Campiello: la storia di un premio letterario italiano
Il Premio Campiello fu istituito nel 1962, frutto dell’acuta lungimiranza degli industriali veneti e della visione illuminata della famiglia Valeri Manera. Il suo nome, un omaggio alla celebre commedia Il campiello di Carlo Goldoni, richiama la vitale centralità delle piazze veneziane, quei campielli che, da secoli, rappresentano crocevia di idee, incontri e fermenti culturali. A rendere unico questo premio è la sapiente combinazione di una giuria tecnica e una giuria popolare, specchio della pluralità e della ricchezza sociale del nostro Paese.
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La cerimonia di premiazione, degna di un grande evento culturale, trova la sua cornice nelle magnifiche sale del Palazzo Ducale di Venezia e nello splendore del Gran Teatro La Fenice, luoghi dove arte e storia si intrecciano in maniera indissolubile. Il primo vincitore, nel 1963, fu l’illustre Primo Levi con uno dei suoi capolavori: La tregua, inaugurando una tradizione che non smette di scoprire e celebrare il talento letterario.
Accanto al riconoscimento principale, il Premio Campiello si è arricchito nel tempo di nuove gemme: il Campiello Giovani, nato nel 1996 per sostenere le voci emergenti, e il Premio Opera Prima, istituito nel 2004 per onorare i debutti più promettenti. Dal 1997 al 2003, e nuovamente dal 2015, il Premio alla carriera ha reso omaggio a tante figure di spicco della letteratura. Dal 2019, la presidenza della Fondazione Il Campiello è affidata a Enrico Carraro, guida autorevole anche di Confindustria Veneto.
Scopriamo insieme il romanzo vincitore del Premio Campiello 2024 e gli altri finalisti in lizza.
Premio Campiello 2024: la vincitrice e i finalisti
Grande emozione per Federica Manzon, scrittrice originaria di Pordenone, insignita del prestigioso Premio Campiello 2024. Con 101 voti su 287 espressi dalla Giuria dei Lettori anonimi, la Manzon ha conquistato il primo posto grazie al suo affascinante romanzo Alma, di cui ti parleremo in questo articolo. Antonio Franchini, con Il fuoco che ti porti dentro, ha ottenuto 78 voti, seguito da Emanuele Trevi con La casa del Mago che ne ha raccolti 66. Michele Mari, autore di Locus Desperatus, ha ricevuto 33 voti, mentre Dilaga ovunque di Vanni Santoni ha chiuso la classifica con 6 voti.
Primo classificato al Premio Campiello 2024 - Alma di Federica Manzon
Federica Manzon, scrittrice italiana che si è aggiudicata il Premio Campiello 2024, è autrice di Alma. Su Audible, della stessa autrice, puoi ascoltare il romanzo La nostalgia degli altri.
Di cosa parla il romanzo vincitore del Premio Campiello 2024?
Si tratta di un bel romanzo consigliato nel quale si assorbe, si respira e ci si inonda delle atmosfere di Trieste, città di confine nella quale la mescolanza di culture, lingue, tradizioni e umori si annida sui ricordi della protagonista. Alma torna a Trieste dopo anni di lontananza per raccogliere l’eredità inaspettata di suo padre, un uomo enigmatico, privo di radici e legami con il passato, che si muoveva tra le ombre del confine jugoslavo sotto l’occhio del maresciallo Tito. Al suo ritorno, Alma riscopre una mappa della propria vita: la casa dell'infanzia, dove vivevano i nonni materni, e la casa sul Carso, dove l’arrivo di Vili, figlio di intellettuali serbi e amico di suo padre, ha segnato una svolta. Vili, ora, è colui che le consegna l’eredità paterna, ma è anche l'ultima persona che Alma desidera vedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano un momento di riflessione tra passato e futuro, segnando la fine dell'infanzia e l'inizio di una nuova fase della sua vita. Poetico, illustrativo delle atmosfere tipiche di confine, avvincente, Alma è un romanzo che la sua autrice ha dedicato ai migranti.
Secondo classificato al Premio Campiello 2024 – Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini
Curatore editoriale di una nota casa editrice italiana milanese, Antonio Franchini è il secondo classificato al Premio Campiello 2024 con 78 voti. Se dovessimo tracciare una linea di confine tra ciò che è invenzione e ciò che, in questo romanzo, è rimembranza propria dell'autore, non sapremmo da dove partire perché Il fuoco che ti porti dentro è romanzo-memoir nel quale ad essere protagonista è la madre dell'autore. Quanto, di terapeutico, ci sia in questo romanzo candidato al Premio Campiello 2024 non spetta di certo a noi dirlo. Possiamo però dire per certo che il libro, pubblicato nel febbraio di quest'anno, è un omaggio alla città partenopea che si affaccia sul Mediterraneo. Lei, la madre, è tratteggiata con caratteri aspri, duri, meschini, una donna che sembra essere la Medusa in persona sulla cui chioma si condensano tutti i mali di questo mondo (e di Napoli).
