Voce narrante opprimente

Non ê uno dei romanzi meglio riusciti dell'autore, ma mi sono dovuto arrendere alla inascoltabile voce narrante, monotona e a volte incomprensibile.

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Inascoltabile

Purtroppo questo è uno di quei casi che non riesco a terminare l'ascolto per colpa della lettrice, è davvero inascoltabile

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Terribile lettrice per geniale lettura.

La lettrice è atona e noiosa, rende difficoltoso raggiungere il termine di un'opera altrimenti geniale.

Troppo impostata, non riesce a caratterizzare nessun aspetto del libro e quando ci prova ne vengono fuori risultati deprimenti (alcuni personaggi "parlano" con accento milanese, e sono americani).

Se comunque si riesce in qualche modo a sorvolare il problema lettrice, ci si trova di fronte ad un'opera che affronta in maniera profonda il problema delle notizie create ad arte per manipolare le masse e di come il rischio di credere a ciò che non esiste sia sempre purtroppo presente e in agguato.

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Grande fratello

A mio giudizio, questo libro, lo trovo meno entusiasmante rispetto ad altri di Philip Dick. Nel contenuto potente, ma nella forma poco efficace. Una sorta di Grande fratello moderno, una critica al potere che controlla e riscrive la storia a suo piacimento. La lettura si adatta alla storia, forse non la rende più accattivante.

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Soddisfacente

non concordo per nulla con le altre recensioni che descrivono l'audiolibro letto in maniera inopportuna. La lettrice si impegna per dare corpo e personalità ad uno stuolo di personaggi notevolmente diversi l'un l'altro e non è cosa semplice. Io ho apprezzato.

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Ma perché farsi del male così?

È un delitto uccidere un genio della fantascienza con la lettura di un talento della recitazione. Davvero pericoloso per chi come me ascolta guidando. Una lettura in equilibrio tra l'istigazione al suicidio e la sonnolenza dolosa, fino alla parodia involontaria dell'ubriachezza. Con un capolavoro in cui Talbot Yance è decisamente più attuale dell'orwelliano e popolare Grande Fratello, la coinvolgente lettura di Sonia Bergamasco in Annie Ernaux diventa nei momenti migliori l'emulatore di un lettore meccanico come una tecnoarcheologica Siri anni 2000. Vi prego, no, mai più! Nell'ultima ora - non so se per assuefazione mia o autocoscienza della lettrice - la situazione migliora un po'. Esilarante lo spezzone finale non tagliato dopo i titoli di coda: «mi fa vo…»

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Assolutamente da leggere/ascoltare

Una storia incredibile, di una attualità spiazzante, con spunti dal grande fratello, alla post verità.
Impressionante come sia realistica, in questa storia totalmente assurda di fantascienza anni ‘60, la descrizione dei comportamenti e delle pulsioni umane.
Il desiderio di sopravvivenza malsano dell’uomo più potente del mondo, l’attaccamento alla famiglia e agli amici del piccolo ma intelligente operaio dei formicai.
Un racconto bellissimo, un po’ difficile da seguire all’inizio, ma che ricompensa ampiamente chi riesce a tenere duro.

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complesso , attuale e soprattutto ben scritto

Purtroppo ci si è focalizzati sulla narrazione (oggettivamente non adattissima ma non così castrante del valore della storia come molti scrivono) non puntando sulla trama che è veramente bella e soprattutto ben congegnata, Ho letto alcune recensioni che mettevano a confronto questo libro con 1984 (a favore di 1984), ma, a mio avviso, sono due libri completamente diversi e con la Penultima Verità incredibilmente attuale (le fake news non sono una invenzione del 21° secolo ... ) e che va molto oltre nell'esplorare il concetto della manipolazione della realtà, alla fine anche se un classico a lungo sottostimato , 1984 rimane un romanzo politico , con i pregi e i limiti che questo comporta , mentre il libro di PKD ha la politica solo sullo sfondo e come sempre gioca sulla psicologia umana, sul falso più verosimile del vero ...( ossessione Dickiana)
Ma quello che mi premeva dire è che PKD mostra una capacità di scrittura e narrazione che paragonata a certe presunte star del Sc-fi attuali (verbose, didascaliche e troppo impegnate a ficcare ovunque qualche battuta nerd-millennial-cool) rende giustizia al concetto di "narrazione" . Asciutto, mai confuso, mai didascalico ma nello stesso tempo chiaro ...un vero piacere per gli occhi ( o per le orecchie )

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Forse uno dei romanzi più politici di Dick

Di straordinaria attualità, descrive con mezzo secolo di anticipo la deriva della nostra società, tra profilazioni informatiche, bugie mediatiche, privatizzazione delle istituzioni, il tutto con la costante ansia egoistica ed edonistica per il potere dell'uomo. Sonia Bergamasco impeccabile (attenzione solo a un'interferenza spiacevole nei "titoli di coda"...)

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molto interessante e inquietante

Una storia sul potere dell'informazione e della disinformazione, molto profetica considerando quando è stata scritta. un po' sconcertante il finale. comunque da ascoltare e meditare

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