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L’isola dei femminielli
- Letto da: Leonardo Graziano
- Durata: 9 ore e 30 min
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Sintesi dell'editore
Settembre 1939. Aldo, ventenne fiorentino, giunge a San Domino, l’isola delle Tremiti scelta dal regime fascista come confino per chi era accusato di omosessualità. I cosiddetti “femminielli” alloggiano in due baracche fatiscenti, con un secchio a fare da gabinetto e un camino mal funzionante per le notti più fredde. Sono perlopiù siciliani, perché arrestati per un omicidio avvenuto anni prima a Catania e tuttora impunito, che continua a perseguitarli. Ci sono la Fisichella, dallo sguardo sornione, sempre in urto con il mondo, la Picciridda, appena diciottenne, che ama travestirsi da donna, la Leonessa, afflitto da attacchi epilettici e con strani segni sul corpo; e poi la Sticchina, il Professore, il Dottore, la Peppinella, vittime come Aldo di pregiudizio e intolleranza. La vita a San Domino è dura, scandita dal disprezzo degli abitanti dell’isola, incontri clandestini nei boschi e la conta dei carabinieri, esiliati anche loro e non disdegnosi di trovare conforto tra i femminielli. Nonostante le intenzioni del regime, dalla segregazione nascerà una comunità di uomini paradossalmente liberi e solidali. Nel giugno del 1940, in ogni caso, i confinati di San Domino saranno rilasciati e in parte arruolati per essere mandati al fronte. In guerra, ognuno andrà incontro al proprio destino nel ricordo indelebile di quell’esperienza vissuta assieme. Con una scrittura delicata e toccante, l’autore ricostruisce la vicenda di alcuni giovani che vennero puniti per la loro diversità. Un libro coraggioso che narra un pezzo dimenticato della storia italiana attraverso singole esperienze di discriminazione e resistenza. Un racconto sui rapporti umani e sul confine, spesso sottile, che separa prigionia e libertà.
"A te non ti fa schifo?". "Che cosa?". "Pensare a due maschi insieme". "E noi cosa siamo, scusa?".
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Generale
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Lettura
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Storia
- Rubens
- 17/07/2024
Perplesso
Non so bene che pensare di questo romanzo, quindi do un giudizio medio; cerco e leggo un lungo post dell’autore sulla genesi del libro, che spiega la sua ricerca alla base del romanzo, e non la trovo soddisfacente. Si basa su gli unici due testi approfonditi sull’argomento, “La città e l’isola” e il bellissimo libro autoprodotto di Luana Rigolli, sommati a un paio di documentari.
Non mi pare un’immersione sufficiente per toccare un argomento così delicato, e non ho elementi per capire se questa stilizzazione dei personaggi del libro, così macchiettistica e stereotipata secondo vecchi parametri riguardanti la comunità gay, sia realistica o manipolata goffamente.
Mi limito quindi a un dubbio sui contenuti e analizzo stile e godibilità: il testo è scritto in maniera pulita e non sbrodolata, secondo una buona tradizione postbellica italiana, soprattutto nella prima parte. Ogni tanto indulge a qualche eccesso di presenza dell’autore che rovina l’atmosfera, con commenti da narratore onnisciente e notazioni morali o massime che privano a tratti il romanzo delle caratteristiche di asciuttezza, ed essenzialità, che aveva nei primi capitoli. In questo si attestano anche alcuni commenti anacronistici, che accentuano la sensazione di un narratore esterno molto meno che trasparente.
Il romanzo comunque è godibile e scorre piuttosto bene, anche se fatico a star dietro a molti personaggi descritti velocemente. La grande occasione mancata è quella di dare ancora più presenza all’isola, che è potenzialmente il personaggio più interessante e potente del racconto, in quanto materializzazione di tutti i conflitti latenti ed espliciti dell’omosessualità, e anche concretizzazione della volontà e del sopruso fascista.
L’altro elemento quasi assente è proprio il regime mussoliniano, che viene citato e fa da cornice, ma su cui l’autore non ti dimostra molto mordente.
Insomma romanzo godibile come intrattenimento, con volontà impegnata ma forse un po’ superficiale e discutibile nell’utilizzare ricerche altrui e non approfondire le proprie, sia storiche che nella comunità LGBTQIA+.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Maria Margherita Striano
- 24/07/2024
Una riscoperta
La segregazione razziale del fascismo mi era nota, è stata, invece, una riscoperta l’isola di Domino con la comunità degli omosessuali. Ben scritto e ben letto, ascoltarlo significa addentrarsi in una parte della nostra storia.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Giulia Mitidieri
- 10/08/2024
Incantevole
Una storia dura e dolce allo stesso tempo, una realtà ancora presente purtroppo per molti
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Generale
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Storia
- Malaru
- 04/08/2024
niente
Non mi è piaciuto:troppo chiuso all'interno dell'isola,senza riferimenti storici "isolati di nome e di fatto"
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