“La detesto da sempre, da quando la mia vita ha cominciato a staccarsi dalla sua e si è aperta sul mondo(...).”
Un romanzo che si distacca dai soliti patetismi e buonismi alla moda, caratterizzato da uno sguardo lucido e clinico, in grado di cogliere persino le sfumature del confine tra Sud e Nord in un’Italia sempre più divisa e conflittuale.
Terzo classificato al Premio Campiello 2024 – La casa del Mago di Emanuele Trevi
Figlio di un autorevole psicologo junghiano (al quale è dedicato proprio il contenuto di questo romanzo) e di una neurologa italiana, Emanuele Trevi non poteva che diventare uno degli scrittori italiani più popolari degli ultimi tempi. Vincitore del Premio Strega nel 2021 con il romanzo Due vite – biografia dedicata agli scrittori Rocco Carbone e Pia Piera – con La casa del mago Trevi attraversa nuovamente la vena biografica, questa volta però quella familiare. È un Mago, il padre di Emanuele Trevi, perché sanatore d'anime; è un mago che, lasciando il corpo e la vita, ha lasciato anche – proprio come ci viene narrato nel libro – uno studio appartamento che diviene un antro per il Trevi narratore del romanzo finalista del Premio Campiello 2024 con 66 voti.
Quarto classificato al Premio Campiello 2024 - Locus desperatus di Michele Mari
Passiamo a tutt'altro argomento con Locus desperatus, quarto romanzo classificato al Premio Campiello 2024 con 66 voti. Scritto dal milanesissimo Michele Mari, traduttore, poeta e, appunto, prolifico scrittore di fiction e non fiction, Locus desperatus è un romanzo anacronistico per l'aulicità della sua forma, eppur così accattivante per la scelta dei topos narrativi. Il protagonista, nonché io narrante, vede comparire una strana X nell'uscio del suo portone di casa: preludio di infiniti spostamenti (e spaesamenti), egli dovrà fare i conti con l'ignoto, con il dubbio, con il trasferimento proprio a cagione di quella X, chiaro rimando biblico.
Ispirando quasi un mistico senso dell'orrore, questo romanzo, quarto classificato al Premio Campiello 2024, sembra ergersi tra gli altri per originalità, estro e bizzarria.
Quinto classificato al Premio Campiello 2024 - Dilaga ovunque di Vanni Santoni
Pubblicato nel 2023, Dilaga ovunque è l'ultimo dei cinque romanzi candidati al Premio Campiello 2024 con 6 voti: ultimo sì, ma non meno interessante. Il suo autore, il Vanni Santoni di La stanza profonda, di Personaggi Precari, di Muro di casse (per citarne solo alcuni), oltre che scrittore è anche curatore editoriale con una debole per la scena underground. E proprio di underground si parla in Dilaga ovunque, romanzo in forma saggistica e saggio in forma romanzata il cui intento è stato quello di storicizzare il movimento – o i movimenti – della street art. Una storia che parte dagli anni '70, da New York, da Philadelphia, dai ghetti americani, dagli Mc che rivogliono le strade, rivogliono i muri, rivogliono la città. Ma è anche la storicizzazione dell'evoluzione della street art e del graffitismo fino ai nostri giorni, con pezzi di muri venduti alle case d'asta, con un movimento defraudato della sua originaria valenza per vestire abiti nuovi, diversi.
Alcuni vincitori delle edizioni passate del Premio Campiello
Vincitore del Premio Campiello 1963 - Primo Levi con La tregua
Primo Levi, in questo libro toccante vincitore del primo Premio Campiello nel 1963, racconta il suo ritorno alla libertà dopo la prigionia ad Auschwitz. Il romanzo segue il viaggio attraverso un'Europa devastata dalla guerra, in cui ogni passo verso casa è una conquista, ma anche un'esplorazione del trauma vissuto. Tra incontri straordinari e situazioni assurde, Levi si sofferma sulle piccole e grandi prove che deve affrontare. Pubblicato nel 1963, questo capolavoro di umanità e resilienza ha segnato profondamente la narrativa italiana. La tregua è uno dei più significativi esempi di memorialistica italiana del secondo dopoguerra.
