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Niente di vero
- Letto da: Cristina Pellegrino
- Durata: 4 ore e 35 min
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Sintesi dell'editore
La lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L'unica rivoluzione possibile è smettere di piangerci su. In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo apre una strada nuova. Racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi.
Niente di vero è la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo. "All'inizio c'è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente se si è figlie, quell'inizio combacia con la fine" (Domenico Starnone).
"Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da medusa: bruciano alla distanza" (Claudia Durastanti).
Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l'uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c'era. Veronica Raimo sabota dall'interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All'origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni.
Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l'impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all'indicibile. In questa storia all'apparenza intima, c'è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell'energia paralizzante che può essere la famiglia, dell'impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall'intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.
"Veronica Raimo è l'unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente" (Zerocalcare).
Cosa pensano gli ascoltatori di Niente di vero
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Generale
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Storia
- gdarbo
- 12/04/2022
Bellissimo romanzo
Originale nella scrittura, irriverente ed anche divertente. Apprezzato tantissimo la lettura che ne ha esaltato i toni e le sfumature
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1 persona l'ha trovata utile
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Generale
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Storia
- Flavia
- 10/03/2022
Ironia e verità
Una storia divertente anche se tratta argomenti che possono essere tristi esaltata dalla bravura della narratrice perfetta in ogni passaggio! Consigliato!
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Storia
- Nicolò
- 07/03/2022
Da leggere, assolutamente
Libro bellissimo, scoperto per caso e di facile innamoramento! uno sguardo ironico, sarcastico e a volte amaro sulla vita, divertente e semplice ma allo stesso tempo profondo e emotivamente coinvolgente! Ora recuperiamo gli altri dell'autrice
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Storia
- Utente anonimo
- 27/02/2022
Letto davvero bene
Narrazione che invoglia, simpatica, riesce a interpretare lo stile dell’autrice e mi ha anche fatto sorridere più volte. La storia è fresca e al contempo profonda; ho trovato delle somiglianze con Lessico famigliare.
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Storia
- mariangela
- 13/03/2022
Indecisa
Letto molto bene.Non posso dire che mi sia piaciuto totalmente o che mi abbia entusiasmato, ma andando avanti nell'ascolto ,quando si entra un po' di più dentro ai personaggi, descritti nella loro sciatteria, ansia, e vite contemporanee, ti afferra la curiosità di capire cosa hanno da dire.
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Storia
- Cliente Kindle
- 07/03/2022
Divertente e dissacrante
Una voce femminile, in Italia, che mancava. Sembra uscito da un film di Woody Allen, sembra ammiccare al lettore come Phoebe Waller-Bridge, ma è una scrittrice, volente o nolente. Da leggere, o ascoltare
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Storia
- Manuela
- 17/07/2022
Un neo-lessico famigliare tra ironia e false verità e
“Nella mia famiglia ognuno ha il proprio modo di sabotare la memoria per tornaconto personale. Abbiamo sempre manipolato la verità come se fosse un esercizio di stile, l’espressione più completa della nostra identità”. Bellissimo e letto mirabilmente.
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Storia
- elena manfredi
- 30/06/2022
Particolare.. Un mix di ironia e amarezza
Sono arrivato alla fine del libro senza aver capito se mi sia piaciuto o no.
Ho trovato un'i ironia che non mi faceva ridere eppure mi ha catturato. A tratti mi ricordava Francesco Piccolo altre volte una sceneggiatura di Nanni Moretti che non ho mai capito. La lettrice brava ma si sente che sta leggendo un"esperienza che non le appartiene
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Storia
- EliNeko
- 30/06/2022
Ascoltato volentieri
L'ho trovato molto diretto su tanti argomenti, lo stile è pulito e non si perde in fronzoli, alcune parti mi ha fatta sorridere di gusto. Consigliato, secondo me, come libro leggero e che può comunque far riflettere.
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Storia
- zanzara
- 14/08/2022
Ironico, pungente, divertente
Si ride.
Anche quando le situazioni sono oggettivamente drammatiche.
L'autoironia dell'autrice è cruda e spiazzante, ma alzi la mano chi -almeno a tratti- non si è rivisto in almeno uno degli aneddoti.
ottima la lettura
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