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La lucina
- Letto da: Jerry Mastrodomenico
- Durata: 3 ore e 44 min
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Sintesi dell'editore
Lontano da tutto, tra i boschi, in un vecchio borgo abbandonato e deserto, un uomo vive in totale solitudine. Ma un mistero turba il suo isolamento: ogni notte, sempre alla stessa ora, il buio è improvvisamente spezzato da una lucina che si accende sulla montagna, proprio di fronte alla sua casa di pietra. Cosa sarà? Un abitante di un altro paese disabitato? Un lampione dimenticato che si accende per qualche contatto elettrico? Un ufo?
Un giorno l'uomo si spinge fino al punto da cui proviene la luce. Ad attenderlo trova un bambino, che vive anche lui solo in una casa nel bosco e sembra uscito da un'altra epoca o, davvero, da un altro pianeta. Nuove domande affollano la mente dell'uomo: chi è veramente quel bambino? E quale rapporto li lega? Lo scopriremo a poco a poco, avvicinandoci sempre più al cuore segreto di questa storia terribile e lieve, fino all'inaspettato finale.
Con questo suo "piccolo principe", Antonio Moresco mette in scena una meditazione commossa sul senso dell'universo e della vita. In un dialogo continuo con gli esseri che popolano i boschi, radici aeree, alberi, lucciole, rondini, Moresco come Leopardi riflette sulla solitudine e il dolore dell'esistenza, ma anche su ciò che lega uomini e animali, vivi e morti.
Cosa pensano gli ascoltatori di La lucina
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Generale
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Lettura
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Storia
- Veronica Viarengo
- 16/09/2024
Bella riflessione sulla vita e sulla morte
Libro molto filosofico, che tratta con delicatezza il tema della ciclicità dell'esistenza, per l'uomo come parte della natura. Bella invenzione.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Loulou
- 07/11/2021
La lucina
«Sono venuto qui per sparire».
Pagina dopo pagina, nell’oscurità della notte a cui gli occhi si sono abituati, lentamente si scivola dalla vita alla morte. È la scelta dell’esilio, un esilio che riguarda la vita stessa.
L’uomo, in una visione quasi onirica, incontra il se stesso bambino e lo prende per mano, quasi a volerlo salvare. O forse è il bambino a prendere per mano l’uomo che fugge, affinché uniti possano trovare un luogo dove andare.
Durante il racconto vengono descritti cani silenziosi o abbaianti, volpi, tassi, lucciole, farfalle, rondini schizofreniche in preda a uno stato mentale di agitazione.
Tutti questi esseri sono estremamente eloquenti nelle loro mosse, sempre capaci di parlare senza parole e di evocare sentimenti fortissimi.
Talvolta assediano, invadono e soverchiano letteralmente gli ambienti o i personaggi. I personaggi invece rappresentano un'umanità ridotta ai minimi termini, inerte, rinunciataria, immobile e soggiogata dalla supremazia della natura circostante.
«Dove posso andare per non vedere più questo scempio, questa irreparabile e cieca torsione che hanno chiamato vita?».
La natura appare in tutto il suo crudele e meccanico trasformarsi, esclusivamente volto al ripetitivo ciclo della vita che segue alla morte. Una natura matrigna, leopardiana, un dissolvimento che diventa pasto per quella nuova.
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Storia
- Utente anonimo
- 24/10/2021
Da leggere tutto d' un fiato
Bisogna misurare le parole per parlarne perché la struttura si regge su un un'equilibrio perfetto e ogni parola detta per recensirlo può danneggiare l' ascolto del futuro lettore.
Posso dire che tutta la storia e l' atmosfera mi hanno colpito cosi tanto da impiegare tempo per decidere di recensirlo.
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2 persone l'hanno trovata utile
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Storia
- Utente anonimo
- 01/07/2024
Ripetitivo e lento
La storia potrebbe essere anche interessante e diversa dalle solite , ma la lettura tutta uguale del narratore la rende lunga e noiosa. Si arriva al finale a poco a poco, scoprendolo passo dopo passo, ma con espressioni e frasi ripetute più volte rendendolo poco scorrevole .
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Storia
- chiara basaglia
- 07/12/2021
Bella scrittura, a volte penalizzata dalla lettura
Davvero belle le descrizioni dell'ambiente naturale e i momenti di introspezione del protagonista... anche se, purtroppo, la lettura a volte monocorde o, al contrario, eccessiva, non rende molta giustizia.
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Storia
- Naike
- 26/01/2022
Una strana favola oscura
Questo romanzo conduce il lettore in un paesino abbandonato, in cui un solo abitante è rimasto, solo. Incuriosito da una lucina che scorge quando scende la notte, al di là del bosco, in un luogo dove non dovrebbe esserci nessuno, decide di indagare per scoprirne la provenienza. In una terra in cui la Natura è messaggera e pervade la vita dei protagonisti, in cui il confine tra i vivi e i morti è labile, in cui anche la possibilità che gli alieni siano sul nostro pianeta è contemplata, si svolge questa sorta di favola, inquietante e tenebrosa.
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Storia
- Martys
- 13/07/2022
Bello Bello
Lettura e interpretazione fantastiche. Un libricino intenso che ti fa riflettere sul senso dell'esistenza. I toni sono piuttosto pesanti, a tratti un po' inquietanti. Ma, anche grazie alla lettura di Mastrodomenico, scorre velocemente. Da ascoltare e riflettere.
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Storia
- Patatone
- 07/03/2022
bello e intimista
primo approccio con moresco. si intuiscono grande ispirazione e capacità di intessere parole. e riporta allo stato ultimo delle cose in modo turbinante e delicato
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Lettura
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Storia
- Maria Carla Ieva
- 01/11/2021
Molto descrittivo
tanto che si perde di vista quello che forse l'autore vuole comunicare...buona lettura, solo un po' monocorde.
Non me la sento di consigliarlo.
L'ho finito, ma ho un po' arrancato e poi, d'improvviso , quando mi stavo chiedendo come si sarebbe evoluto, si è concluso.
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Lettura
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Storia
- Sonia C.
- 02/05/2024
Ognuno di noi dovrebbe prendere per mano il bambino che è stato.
La storia del bambino mi ha emozionato, le descrizioni sulla natura le ho apprezzate, ma poi non sono più riuscita a seguire “i deliri” sul cosmo e sui pianeti. Mi piacerebbe poter fare delle domande a “Stucco” perché tanti tratti del suo vissuto sono rimasti sospesi.
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