Il vecchio al mare
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Aldo Stella
A proposito di questo titolo
Gli ultimi sessant'anni di Nicola sono stati una corsa. Ha amato, ha promesso molto e dato molto meno, inseguendo un'idea tutta sua di felicità svagata. Ora ha ottantadue anni, e da tredici giorni ha preso in affitto una casa al mare tra le dune. Ogni mattina va a sedersi in spiaggia, in camiciola e calzoncini, quaderno e matita in mano, e osserva una ragazza pagaiare con eleganza tra le onde. Lu ha vent'anni e quando non va in canoa fa la commessa nella boutique di Evelina. A Nico fa venire in mente sua madre, anche se non le somiglia, come del resto nessuna delle donne della sua vita. Una madre morta troppo presto, reinventata dalla memoria e dalla fantasia, una madre che si faceva bella come un'attrice anche solo per uscire a fare la spesa, che cuciva abiti per le sue clienti, ma soprattutto per sé, quasi una disobbedienza, una fantasia peccaminosa, contro la gelosia furibonda del marito. Per questo gli abiti femminili per Nicola sono tuttora una festa, il segno di una passione ancora viva per le donne. Così nella boutique di Evelina assiste incantato, sedotto, al susseguirsi di blazer e caban, taffettà e seta damascata, che le amiche di Evelina prima e Lu poi si scambiano entrando e uscendo dai camerini. In una cittadina ventosa in cui sembra non accadere nulla, Nicola prova a districare le matasse di un variegato catalogo umano fatto di dispetti e pettegolezzi. E allora forse comprarsi un kayak, alla sua età, e andare a caccia di piovre giganti insieme al piccolo figlio di Lu diventa il modo per imbastire la trama di un'infanzia ancora tutta da scrivere, nell'inesausto tentativo di "trovare le parole giuste per dare un senso a ciò che mentre vivi viene giù a vanvera". Il vecchio al mare ha la malinconia di certi orizzonti meravigliosamente lontani visti la sera da terrazze piene di salsedine, e di quegli incontri casuali, un mattino d'ottobre sul bagnasciuga, che a distanza di tempo ricordiamo con gratitudine. Il nuovo romanzo di Domenico Starnone è un perfetto congegno di erotismo, crudeltà, sottigliezza.
©2024 Giulio Einaudi editore (P)2024 Giulio Einaudi editoreCosa pensano gli ascoltatori di Il vecchio al mare
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 04/10/2024
I personaggi
Storia e stile buono, psicologia dei personaggi un po’ superficiale, finale un po’ troppo ad effetto e che in realtà si intuiva.
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Generale
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Lettura
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Storia
- la signora nilsson
- 15/08/2024
Attesa
Cosa può essere l'attesa della morte? Quale, la sua faccia? Le parole di cui possiamo voler desiderare di vestirla? I tempestosi sentimenti o la naturale indifferenza con cui ci accingiamo a incontrarla?
Ci proviamo tutti a immaginarla, facendo ipotesi, intessendo paure e smontando timori, in questo romanzo Starnone sembra voler smontare non solo quelli, non solo gli inutili timori con cui noi, i vivi, le ci avviciniamo, ma proprio tutto, anche i desideri, le sensazioni più ordinarie e quotidiane con cui quella, la morte, molto più semplice e banale di quanto noi non accetteremo mai, si affaccerà per un istante alla nostra vita, per calare infine la maschera.
La storia di Nico non turba, non commuove, nè tanto meno suscita scontento o malumori. È così che va quando si invecchia e lo si fa con quel tanto di sincerità che ci resta. Tutto qua.
La lettura accompagna la parola scritta, la riempie di accenti, forse a tratti la forza in po', ma è credibile, ha il respiro della storia che si dipana lenta una pagina dopo l'altra.
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Storia
- Pastorec
- 18/07/2024
LA VECCHIAIA È UNA MALATTIA CRONICA
La vecchiaia oggi è più odiata perfino che la morte: esser vecchi è un delitto grave nella società della performance. Bisogna sparire o fingere pateticamente di non esser vecchi
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Storia
- Elisabetta Sogni
- 24/07/2024
Come in un film
Domenico Starnone, classe 1943. 81 anni. Io lo immagino in pensione, dedito alle sue passioni, ai suoi hobby, ai suoi interessi. Io credo che in questo suo romanzo ci sia molto di biografico. Innanzitutto bella la analogia tra questo titolo e quello del famosissimo romanzo di Ernest Hemingway, dal quale differisce per una semplice vocale. Addentrandosi sempre di più nella storia, immediato sovviene il paragone con il film di Luchino Visconti, tratto dall'incantevole romanzo di Thomas Mann, Morte a Venezia, in cui l anziano protagonista in villeggiatura a Venezia, insegue con lo sguardo il giovane Tadzio dal quale è rimasto segretamente colpito. Starnone ha una scrittura dolce, scorrevole, solitamente ironica. In questo romanzo c'è tutto, passando proprio da Hemingway a Thomas Mann e alla maestria di Luchino Visconti. C'è quest uomo di oltre 80 anni, gounto agli ultimi sprazzi di vita, quelli in cui hai maturato opinioni, idee e convincimenti che devono essere fuori dai consueti schemi. Quest uomo non ha più alcun timore, non esita ad esternare quello che pensa, ad intervenire ogni volta che lo ritenere necessario, ma, soprattutto, nell ultima parte, allontana la diagnosi ed emerge il motivo delle sue scelte. Bellissimo.
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Storia
- Veronica Viarengo
- 01/12/2024
Riflessione sulla vecchiaia
Niente di eccezionale questo racconto sulla vecchiaia e la memoria. Ho invece apprezzato moltissimo la lettura: perfetto il tono, sereno e saggio ad un tempo, perfetta la voce che interpreta il protagonista.
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Storia
- Elisa
- 20/09/2024
Molto bello
Delicata storia di amore per la vita e compitezza per ciò che ormai sfugge per l’età avanzata. Formidabile, inoltre , la voce del narratore.
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Storia
- laura
- 28/07/2024
I vecchi siamo noi, prima o poi.
Piacevolissimo, delicato un ottima compagnia per l 'estate. La lettura coinvolgente. Vedere la vita con i suoi occhi è stato istruttivo.
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Storia
- Paolo
- 08/07/2024
lettura leggera
Mi è piaciuto per lo stile dello scrittore ma la trama non è stata appassionante.
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Storia
- Cliente Amazon
- 14/07/2024
Noioso e avvincente
Un libro strano, mi ha incuriosito e annoiato a un tempo. Più di una volta sono stato tentato di interrompere, ma al contempo volevo finirlo. Sono contento di non averlo comprato per leggerlo ma sono felice di averlo ascoltato.
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Generale
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Storia
- Paolo
- 07/08/2024
Romanzo breve e godibile
La scrittura di Stranone non delude mai con la sua capacità di analisi sfacciata e lievemente ironica dei personaggi femminili, mai privi di conturbante anche nell'innocenza. Stavolta lo sguardo è quello disincantato malinconico e nostalgico di un vecchio rassegnato al tramonto e pieno di consapevolezza per ciò in cui ha mancato, di cui ha goduto immeritatamente ma anche grato alla vita e alla fatica del presente. Piacevolissima la voce narrante.
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