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L'ignoranza dei numeri
- Storia di molti delitti e di poche pene
- Letto da: Giulio Biscardi
- Durata: 4 ore e 42 min
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Sintesi dell'editore
L'ispettore Romeo Giulietti è un uomo di speranze, è uno che crede nelle parole, più che nei numeri, e nei miracoli, perché gli è capitato di vederne qualcuno. La sua casa è il suo rifugio dove spesso sogna. Sogna frammenti della vita degli altri.
I loro amori, le loro miserie, i loro dolori gli cadono dentro quando chiude gli occhi, quando il sonno dovrebbe essere ristoro e invece si trasforma in un valzer di immagini e parole da cui Giulietti cerca di trarre una soluzione, una spiegazione, un abbozzo di verità.
Combattuto tra la legge che ha giurato di servire e la giustizia cui profondamente anela, tra l'amore impossibile per Rebecca, che lo ha lasciato e a cui non ha mai smesso di pensare, e le indagini da portare avanti, Giulietti trova conforto nel pragmatismo tagliente del suo fido assistente Michele, detto appunto 'a polemica, nei libri dei suoi autori preferiti, che sfoglia ogni volta che ha bisogno di trovare risposte, nella contemplazione di quel mare - il suo mare - che, silenzioso e onnisciente, è il solo (forse) in grado di restituirgli il vero senso delle cose.
Così, in una Napoli sommersa dai rifiuti, l'ispettore si schiera dalla parte di un'umanità piccola piccola che lotta per sopravvivere. Per questo quando viene brutalmente assassinato Tatore 'o Scarrafone, che vive di furti e di espedienti, Giulietti vuole a tutti i costi scoprire la verità.
Prefazione di Erri De Luca.
Cosa pensano gli ascoltatori di L'ignoranza dei numeri
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Generale
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Lettura
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Storia
- Laura Caruso
- 25/10/2021
Non è un giallo...
Non è un giallo vero e proprio ma cmq un piacevole ascolto..... credo però che letto con meno enfasi renderebbe meglio....
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Generale
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Lettura
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Storia
- Luca struzzola
- 20/08/2021
L’ignoranza dei numeri
Se si cerca un giallo classico questo non è il libro giusto…se si cerca una esperienza più articolata che non è la solita “caccia al colpevole “ allora abbandonatevi sereni all’ascolto…letto magistralmente….il romanzo unisce il profondo al leggero , il dramma alla commedia…trascinando il lettore nella mente e nella vita di un personaggio credibilissimo…
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 22/08/2021
Un buon libro
A mio modo di vedere. Non superficiale o inverosimile, calato nella realtà del Paese e di Napoli in particolare. Intelligente. Spunti
punti di riflessione, tanti.
Unica pecca: un po' noioso. Ottima lettura
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1 persona l'ha trovata utile
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Generale
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Lettura
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Storia
- Syssa
- 09/01/2023
Ascoltato due volte...
Chissà se tra i mille poeti di cui si circonda l'ispettore Romeo Giulietti c'è anche Francesco De Gregori, perché mentre ripesavo alle pagine appena ascoltate (ho "incontrato" il libro di Francesco Paolo Oreste su Audible), per una strana associazione di idee ho iniziato a cantare Il bandito e il campione. Soprattutto in quel riscontrare e dichiarare la differenza tra giustizia e legge.
Sarà.
Sarà che negli ultimi sei mesi Napoli è diventata quasi casa. Ho disseminato pezzi di cuore lungo tutto il tracciato della metropolitana 2, ma ascoltare il romanzo letto in modo magistrale e con uno spiccato accento partenopeo ha placato la nostalgia che, inaspettatamente, mi ha colta di sorpresa come il freddo.
La scrittura di Francesco Paolo Oreste si fa assorbire e passa da parte a parte con la potenza di un proiettile, crudele e cruento alle volte, a descrivere una Napoli dalle ombre delineate in pieno contrasto con la luce e i colori dei napoletani che la abitano. Come se la città fosse distinta in due entità divise: quella della criminalità da prima pagina, con cui non senza pregiudizi viene additata, e quella del coraggio, della gente che trova ragioni per vivere, gioire e amare.
Nonostante tutto.
Poetico e romantico, nelle riflessioni di un ispettore che sceglie il mare alla carriera, che è un tutore della legge ma crede nella giustizia, ma soprattutto nel rispetto della persona. Che comprende ma non giudica. Che ha e dà una sola parola, e non la tradisce.
Di questo libro ho amato i colori e il buio, l'ironia, gli scambi tra Giulietti e il suo collega Michele Carotenuto, capace di compensare l'animo idealista e aulico del suo superiore, in un continuo botta e risposta che a tratti mi ricordava la comicità di Troisi.
Mi sono ritrovata ferma al semaforo a commuovermi quasi alle lacrime, persa nei pensieri e nei dubbi di un poliziotto fuori dagli schemi, eppure così "normale". Dove normale significa semplicemente l'opposto del supereroe che ogni tanto si incontra e tanto stanca. Romeo è un uomo che vorremmo avere come amico quando siamo nei guai, o più semplicemente quando vorremmo parlare con qualcuno che sappia ascoltarci senza rigirare il coltello nella piaga.
O semplicemente perché la sua sola presenza ci fa sentire bene.
Un giallo costruito ad arte, un'indagine completa non priva di colpi di scena e di tensione che mi è parsa quasi un pretesto per raccontare altro, molto di più.
E come sempre mi accade quando scopro uno scrittore di valore, mi avvierò tipo cane da tartufo in cerca di ogni testo leggibile, così da supplire questa sensazione di solitudine che piove addosso all'ultima pagina di un libro che si è amato dalla prima riga.
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