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Il quaderno di ricette
- Letto da: Alessandro Pazzi
- Durata: 4 ore e 43 min
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Sintesi dell'editore
Monsieur Henri è uno chef dal raro talento: il suo istinto, in cucina, gli suggerisce temperature, dosi e tempi di cottura, sembra che le sue mani, nodose e segnate dalle bruciature, siano nate per trasformare pochi ingredienti in un piatto perfetto. Cucina semplice, della tradizione, senza contaminazioni e quasi infastidita dalla modernità. È un uomo di poche parole, di pochissimi studi, cucinare è per lui fatica, ma anche atto d’amore. Conquista la sua donna con un piatto di patate saltate. Per Hélène imbandisce colazioni domenicali a letto, con ostriche e champagne, sempre Hélène lo convince ad annotare trucchi e segreti in un quaderno. Lui recalcitra: mal sopporta di trasformare il suo sapere in regole, ricette da tramandare. Infatti per Julien, suo figlio che cresce con lui in cucina, non vuole a nessun costo un futuro tra i fornelli. Anche se non gli spiega perché e questo scava un baratro fra loro due. Quando Henri cade in coma, Julien non ha che un’ossessione, ritrovare quel quaderno. Per ritrovare suo padre, i gesti rapidi e precisi, gli occhi, le mani che impugnano padelle incandescenti, salano pietanze nel palmo, impastano uova e farina per la torta al limone. Julien deve capire, riannodare i fili. Ma cercando quel taccuino dalla copertina in pelle, arriverà molto più lontano. Una storia dolce di devozione filiale, sull’importanza di conservare la memoria e prendersi cura degli affetti più veri. Una scrittura sensuale che ci trasporta in un mondo di profumi e sapori in cui la cucina non è solo un mestiere, ma un modo per esprimere i sentimenti che non trovano parole.