Vincitrice del Premio Campiello 1990 – Dacia Maraini con La lunga vita di Marianna Ucrìa
Vincitrice del Premio Campiello 1990 - Dacia Maraini La lunga vita di Marianna Ucrìa Ambientato nella Sicilia del Settecento, il romanzo racconta la vita di Marianna Ucrìa, una nobildonna sordomuta. La sua condizione non le impedisce di osservare con occhio acuto e critico la società in cui vive, fatta di intrighi e sofferenze, soprattutto per le donne. Con la delicatezza e la profondità che caratterizzano la scrittura di Dacia Maraini, la narrazione scava nella mente e nell’anima di Marianna, seguendo il suo percorso di emancipazione. Questo ritratto di forza interiore ha consacrato la Maraini come una delle grandi voci femminili della letteratura italiana.
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Vincitore del Premio Campiello 1994 - Antonio Tabucchi con Sostiene Pereira
Lisbona, anni '30. Pereira, un anziano giornalista, lavora come direttore culturale di un piccolo giornale. La sua vita solitaria e abitudinaria viene scossa dall'incontro con un giovane rivoluzionario, Monteiro Rossi. Questo evento lo costringe a prendere coscienza della realtà politica oppressiva del Portogallo sotto la dittatura di Salazar. Sostiene Pereira è una riflessione sul coraggio e sulla responsabilità personale in tempi di crisi. Con uno stile limpido e coinvolgente, Antonio Tabucchi ha firmato un romanzo che è diventato un simbolo della resistenza contro ogni forma di totalitarismo.
Vincitore del Premio Campiello 2000 – Sandro Veronesi con La forza del passato
Gianni Orzan, autore di libri per l'infanzia, scopre che suo padre, recentemente scomparso, non era la persona che credeva. Un misterioso personaggio lo avvicina, rivelandogli segreti che stravolgono la sua esistenza. Questo romanzo tocca temi universali come la memoria, l'identità e il rapporto tra passato e presente. Con uno stile che mescola introspezione e tensione narrativa, Sandro Veronesi esplora l'impatto devastante della verità nascosta e il senso di smarrimento che essa può generare, vincendo con merito il Premio Campiello nel 2000.
Vincitrice del Premio Campiello 2007 – Mariolina Venezia con Mille anni che sto qui
Una saga familiare ambientata in Basilicata, che attraversa generazioni e secoli, raccontando le vicende della famiglia Falcone. Con uno stile poetico e a tratti epico, Mariolina Venezia descrive il rapporto indissolubile tra la terra e i suoi abitanti, esplorando i grandi eventi storici e le piccole tragedie personali. Il romanzo, vincitore del Premio Campiello 2007, scivola tra passato e presente, raccontando di amori, lotte, segreti e speranze. Mille anni che sto qui celebra la forza delle radici e la resilienza delle donne in un Sud Italia che non smette mai di lottare.
Vincitrice del Premio Campiello 2010 – Michela Murgia con Accabadora
Ambientato in Sardegna negli anni '50, il romanzo segue la storia di Maria, una bambina adottata dalla misteriosa Bonaria Urrai, che diventerà per lei una seconda madre. Bonaria è una "accabadora", una figura che aiuta i morenti a passare oltre. Questo tema forte e delicato viene trattato con una scrittura poetica e intensa. Accabadora è un libro sulla vita, la morte, e i legami umani più profondi, che esplora il confine tra pietà e giustizia. Michela Murgia, prematuramente scomparsa, si è affermata con questo romanzo come una delle voci più potenti della letteratura italiana contemporanea.
Vincitore del Premio Campiello 2015 – Marco Balzano con L'ultimo arrivato
Ninetto, un giovane siciliano, lascia la sua terra per cercare fortuna a Milano negli anni '50. Attraverso gli occhi di un bambino, Marco Balzano racconta il difficile processo di migrazione interna, le sfide di adattamento e il desiderio di trovare il proprio posto nel mondo. Con uno stile semplice e diretto, il romanzo esplora il tema della solitudine e dell'identità, dando voce a una generazione spesso dimenticata. L'ultimo arrivato è una riflessione sulla perdita delle radici e sulla costruzione di un nuovo futuro in un'Italia in pieno cambiamento.
Vincitrice del Premio Campiello 2017 – Donatella Di Pietrantonio con L'arminuta
Una ragazzina, chiamata "l'arminuta", la ritornata, viene restituita alla sua famiglia biologica dopo essere stata cresciuta da una famiglia adottiva. Questo evento improvviso stravolge la sua vita e le sue certezze, portandola a confrontarsi con una nuova realtà fatta di povertà e incomprensioni. Il romanzo esplora il tema dell'abbandono e della ricerca di appartenenza, con una scrittura cruda e commovente. Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega 2024, crea un ritratto intenso e delicato delle relazioni familiari, guadagnandosi un posto di rilievo nella narrativa italiana.
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