possano trarne beneficio e vivere meglio. A questo scopo - passiamo ora al contenuto delle pillole -, l'autrice Irene Facheris esamina una a una le discriminazioni più diffuse (dalla rape culture al sessismo benevolo, dalla omobitransfobia al classismo) per invitare tutte e tutti a diffondere attivamente una sensibilità nuova. Perché - come spiega Facheris - "il personale è politico" ovvero, se il mio problema è diffuso, non è più solo mio e insieme possiamo affrontarlo più efficacemente. E, solo insieme, scopriremo quanto la parità possa renderci felici.
Il mondo di oggi non sarebbe lo stesso senza Cleopatra, una sovrana colta, intelligente e dotata di una straordinaria abilità sia sul tavolo delle trattative che nelle guerre. Una donna di potere incredibilmente moderna per il passato e allo stesso tempo capace di provare grandi passioni amorose. Ma chi era veramente l'ultima regina d'Egitto?
Lei, infatti, è nell'immaginario di tutti, però la sua figura storica è ancora in parte poco conosciuta e non priva di aspetti enigmatici a causa dei pochi dati certi che la riguardano. Alberto Angela ha deciso di ricostruire la vita e le abilissime mosse sullo scacchiere internazionale, ma anche gli amori e le passioni della regina che in un certo senso ha conquistato Roma, rintracciando le fonti storiche e consultando gli studi moderni, e accompagnandoci per mano tra le caotiche strade della capitale del mondo antico, sulle banchine dell'esotico porto di Alessandria d'Egitto e sui sanguinosi campi di battaglia, alla scoperta di persone, storie, usi e costumi.
Alberto Angela è in grado di farci rivivere in prima persona il periodo che ha segnato un cambio epocale nella storia romana, dal racconto minuto per minuto dell'uccisione di Giulio Cesare che decreta la fine della Repubblica alla morte di Antonio e Cleopatra (la cui tomba non è ancora stata ritrovata!) fino alla nascita dell'Impero con Augusto al potere.
"Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l'eternità" è un viaggio nel tempo tra Occidente e Oriente, per riscoprire con uno sguardo nuovo una donna carismatica e intelligente e un periodo storico affascinante e convulso, ricco di contraddizioni, intrighi, passioni e guerre che hanno segnato il nostro presente e contribuito a rendere il mondo il luogo che oggi tutti noi conosciamo.
Dal 6 Aprile ogni giorno un nuovo episodio dei Perchè:
- 06.04.2020 - Alessandro Barbero, Perché la Storia,
- 07.04.2020 - Federico Fubini, Perché l'Economia,
- 08.04.2020 - Massimo Recalcati,Perché la Psicoanalisi,
- 09.04.2020 - Maurizio Ferraris, Perché la Tecnologia,
- 10.04.2020 - Luca De Biase, Perché il Lavoro,
- 11.04.2020 - Severino Salvemini, Perché il Management,
- 12.04.2020 - Monica Guerritore, Perché il Teatro,
- 13.04.2020 - Massimo Cacciari, Perché la Filosofia,
- 14.04.2020 - Piergiorgio Odifreddi, Perché la Logica,
- 15.04.2020 - Maurizio Bettini, Perché il Mito,
- 16.04.2020 - Stefano Massini, Perché il Racconto,
- 17.04.2020 - Alessandro Piperno, Perché il Romanzo,
- 18.04.2020 - Massimo Montanari, Perché la Cucina,
- 19.04.2020 - Paolo Crepet, Perché la Diversità,
- 20.04.2020 - Guido Barbujani, Perché la Razza,
- 21.04.2020 - Giorgio Conte, Lucilla Conte, Perché la Poesia,
- 22.04.2020 - Mario Tozzi, Perché la Terra,
- 23.04.2020 - Gustavo Zagrebelsky, Perché il Diritto,
- 24.04.2020 - Marco Tullio Giordana, Perché il Cinema,
- 25.04.2020 - Gherardo Colombo, Perché la Costituzione.
Perché si studia la storia? Perché appassiona così tanto? È all'origine di tutte le letterature e di tutte le religioni. Omero racconta la guerra di Troia, la Bibbia stessa contiene le grandi vicende che sono accadute al popolo ebraico. Abbiamo tutti bisogno di sapere chi eravamo, cosa c'è stato prima di noi. E poi ci sono i protagonisti stessi che vogliono lasciare traccia di sé.
