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Vera
- Letto da: Annachiara Repetto
- Durata: 8 ore e 46 min
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Sintesi dell'editore
Una mattina estiva del 1920 la giovane Lucy perde il padre improvvisamente ritrovandosi sola e disperata, senza speranze. È uno sconosciuto a risvegliarla dal torpore che il lutto le ha causato: il legame con Everard Wemyss, quarantenne rimasto vedovo da poco, è immediato, e la condivisa sofferenza per la recente perdita dà origine a una confortante intimità. Ma il matrimonio con Wemyss sarà diverso da come Lucy aveva sognato: le mura di casa diverranno quelle di una tetra prigione dove i giorni sono scanditi da rituali irrazionali; un luogo in cui Lucy non si sentirà mai davvero accolta e dove la prima moglie, Vera, morta in circostanze misteriose, si rivelerà un'entità ancora presente e tangibile.
Elizabeth von Arnim (1866-1941), pseudonimo di Mary Annette Beauchamp, nasce a Sydney da un’agiata famiglia britannica. Trascorrerà gran parte della sua vita fra l’Europa e gli Stati Uniti. Esordisce nel 1899 con Il giardino di Elizabeth, primo di una serie di romanzi a sfondo autobiografico. Dall’infelice matrimonio col conte Henning August von Arnim-Schlagenthin, durante il quale vive in Germania, nasceranno cinque figli. Dopo la morte del marito (1910), ha una relazione con H.G. Wells, per poi sposarsi in seconde nozze con John Francis Stanley Russell, fratello del filosofo Bertrand. Dal 1919 vive separata da Russell, pur non divorziando mai, abitando in Svizzera, sulla Costa Azzurra e infine negli Stati Uniti. Fra i suoi ben ventuno romanzi – che conobbero tutti una grandissima fama anche all’epoca – si possono citare Il circolo delle ingrate, Vi presento Sally e Vera.
Cosa pensano gli ascoltatori di Vera
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Generale
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Lettura
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Storia
- Claudia c.
- 24/09/2023
Ma che razza di finale!
La tematica sulla condizione femminile nel secolo scorso sarebbe stata molto interessante, ed ho ascoltato la lettura con la curiosità di capire dove sarebbe andata a parare l'autrice. Invece, questo finale aperto, rovina in modo inaspettato un libro che, di per sé, sarebbe stato molto ben scritto. Peccato.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 05/09/2022
Che rabbia.
Speravo in un finale diverso! La rabbia mi ha tenuta attaccata alla lettura nella speranza di una svolta.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Riccardo Pietro
- 08/03/2023
Finale inaspettato
L’autrice non si smentisce e tratteggia un quadro della posizione sociale delle donne che purtroppo non si può dire ancora attuale
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Generale
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Lettura
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Storia
- BEATRICE
- 21/08/2024
Von Arnim versus maschio Alfa
La precisione e la spietatezza nel vivi- sezionare un carattere maschile e il suo rapporto dispotico con la propria moglie, che era diffuso nell' Inghilterra del passato.
Sotto l' apparenza delle buone maniere, si celava una crudeltà, un' egoismo estremo, un' assenza di umanità difficili anche da comprendere. Leggasi anche "Danel Deronda" di George Eliot, a questo proposito. Faccio notare la mancanza di pietà per il lettore, che, nel mio caso, ha sofferto tutto il tempo. Ma questo testimonia l'estrema bravura della scrittrice.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Roby
- 04/10/2024
"chi è la mia bambina?"-Brivido!
Storia che, sotto le buone maniere dell'ambientazione, rivela la natura egocentrica, prevaricatrice ed agghiacciante del suo protagonista. Cresce ad ogni pagina, nel lettore, la consapevolezza e la voglia di libertà.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Giovanni
- 25/08/2024
Uno strazio
Lento, lentissimo, ripetitivo, senza una trama o un senso e con un finale che non è un finale.
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