La vita uccide in prosa
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Letto da:
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Emanuele Vezzoli
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Di:
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Hans Tuzzi
A proposito di questo titolo
Settembre 1988. Un grigio impiegato del Catasto viene ucciso a revolverate mentre è nel giardino della sua villetta, vicina al Parco Lambro. Un tentativo di rapina? Un incidente? Il gesto folle di qualcuno in preda ai fumi della droga? O una vendetta? I trascorsi professionali dell'uomo non offrono supporti a quest'ultima pista, in apparenza la più promettente. Ma forse il grigio impiegato non era poi così prevedibile nella quotidianità delle proprie azioni: si scopre infatti che il vecchio padre disabile...
Che la chiave del delitto vada cercata, allora, tra le pieghe di una famiglia apparentemente normale, dalla vita che sembra un susseguirsi di giorni e di gesti assolutamente banali?
Mentre Melis e i suoi uomini si arrovellano, percorrendo piste che una dopo l'altra si arenano nelle più sterili conclusioni, gli anni Ottanta sembrano celebrare i loro massimi fasti: in quell'anno, il 1988, il Milan di Berlusconi Sacchi e Gullit ha vinto il campionato, sindaco della "Milano da bere" è "l'onorevole cognato" del primo Presidente del Consiglio socialista della nostra storia, e l'Italia ha appena superato il Regno Unito quanto a Pil: non sarà proprio il Paese di Cuccagna, ma, a detta di molti, quasi. È proprio così?
©2018 Bollati Boringhieri (P)2018 Adriano Salani EditoreAttualmente il miglior autore di gialli di qualità.
-- Corrado Augias, Il Venerdì di Repubblica
Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret.
-- Leopoldo Fabiani, La Repubblica
Tuzzi si dimostra un maestro.
-- Ranieri Polese, Corriere della Sera
Cosa pensano gli ascoltatori di La vita uccide in prosa
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Generale
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Storia
- Laura B.
- 20/12/2018
Divertente
Mi sono piaciute molto le numerose citazioni letterarie presenti nel romanzo così come i proverbi e i modi di dire, le spiegazioni sulla corretta dizione di alcune parole; a volte sembra di ascoltare una piccola lezione, un esercizio di stile. Essendo lombarda ho apprezzato tantissimo le espressioni tipiche lombarde che non sentivo più da tempo nemmeno qui in Lombardia :è stato per me un inaspettato tuffo nel passato!
Ringrazio di cuore Emanuele Vezzoli che ha interpretato così bene lo spirito di quelle espressioni e di quell'ambiente.
Ah, la trovata dello scambio di invalido ancora non l'avevo mai incontrata, però è una bella idea e chissà se nella realtà non sia già successo.
Lo consiglio.
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Storia
- Fiamma
- 14/06/2019
Mi piacciono ...
... i gialli di Tuzzi. Molto "europei".. buoni compagni, un poco "filosofici" ma perdono a Tuzzi di servirsi del giallo per condividere "erudizione". Letto molto bene ma MANCANO LE PAUSE tra un capitolo e l'altro e questo crea un po' di difficolta nell'ascolto. Cmq grazie Tuzzi dei tuoi gialli!!!
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Storia
- Paola T.
- 13/12/2018
tanta fatica
l'ho scelto per il giudizio di Augias che dice Tuzzi sia il miglior giallista italiano e io ammiro infinitamente Augias. Però... troppo colto, troppe citazioni che non comprendo. colpa mia, per carità, ma mi è risultato un po' pesantuccio.
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Storia
- Franktredita
- 26/04/2019
onesto giallo di tuzzi
onesto giallo di Hans Tuzzi che sa essere equilibrato e Italiano senza scadere nelle esagerazioni americane
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Storia
- gabriella maturi
- 08/12/2018
La vita uccide in prosa
E’stata una bella sorpresa sia per l’interpretazione sia per la struttura del romanzo,bene contestualizzato,di uno stile ricco,mai banale.lo consiglio a chi ama una prosa che spazia tra l’ironia e le battute intelligenti,con tante citazioni interessanti (forse un po’ troppe!)
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Storia
- Rufo
- 08/06/2019
spero che non sia un addio
il commissario Melis è un personaggio che è facile prendere ad esempio per la propria vita adulta. in questo libro, quasi un divertissement sulla falsa riga di un film di Hitchcock, osserva la Milano degli anni '80 col giusto disincanto. l'interpretazione è la migliore possibile
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Storia
- Salvatore
- 06/09/2019
Banale
Ho abbandonato l’ascolto dopo i primi 20 minuti. Contenuto banale, scialbo e scritto in modo semplice e noioso.
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Storia
- Maria R.
- 06/03/2019
caro audible
ma quando ci farete ascoltare nuovi gialli di livello? Comastri Modigliani ,Di Giovanni, Camilleri e tanti altri più o meno bravi ma non noiosi come quasi tutti gli ultimi che ho ascoltato?
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Generale
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Storia
- Cliente Kindle
- 04/05/2019
FORSE SONO UNA ROMPI....
La trama non è proprio originale. Digressioni è termini colti dell'alter ego di Tuzzi sono a testimonianza della grande cultura dell'autore che però mi sembra possa esser scivolato quando scrive... "... a Siena aveva filato liscio...", intendendo che il soggetto "aveva rigato dritto" e quando si avventura nel dialetto romanesco di un personaggio secondario. Ma forse sono io che "zero tituli" per sottolineare questi difettucci.
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