Matthias Hegel è un fonetico forense e il miglior audio-profiler in Germania. È in grado di creare un profilo psicologico e ottico di una persona attraverso suoni, rumori, dialetti e colore della voce. Grazie a lui alcuni dei criminali più pericolosi sono ora dietro le sbarre. Ricattatori, sequestratori di ostaggi, assassini, dei quali gli investigatori avevano solo brevi estratti audio. Hegel è affascinante, carismatico, difficile da decifrare. Ed è in isolamento.
Un anno fa ha brutalmente ucciso una senzatetto. Le prove sono state schiaccianti. Lo stesso Hegel ha ammesso il crimine e ha condotto la polizia al corpo. Nonostante tutto, il pubblico crede in un errore giudiziario. Perché uno dei consiglieri di polizia più intelligenti dovrebbe commettere un omicidio così goffo e senza motivazioni? Perché Hegel sta rifiutando qualsiasi difesa? E perché sta rifiutando qualsiasi intervista - anche quella con la blogger Jula Ansorge che durante la sua ricerca ha riscontrato alcune incoerenze che potrebbero aiutare a dimostrare la sua innocenza?
Spinta da un'esperienza traumatica nel suo passato, Jula fa di tutto per evitare che il rifiuto di Hegel influenzi la sua ricerca e inizia così ad investigare. Ma il mondo circostante e lei stessa rischiano di diventare schiavi dell'oscurità.
Il cast di questo nuovo, soprendente Audible original è composto da:
- Adriano Giannini nel ruolo del Narratore,
- Alessandro Quarta nel ruolo di Hegel,
- Sara Labidi nel ruolo di Jula,
- Roberto Draghetti nel ruolo di Kalinsky,
- Jesus Emiliano Coltorti nel ruolo di Paul,
- Manuel Meli nel ruolo di Elyas,
- Ada Maria Sera Zanetti nel ruolo della signora Konrady,
- Francesca Fiorentini nel ruolo di Fabig,
- Dario Penne nel ruolo di Benno,
- Stefanella Marrama nel ruolo di Jutta,
- Bruno Alessandro nel ruolo di Köhler,
- Lucrezia Acerbo nel ruolo di Mathilda,
- Andrea Mete nel ruolo di Rudy,
- Riccardo Scarafoni nel ruolo di Varbelow,
- Alessandro Campaiola nel ruolo di Friedrich,
e con Davide Chevalier, Paolo Buglioni, Antonio Sanna, Enrico Di Troia, Alex Polidori, Antilena Nikolizas, Stefano Annunziato, Alberto Caneva, Giovanna Martinuzzi, Luciano Roffi, Ambrogio Colombo, Cloe Lombardi, Davide Marzi, Massimo Fedele, Riccardo Isgrò, Mariangela D'amora, Francesco Fabri.
È l'estate del 1939, Miranda ha dieci anni e il mondo è sull'orlo dell'abisso. Ma lei non lo sa. Quell'estate sarà la più bella della sua vita. Miranda parte con sua madre da Firenze per raggiungere Villa Ada, la casa del nonno paterno, il marchese Ugo Soderini, sulle colline pistoiesi. Suo padre è altrove.
La cascina del nonno e il bosco misterioso che la circonda sono il teatro perfetto per le avventure spericolate insieme con Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo, innocente bacio. Ma il bosco è anche il luogo abitato dalle creature parlanti che l'anima di bambina vede o crede di vedere. E la foresta compare sempre, e misteriosamente, nei quadri del nonno, chiusi nel laboratorio che nessuno ha il permesso di visitare. C'è come una luce magica che rischiara quella porzione di mondo.
Miranda, ormai novantenne, ce la racconta, fendendo le nebbie della memoria. Tornare a quei giorni, a quella bambina ignara, che ancora non ha visto, vissuto, sofferto, perduto è più che una consolazione, è un antidoto. È l'incantesimo di una giovinezza improvvisa.
Francesco Carofiglio ci conduce per mano all'ultima estate di innocenza. E lo fa con ciò che, più di ogni altra cosa, contraddistingue la sua poetica, la fragilità incorruttibile del ricordo e lo sguardo innocente di chi può ancora essere salvato.