
Pineapple Street
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Sonia Colombo
A proposito di questo titolo
Immobiliaristi da generazioni, gli Stockton sono l'emblema dell'alta società newyorchese. La loro vita è cadenzata da happening al circolo del golf, accordi prematrimoniali e cene a tema, organizzate dalla matriarca Tilda nella grande villa sul lungofiume di Brooklyn Heights. Ma dietro lo stile old money e l'educazione da Ivy League, l'unico linguaggio che sembrano conoscere e che ne regola i rapporti è quello della competizione e del conformismo.
Darley, la figlia maggiore, ha deciso di dare ascolto al cuore e sposare l'uomo che ama, e come contropartita ha dovuto rinunciare a una fetta di eredità e alla propria carriera. Sasha, moglie di Cord, il primogenito, è una donna indipendente che ha sempre lavorato e si è fatta da sé e forse, proprio per questo, è considerata dalle cognate un'arrampicatrice sociale. Infine Georgiana, la piccola di casa, ventiseienne impulsiva e fragile: lavora per un'organizzazione no-profit, ha una cotta per il suo capo e la madre le parla soltanto sul campo da tennis. L'incompatibilità tra i propri privilegi e le ambizioni personali pone ciascuna delle tre protagoniste di fronte a una scelta cruciale: negare se stessa, o inventarsi un modo per essere felice.
Con questa "commedia di classe" piena di personaggi divertenti e irresistibili, Jackson si è rivelata una delle scrittrici più originali nel panorama letterario americano, capace di raccontare con sguardo intransigente e voce affilata le poche virtù e le molte miserie dell'1% più ricco del mondo.
©2023 Rizzoli (P)2023 MondadoriCosa pensano gli ascoltatori di Pineapple Street
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Generale
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Lettura
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Storia
- Elisa
- 28/10/2023
Pineapple street
Un po’ scontato e banale, interessante solo come scorcio dello stile di vita dei ricchi e patinati americani
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Generale
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Lettura
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Storia
- Alice
- 13/11/2023
Carino!
Lettura leggera e scorrevole. Ogni capitolo affronta le vicende della famiglia dal punto di vista di una delle tre donne più giovani
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Generale
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Lettura
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Storia
- silvana c.
- 11/01/2024
in soldoni soldi
non mi è piaciuta la lettura. la punteggiatura completamente sbagliata disturbava parecchio.
la storia mi è piaciuta. l'eterno abisso tra ricchi e poveri e quanti soldi servono e cosa si va incontro per vivere con un certo stile a New York.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 08/10/2023
lascia poco al lettore
non particolarmente brillante, a tratti noioso e vacuo. la lettura non particolarmente godibile. in generale un libro dimenticabile
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Generale
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Lettura
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Storia
- Rubens
- 20/08/2023
Noiosissimo, inutile e supersnob
Immaginate questa scena: libreria in località di villeggiatura marittima che non citerò, nel nord-est. Siamo al giorno prima di Ferragosto, la località è ignorante e modaiola, sugli scaffali del negozio tantissimi bestseller, molta narrativa, un po’ di storia facile, molti manuali self-help, ma il negozio è comunque bello e curato.
Mi aggiro tra le corsie per passare il tempo, non vendono nessuno dei libri nella mia lista dei prossimi acquisti, ma tanto ne ho già 3 in valigia e - a dire la verità - non posso fare a meno di fare l’hipster e comprare solo nella libreria del mio quartiere.
Comunque passeggio e guardo le copertine.
Entra una ragazza forse diciannovenne con la mamma, neanche si guarda attorno e chiede direttamente un libro “allegro, divertente ma non stupido”. Mi viene voglia di entrare a gamba tesa nella conversazione, ci sono almeno sei titoli carini attorno a me.
La proprietaria va dritta verso lo scaffale e prende questo libro della sconosciuta Jenny Jackson (un commentatore americano mi avvertirà in seguito che si tratta dell’editrice di una casa di pubblicazione) dicendo che è bello, divertente, con una morale non banale e anche dei bei punti di umorismo. La ragazzina legge velocemente la seconda di copertina e se lo fa comprare dalla mamma.
Bene, dico, ci proverò anch’io a ritorno dalla vacanza.
Esito del consiglio: l’operetta è orrendamente posh, schifosamente snob, irrimediabilmente inutile, manco ben scritta. Il racconto volutamente voluttuoso delle difficoltà di giovani miliardari bianchi, provenienti da famiglie plurigenerazionali di miliardari bianchi.
E io non riesco a smettere di pensare alla povera ragazza che si sarà annoiata a morte, che magari penserà che non le piace leggere, o che i libri non valgono l’impegnò di dedicarvisi.
Viva i librai di una volta, quelli che leggono davvero i libri e non consigliano basandosi sulle mode del momento o su recensioni fasulle.
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