Poliziesco, thriller e suspense

Con lo pseudonimo di John Colemoore, e con i quattro romanzi del cosiddetto "Ciclo del Nuovo Messico", Giorgio Scerbanenco sceneggiava, per i lettori assetati di sogni e di evasioni, le immagini del deserto americano con i suoi pistoleri solitari e i desperados, venuti dai western più in voga e certamente dal cow boy più malinconico di tutti, Gregory Peck.

80 d.C. È il primo giorno dei giochi inaugurali dell'Anfiteatro Flavio, il primo di cento. La folla sugli spalti è in fibrillazione e il meglio dell'aristocrazia riempie la tribuna d'onore. Da qui, l'imperatore Tito si gode il suo capolavoro: un gigante di marmo e pietra a sfidare il cielo. Per la massima gloria di Roma. Sulla soglia dell'arena, che le generazioni future chiameranno Colosseo, c'è un gladiatore. Ha l'animo rotto ed è armato per uccidere. Il nome con cui il pubblico lo acclama, nell'odiato latino degli invasori, è Vero.

Taita è un umile schiavo; poeta, medico, ingegnere, sa bene come mantenere un segreto e proprio per questo è una delle proprietà che il nobile Intef considera più preziose. Eppure, quando sua figlia, la bellissima Lostris, viene data in sposa al faraone, inspiegabilmente il potente signore gli ordina di seguirla. Di colpo, Taita si ritrova immerso in un mondo di oscuri intrighi e biechi tradimenti.

Dopo anni passati sotto il giogo degli Hyksos, quello che un tempo era il potentissimo Egitto è ora in rovina. La popolazione è sofferente, e anche se il faraone ha riconquistato il trono che gli spettava di diritto il suo potere si è indebolito a dismisura. Tanto che c’è chi trama nell’ombra per approfittare del caos in cui è precipitato il paese dopo la vittoria contro l’oppressore. Deciso a riunire i due regni sotto la guida del faraone, il grande mago Taita affida al suo pupillo Piay una nuova, pericolosissima missione che ha l’obiettivo di risolvere un enigma vecchio di secoli, un enigma che risale ai tempi del Faraone Imhotep.

Dante Baldini è un investigatore privato. Ex poliziotto, si è lasciato alle spalle la sua vita da sbirro per rintanarsi in una casa sul mare, a Rocca Tirrenica. Si muove tra il mondo dorato delle frequentazioni illustri del posto e il mondo sommerso che popola il “dietro le quinte” della città. A lui si rivolge uno studio legale che vuole vederci chiaro sulla morte di Bianca Cataldi, la moglie di un importante affarista. Qualcuno l’ha uccisa nella pineta dietro al Daphne, uno degli stabilimenti balneari più esclusivi della zona.

Alla giovane e ancora poco esperta commissaria Bianca Pereira, appena trasferita da Trento alla Squadra Mobile di Roma, vengono affidate le indagini sulla morte violenta di una ragazza. La vittima viene ritrovata impiccata ad un albero, completamente nuda, in un angolo nascosto di Villa Borghese, il grande parco pubblico al centro della capitale, in un caldo pomeriggio di giugno. All'apparenza si tratta di suicidio, quindi di un caso da chiudere in fretta, ma al contrario l'investigatrice si convince rapidamente che si tratta di omicidio e comincia a indagare puntigliosamente in tutte le direzioni.